CONTE VS SCHLEIN, VINCE CHIORAZZO
Il cdx s’allarga ad Italia Viva e forse ad Azione. Lista amministratori locali: c’è De Luca, schiaffo a Rosa. L’avv grillozzo fermo sui no, la dem soccombe: il re delle coop tira dritto, Pd nel panico
Il “Fatto Quotidiano” non ha alcun dubbio: Chiorazzo non può essere sostenuto dai Cinque Stelle. Non tanto – scrive Marco Lillo – per le indagini che lo hanno colpito (e da cui è stato sempre prosciolto) ma perché era amico di Andreotti ed era vicino a Comunione e Liberazione. Sarebbe facile obiettare che Andreotti è stato amico un po’ di tutti. È stato al Governo per quasi cinquant’anni e, una volta, ha governato anche con la “non sfiducia” del Partito Comunista di Berlinguer. Insomma di amici ne aveva tanti e, tenuto con- to del peso politico e storico del Divo Giulio, essergli stato amico dovrebbe essere considerato un onore più che un elemento di difficoltà. Non è, però, nostro compito tracciare un ritratto del sette volte presidente del Consiglio né possiamo osare anche soltanto di immaginare di poter spiegare al Fatto che la Politica è un’altra cosa rispetto al piccolo Gossip. Quello che a noi interessa è ribadire che a queste obiezioni, Chiorazzo risponde continuando a tirare dritto per la sua strada. Il Partito Democratico di Schlein avrebbe chiesto a Speranza di candidar- si alla Presidenza della Regione, una richiesta più che congrua che metterebbe anche Chiorazzo nella possibilità di avere una onorevole ritirata, l’ex Ministro della Salute avrebbe declinato l’invito. Non sappiamo se abbia veramente detto che non vuole tornare in serie B ma da quello che ci dicono non avrebbe alcuna volontà di fermarsi in Basilicata per una legislatura.
I DUBBI DEL PD
Come Amleto, il Partito Democratico vive nel dubbio. Frettolosamente ha candidato Chiorazzo, frettolosamente ha ritirato il sostegno, frettolosamente lo ha riconfermato. Ora non sa che fare. Da Roma spingono per trovare una candidatura che possa unire il Pd con il M5S. Tra i nomi papabili c’è anche quello di Marrese e quello di Paternò con il secondo che potrebbe anche otte- nere il sostegno di Chio- razzo. Il Partito Dem, però, è spaccato e questa volta molto difficile appare la ricomposizione del quadro. Speranza spinge fortemente il suo sostegno al re delle Coop tanto che il suo candidato Antonello Molinari ha, proprio ai nostri micro- foni, confermato la volontà di sostenere Chiorazzo. L’unico problema che potrebbe porsi è se da Roma decidessero di non dare il simbolo in coalizione con Chiorazzo ma indicarlo a sostegno del “campo largo” tra Pd e M5S. In quel caso resterebbe ai convinti sostenitori di Chiorazzo soltanto la possibilità di uscire dal Partito per andare avanti.
BARDI RIUNISCE LA MAGGIORANZA
Se a sinistra è il disordine, tutt’altra aria si re- spira nel centrodestra. Bardi ha riunito i partiti di maggioranza per comunicargli che la coalizione si allarga. Italia Viva è già parte della maggioranza e tutti hanno felicemente commentato questa notizia. Pittella e Azione sono ancora con un piede in due staffe. Le liste civiche a sostegno di Bardi sarebbero ormai due, composte da sindaci e amministratori locali. Il Generale ha praticamente comunicato alla sua maggioranza che il “campo largo” lo sta facendo lui. L’entusiasmo della coalizione è palpabile. La difficoltà che sta avendo il centrosinistra, la possibile distruzione del “campo largo”, lo scenario che potrebbe vedere in pista due centrosinistra uno a guida Chiorazzo e l’altro con il M5S e parte del Pd uniti all’allargamento della coalizione danno al centrodestra la sensazione che la partita sia in discesa.
DE LUCA CON BARDI, SCHIAFFO A ROSA
Come ultima soddisfa- zione nell’infierire nei confronti dell’assessore Gianni Rosa, il Generale ha deciso di candidare anche Dario De Luca in una delle liste “del Presidente”. Come molti ricorderanno Dario De Luca fu eletto primo cittadino del capoluogo di Regione con i voti determinanti di Fratelli d’Italia. Una volta eletto, però, decise di allargare al centrosinistra costringendo, così, Fratelli d’Italia a passare all’opposizione. Oggi Gianni Rosa dovrà subire anche l’affronto di vederlo nella coalizione che sfida il centrosinistra, un passaggio che cancella tutta la storia della destra lucana, la mortifica e la costringe ad inseguire uno strapuntino a qualsiasi costo. Segno evidente della totale mancanza di lucidità e di programmazione che c’è dalle parti di Fratelli d’Italia la cui regia politica non si percepisce proprio in questi mesi decisivi.
Di Massimo Dellapenna