Quasi 85 milioni di euro di debiti è una somma considerevole, quasi da far paura. Eppure questa è la somma della massa passiva del Comune di Potenza registrata dall’Organismo straordinario di liquida- zione che si insediò nel 2021, dopo il dissesto dichiarato dall’Amministrazione De Luca. Una somma che l’Amministrazione Guarente ha ottenuto di spalmare in 20 anni grazie alla sottoscrizione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale con il Governo centrale. Piano che è stato approvato dal Consiglio comunale nel maggio 2022. Lo scorso 15 marzo poi è stato sottoposta al vaglio del Consiglio comunale, la rimodulazione del piano finanziario di riequilibrio, anch’esso approvato dall’Assise. Un debito che penderà sulla città di Potenza fino al 2041 e con il quale dovrà fare i conti qualsiasi compagine politica andrà ad amministrare la città. Ad oggi la massa passiva certificata è di circa 79 milioni di euro grazie al contributo erogato dalla Regione Basilicata, il cosiddetto “Salva Potenza” da 40 milioni di euro per il triennio 2022-2024, e a tutta una serie di misure adottate dall’Amministrazione e concordate con il Governo nazionale per poter sottoscrivere il piano. Tra le misure adottate vi è l’aumento dell’aliquota Irpef per coloro che hanno un reddito superiore ai 50 mila euro. Un aumento, va ricordato, in deroga perchè le aliquote nel capoluogo sono già applicate al massimo consentito dalla legge. Questa è una misura ad hoc per le città che si trovano in difficoltà economiche. Ancora, è stata prevista una razionalizzazione delle assunzioni per effetto dei pensionamenti e la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà. Tutte misure che non inciderebbero molto sulle tasche dei cittadini ma che sono essenziali all’Ente per rispettare gli accordi presi. Più volte in Consiglio comunale si è sottolineata la scelta coraggiosa, anzichè dichiarare il terzo disse- sto nel giro di pochi anni si è provato a dare una possibilità al capoluogo di liberarsi finalmente del debito. Ma non sarà facile. Se infatti è stato possibile accedere al piano di riequilibrio finanziario è stato solo grazie al contributo della Regione Basilicata. Un contributo che è stato elargito con l’approvazione del Consiglio regionale nel 2022, ma che non è per sempre, ed è proprio questo il problema. Senza una legge regionale che stabilisca di trasferire al capoluogo di regione un contributo fisso ogni anno, difficilmente si potrà tenere fede all’impegno sottoscritto nel “Patto per Potenza”. Non impossibile ma sicuramente difficile. Il bilancio dell’Ente potrebbe andare facilmente in sofferenza e in un attimo ci si potrebbe ritrovare ad un passo dal baratro del dissesto. Questo è un problema che dovrà essere affrontato già nel 2025. A pochi mesi dall’insediamento del- la nuova Amministrazione comunale, bisognerà fare i conti con un contributo regionale che per il momento non c’è e che non si sa se ci sarà. La strada è tutta in salita per la città capoluogo con tutti gli oneri e gli onori che questo ruolo comporta.