«MIGRANTI E LAVORATORI STAGIONALI: DOVE SONO I CENTRI DI ACCOGLIENZA?»
L’allarme in vista dell’estate: previsti con i Pon Legalità nel 2020, non è stata posata ancora la prima pietra
«È passato un altro anno e la storia è sempre la stessa. La storia si ripete, con corsi e ricorsi storici come ci ha insegnato il filosofo Vico. Anche quest’anno siamo a ridosso della stagione per la raccolta di ortaggi e semina e raccolta del pomodoro e con grande dispiacere prendiamo atto che ancora una volta siamo stati profeti nel ricordare che si parte sempre in ritardo e sempre in condizioni precarie». È quanto si legge nel comunicato di Francesco Castelgrande (Associazione Migranti Basilicata) e Pino Passarelli(Associazione Migranti tutti). «Molti lavoratori sono già arrivati e sono alloggiati in situazioni precarie e prive di ogni sicurezza. Alcuni hanno trovato alloggio presso la struttura fatiscente dell’ex tabacchificio di Palazzo San Gervasio e in molti casolari di Boreano. Ma una volta per tutte vorremmo che si desse una risposta definitiva e certa circa la realizzazione dei Centri di Accoglienza previsti con i fondi PON Legalità e che ancora non è stata posata la prima pietra anche se la realizzazione era prevista per l’anno 2020. Eppure sono fermi circa 12milioni di euro che forse abbiamo già perso. E che dire poi delle centinaia di migliaia di euro spesi per gli pseudo centri di accoglienza senza aver mai dato una risposta efficiente ed efficace al problema. Ma le Istituzioni in questo Paese dove sono? Avevamo chiesto che il 2024 fosse l’anno dell’accoglienza e dell’integrazione, ed ancora una volta ci si deve accontentare dell’emergenza. Forse alle Istituzioni sfugge il fatto che stiamo subendo una emigrazione all’interno dell’immigrazione. Dalla zona del Vulture sono andati via quasi tutti i braccianti storici con la motivazione che non si può continuare in questa situazione con un’accoglienza finta e deplorevole e una integrazione zero. Anche quest’anno si riaprirà l’ex tabacchificio e si ripeteranno sempre gli stessi problemi e le stesse carenze».