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ARRIVA SALVINI, PEPE RUMOREGGIA

Anche l’agricoltura diventa campo di battaglia, la sovranità di coalizione passa da quella alimentare. FdI-Lega, guerra fredda: il segretario regionale a Policoro coi trattori contro Lollobrigida

Sarà oggi il giorno tanto atteso in cui Salvini e la Lega diranno la loro anche sulle elezioni regionali di Basilicata. Come già detto nei giorni scorsi, la Lega ha riempito queste settimane di silenziose attese di azioni mai compiute. Un silenzio che faceva da contrasto con le imminenti dichiarazioni della Lega che i colonnelli lucani preannunciavano. Il partito di Alberto da Giussano ha perso la presidenza della Regione Sardegna, è stato escluso dal tavolo bilaterale tra Forza Italia e Fratelli d’Italia e sembra sostanzialmente convitato di pietra ad una prossima riunione che si limiterà a sancire ufficialmente quanto già deciso tra Meloni e Tajani: ovvero il Bardi bis. I locali esponenti della Lega continuano a dire che oggi ci saranno parole importanti pronunciate da Salvini. Al contrario noi crediamo che si limiterà a parlare di infrastrutture ed opere pubbliche. Il Bardi bis appare già deciso, così come deciso ancora prima che arrivassero le indagini era la fine dell’esperienza di Solinas. La Lega ha subito in Sardegna, subirà anche in Basilicata. Sarebbe, del resto, molto facile per chiunque ricordare le parole di Crippa che più volte ha fatto riferimento alla riconferma degli uscenti.

LA GUERRA FREDDA TRA FDI E LEGA

Chi sa leggere la politica, del resto, non può non ignorare che la Lega sta facendo una vera e propria guerra di posizione contro Fratelli d’Italia. Il terreno dello scontro sono le politiche agricole. Non una materia a caso ma quella che è governata dal Ministro Lollobrigida, uomo forte di Fratelli d’Italia alla direzione di un ministero bandiera per il partito di Giorgia Meloni che non a caso ha affidato al migliore dei suoi lo sforzo di governare non soltanto le politiche agricole ma anche la “Sovranità Alimentare”. Un luogo di governo delicato e complesso per le articolate politiche nazionali e comunitarie che è diventato il terreno del confronto anche interno al centrodestra. E, così, mentre Fratelli d’Italia è impegnata a tutti i livelli nel far comprendere la posizione di Lollobrigida e del Governo a sostegno degli agricoltori le cui problematiche nascono a Bruxelles e non a Roma, Salvini ha deciso di guidare la protesta dei trattori. Mentre il Ministro Lollobrigida e il Governo Meloni sono impegnati nella difesa reale dell’agricoltura italiana specificando perché, «pur nelle ristrettezze dell’attuale bilancio dello Stato, ha garantito alle regioni di intervenire per ridurre la popolazione dei cinghiali quando il suo eccesso è dannoso per agricoltura o sanità pubblica, raddoppiato i fondi PNRR per le filiere agricole (+2 miliardi), aumentato fondo Agrisolare (+830 milioni) eliminando l’odiosa restrizione di autoconsumo e portando all’80% il massimo del contributo per produrre energia pulita. Ha attivato le misure di PNRR per 400 milioni acquisto macchine agricole, 100 milioni frantoi, attivato fondi per 250 milioni per acquisto macchine agricole, 90 milioni per acquisto trattori con INAIL, 100 milioni fondo in sostegno filiere deboli, 300 Milioni per nuovo fondo per emergenze in agricoltura a cui si aggiungono sostegno a settori in grave crisi a causa di eventi straordinari come pere, kiwi, viticoltura, frutta in genere per decine di milioni, attivato azioni promozionali delle filiere in Italia e all’estero per aumentare valore dei prodotti e azioni diplomatiche per affrontare e risolvere i problemi di export» gli uomini della Lega hanno deciso di guidare azioni di proteste che riguardano anche il Governo di cui fanno parte. Una cosa che, unita alla cattiva gestione della questione sarda, ha non poco indispettito il presidente del Consiglio che si aspettava una collaborazione e un sostegno che riconoscesse lo sforzo che Lollobrigida ha compiuto per vietare la carne sintetica, per impedire la normativa delle emissioni che paragonava le stalle alle fabbriche e tante altre battaglie di non facile soluzione che FdI e il Governo sono pronti a portare in Europa e che avrebbero la necessità della solidarietà e del sostegno di tutte le forze politiche e, soprattutto, di quelle di maggioranza se si vuole davvero tutelare l’interesse nazionale e la sovranità alimentare.

PEPE SULLE BARRICATE, SALVINI INCONTRA LA PROTESTA

La Basilicata non è stata certo un’eccezione. Il segretario regionale leghista ha deciso di lanciare il suo guanto di sfida a Galella e di sostenere la battaglia dei trattori. Non si è limitato a sottoscrivere il documento dei “Giovani Liberi Agricoltori” con il quale chiedevano a Bardi e al Prefetto di adottare misure di sostegno all’agricoltura, ha deciso anche di presenziare direttamente alle manifestazioni che si sono tenute in Basilicata. Pepe ha partecipato alla carovana del trattori a Potenza e ha presenziato al presidio dei protestatari a Policoro durante il quale ha promesso che una delegazione dei manifestanti sarà ricevuta oggi da Salvini con la possibilità di portare un documento e di discutere con il vicepremier. Non è una vera e propria dichiarazione di guerra a Fratelli d’Italia da parte della Lega e di Pepe ma poco ci manca. Il segretario regionale di un partito di governo che invita chi protesta contro il Governo ad incontrare il vice presidente del Consiglio dei Ministri è sicuramente un’anomalia. Mentre aspettiamo le armi segrete di Salvini e la sua ultima controffensiva (che crediamo non arriverà) non possiamo non registrare questa situazione di una Lega e di un Pepe di lotta e di governo. Situazioni che rendono sempre più forte l’accordo tra Forza Italia e Fratelli d’Italia e sempre più probabile il Bardi bis, con la Lega obbligata a ratificare in silenzio quello che non ha deciso.

Di Massimo Dellapenna

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