L’AUDIZIONE A ROMA, LA BASILICATA ORA SPERA
La delegazione lucana ha dettagliato a Roma il progetto della candidatura di Maratea a Capitale italiana della Cultura 2026: responso entro fine mese
La delegazione per Maratea Capitale italiana della Cultura 2026 è stata pubblicamente audita ieri al Ministero della Cultura. Illustato nel dettaglio agli esperti il progetto che sarà oggetto di valutazione. Oltre ai sindaci di Maratea e Moliterno, Daniele Stoppelli ed Antonio Rubino, presente, in rappresentanza della Regione Basilicata, l’assessore all’Ambiente Cosimo Latronico che nel suo intervento ha sostenuto il dossier di candidatura, soffermandosi sulla coerenza del progetto con la strategia di sviluppo regionale. In una lettera al Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha sottolineato come la candidatura di Maratea sia diventata di dimensione regionale e come la stessa corrisponda agli obiettivi strategici di tutta la comunità lucana. La proclamazione della Capitale italiana della Cultura 2026 si terrà entro il 29 marzo 2024. La città vincitrice sarà assegnataria di un contributo finanziario da parte del Ministero della Cultura di un milione di euro per concretizzare gli obiettivi delineati nel progetto di candidatura. «Confermiamo l’impegno della Regione Basilicata – ha scritto Bardi – a sostenere ulteriormente Maratea in caso di proclamazione. Questa nostra volontà vuole essere segno dell’attenzione di questo Governo regionale verso il rilancio di Maratea e dell’intera Basilicata». Nel corso dell’audizione, il progetto spiegato sia per l’aspetto operativo relativo alle finalità delle iniziative programmate, e sia per il versante della sostenibilità economica. Da Maratea e Moliterno, lanciato un grande messaggio politico e culturale: unire i territori. I due paesi lucani hanno sviluppato la candidatura a partire dalla comunanza artistica nei nomi dell’artista marateota Angelo Brando, allievo del moliternese Michele Tedesco. «La candidatura di Maratea a Capitale italiana della Cultura 2026 – ha detto alla Commissione il sin- daco di Moliterno, Rubino – rappresenta una grande sfida di coesione per tutta la regione Basilicata. Da una parte la rilevante tradizione culturale e dall’altra lo sguardo all’innovazione. Così come i due paesi guardano al mare, vorremmo che la Basilicata s’ispirasse al Mediterraneo per aprirsi al fu- turo e all’Europa». A concludere l’audizione pubblica della delegazione lucana, l’attore Rocco Papaleo che ha recitato un testo sulla Basilicata.