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LOCATELLI: «SULLA DISABILITÀ IN ARRIVO UNA RIVOLUZIONE»

Giornata lucana per la ministra a Metaponto e Potenza

Lo ripete convintamente, la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, ad ogni convegno o incontro a cui partecipa nel tour lungo lo stivale che la vede protagonista dal giorno del suo insediamento: «L’Italia sta diventando un Paese più inclusivo». Lo ha fatto anche in Basilicata mentre visitava “Il sogno del capitano”, il primo lido balneare inclusivo, accessibile e sostenibile della Basilicata. Questa struttura rappresenta un modello pionieristico per offrire opportunità a individui con esigenze speciali e per garantire loro l’accesso alle risorse naturali, come il mare. Inaugurato il 29 agosto scorso a Metaponto, il lido è stato sviluppato nell’ambito del progetto “Open Basilicata – Il Turismo per tutti”. La sua realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione di diverse entità, inclusi il Comune di Bernalda, il Consorzio La Città Essenziale e altri partner dell’ATS come la Cooperativa Oltre L’Arte, la Cooperativa Prato Verde, Anfass Policoro, 2HE, TiEmmeA APS, e l’Ente Nazionale Sordi. Durante la sua visita, la Ministra Locatelli ha enfatizzato l’importanza della cooperazione tra le istituzioni pubbliche, il terzo settore e il settore privato: «Credo che l’unico modo per cercare nel futuro di rispondere meglio ai bisogni di tutti i cittadini sia lavorare insieme». Ha anche sottolineato che il terzo settore italiano è un’entità fondamentale con competenze e capacità di alta qualità, posizionandosi come un partner chiave nella fornitura di servizi di inclusione sociale. Parallelamente, il vicepresidente della Regione Basilicata, Francesco Fanelli, ha condiviso le iniziative regionali in corso, incluso l’istituzione di una cabina di regia per l’autismo e lo sviluppo di progetti finanziati a livello ministeriale. Domenico Tataranno, Sindaco di Bernalda, ha espresso il suo orgoglio per l’inaugurazione del lido, considerandola un punto di partenza per un futuro più inclusivo e accessibile. Giuseppe Bruno, Presidente de La Città Essenziale, ha sottolineato il ruolo del lido nel quadro più ampio dell’inclusione e della dignità lavorativa. È chiaro che c’è ancora molto da fare: visitare i territori, incontrare le istituzioni locali, il mondo dell’associazionismo e le famiglie è importante per ascoltare e capire i loro bisogni che sono differenti dal punto di vista dell’organizzazione dei servizi e dell’assistenza, ma anche per conoscere i progetti di valore che riescono a realizzare. Ma un nuovo sguardo verso la disabilità sembra già nell’aria. Dopo Metaponto, ha fatto tappa a Potenza la ministra per la disabilità, Alessandra Locatelli. L’appuntamento, per i 30 anni di fondazione dell’Aipd del capoluogo di regione lucano. Un incontro cordiale tra abbracci, momenti di tenerezza ma anche attenzione alle esigenze di chi ha bisogno che lo Stato sia sempre vigile e presente per venire incontro ai loro interessi. Può sintetizzarsi così l’incontro tra la ministra per la disabilità, ed un gruppo di ragazzi dell’Aipd, che nella sede della Regione Basilicata, hanno raccontato le loro esperienze di vita all’insegna dell’inclusione. Realtà oggi possibili grazie a chi, negli anni, si è speso per venire incontro alle esigenze dei ragazzi e delle loro famiglie. Al suo fianco anche il governatore lucano, Vito Bardi e l’assessore alla salute, Francesco Fanelli. La giornata lucana della ministra si è conclusa con un incontro nella sede della Lega con i dirigenti e militanti del partito, dove la Locatelli ha definito la giornata «straordinaria», ringraziando il commissario regionale della Lega Pepe «per aver segnalato diverse realtà veramente speciali, come quella di Metaponto e poi la realtà dell’Aipd e tante altre situazioni in una territorio che ancora non conoscevo e dove voglio ritornare». «C’è sicuramente tanto da fare ma vedo che la voglia di lavorare non manca -ha aggiunto- e quindi voglio venire a dare una mano. Credo che questo sia un momento strategico da cogliere e insieme si può fare molto di più, invertire le priorità dal punto di vista Istituzionale ad ogni livello e poi affrontare il tutto guardando a quei talenti e competenze di quelle persone che possono rendere più forte le nostre comunità e il nostro Paese. Non va rivista solo la parte lavorativa e inclusiva ma anche quella affettiva e soprattutto ricreativa di queste realtà».

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