ASSEGNATO IL PREMIO “ERCOLE ACHERUNTINO”
A riceverlo i fratelli De Bonis, che in Canada hanno creato un’azienda di design e produzione di camerette
Il Consiglio Comunale di Acerenza, interprete dei sentimenti della cittadinanza, ha istituito in data 26 maggio 2023 con Delibera nr. 20, con apposito Regolamento la “Giornata degli Acheruntini in Italia e nel Mondo” e del “Premio Ercole Acheruntino” da celebrarsi annualmente il 14 agosto.
La Giornata vuol essere un momento istituzionale di ricongiunzione di due comunità: quella dei residenti in Acerenza con quella enorme che “risiede” “nell’altra Acerenza” appunto quella diffusa in Italia e nel Mondo.
La Commissione dopo una lunga ed attenta valutazione dei curricula presentati, ha inteso assegnare il Premio Ercole Acheruntino per l’edizione 2023 ai fratelli DE BONIS Michele e Antonio nativi di Acerenza e che attualmente vivono in Canada dirigendo un importante azienda di design e produzione di camerette per bambini.
La commissione ha attribuito ai fratelli De Bonis, il premio con la seguente motivazione: “I fratelli Michele e Antonio DE BONIS, acheruntini di nascita, rappresentano uno degli esempi migliori di come si possa realizzare un progetto di vita e di lavoro molto lontano dal paese di origine, in Canada, costruendolo su due solidi pilastri: i valori forti trasmessi dalla famiglia di origine e le prime esperienze di lavoro ad Acerenza, che segneranno il loro successo imprenditoriale lontano dall’Italia. La loro storia è quella tipica di chi ha cercato e trovato una comunità, quella canadese, che potesse consentire di affermarsi, puntando solo sulle capacità personali, sulla competenza, su una rigida autodisciplina, riconoscendo i meriti e consentendo affermazione sociale e imprenditoriale. È così che i Fratelli DE BONIS, in soli vent’anni, da una idea realizzano la NATART JUVENILE, oggi azienda leader nel Nord – America nella produzione e vendita di camerette in legno per neonati e bambini. Da artigiani del legno, tecnica appresa da Michele DE BONIS nella Falegnameria Salandra di Acerenza, a imprenditori di un’importante attività industriale in Canada. Tutto questo si realizza, però, senza mai dimenticare Acerenza, la sua comunità, il dialetto che, per loro, rappresenta la vera carta di cittadinanza acheruntina”.
“È la festa di due comunità che però si devono conoscere – sottolinea il Sindaco Fernando Scattone- essere avvicinate dall’Istituzione comunale facendoli sentire non solo parte viva di Acerenza, ma essenziale, per i valori e la memoria che conservano ancora oggi intatti, rendendoli i primi Ambasciatori di Acerenza in Italia e nel Mondo. A mio modesto parere, quando si parla di Emigrati, lo si deve fare utlizzando la E maiuscola; è d’obbligo per dei cittadini che portano in giro il buon nome della nostra regione, della nostra comunità locale e della Basilicata tutta. In una terra come la nostra, così fortemente caratterizzata dal fenomeno della migrazione, è inevitabile che oltre ai miei saluti personali, quelli dell’amministrazione comunale e dell’intera comunità acheruntina, vengano tributati onori e riconoscimenti. Non vi è famiglia che non possa raccontare la propria personale e calorosa esperienza di congiunti, più o meno stretti, che si trovano a vivere lontano da casa. Io stesso, essendo il quarto figlio ed unico fratello che ha deciso di vivere in questo borgo, conservo ricordi tristi per le partenze dei familiari (zii e fratelli), dopo un breve periodo di permanenza ad Acerenza.
Certo sono lontani i tempi delle valige di cartone e dei grandi bastimenti che trasportavano persone o famiglie verso mondi lontano… oggi la connessione internet e la tecnologia ha reso tutto ciò meno devastante.
Le persone che sono partite hanno portato con sé il proprio sapere e la propria intelligenza, hanno esportato la nostra cultura ed in alcuni casi ricoprono anche importanti incarichi in amministrazioni governative. Rappresentano i veri ambasciatori nel mondo, ambasciatori di civiltà, di una cultura e di una terra che non è solo un puntino sulla carta geografica ma è anche la patria di un modo sarcastico e gentile di rapportarsi con il prossimo, uno stile di vita e un pensiero che il popolo lucano ha insito nel proprio DNA.
Con responsabilità, con il lavoro e l’impegno nelle attività in cui sono coinvolti, contribuiscono a mantenere alto il nome della nostra regione. Bene, esattamente in questo contesto e con questi propositi il Consiglio Comunale, in modo unanime ha approvato la proposta di istituzionalizzare con cadenza annuale, la consegna di un premio all’acheruntino o agli acheruntini che si sono distinti per le loro attività dentro e fuori Acerenza”.
La giornata e il premio dedicati alla vasta comunità di acheruntini di nascita e di discendenza che vivono in Italia e nel Mondo con l’obiettivo di celebrare, quanti vivendo fuori Acerenza e non solo, attraverso il lavoro, la professione, la ricerca danno lustro alla nostra città; un segnale concreto di attenzione e riconoscimento verso la comunità, attraverso un progetto di sviluppo culturale finalizzato ad una possibile integrazione con le loro origini.
Il premio “Ercole Acheruntino”, verrà assegnato annualmente a persone, Enti o associazioni che si sono particolarmente distinti in attività meritevoli di menzione, promuovendo Acerenza, la sua storia, la sua memoria, il suo territorio, la sua lingua e, in senso più ampio, il senso di appartenenza alla comunità acheruntina.
Nella stessa seduta di Consiglio, oltre all’istituzione della giornata e all’individuazione del premio, si è proceduto alla nomina della commissione che annualmente, raccogliendo nei tempi e nelle modalità stabilite dal regolamento, individueranno e valuteranno la/e candidature che provengono dalla comunità.
La commissione è composta da cinque membri, il sindaco e quattro consiglieri comunali, già operativa per l’annualità 2023 ha individuato le prime personalità da premiare.
Il premio consiste in un basso rilievo su base di cristallo raffigurante l’ercole acheruntino, la cui realizzazione è stata affidata all’artista/artigiano acheruntino Antonio Saluzzi.
Rappresenta l’eroe greco per eccellenza, assunto dalle popolazioni indigene d’Italia meridionale e della Basilicata, come l’eroe di collegamento con i greci delle colonie e della madre patria.
Una statuetta di bronzo del IV sec. a.c., alta una ventina di centimetri, rinvenuta ad Acerenza negli anni ‘60 nell’area a ridosso del tempio dedicato ad Ercole acheruntino che doveva sorgere sul punto più alto, presumibilmente dove venne poi eretta l’attuale e imponente Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Canio Martire. Attualmente esposta nel museo archeologico nazionale della Basilicata di Potenza.
“A tal proposito – prosegue Scattone- l’artista Antonio Saluzzi certamente non ha più necessità di presentazioni, visti i tanti riconoscimenti ottenuti nella sua giovane attività artistica che annovera anche un recente premio attribuito per il suo tramite al Comune di Acerenza.
Tornando alla cerimonia, mi preme sottolineare che l’iniziativa si inserisce volutamente e perfettamente nelle indicazioni che il ministro degli esteri, Taiani ha voluto lanciare attraverso i finanziamenti PNNR legati al Turismo delle Radici, che porterà a breve alla definizione di iniziative promozionali, momenti di confronto, itinerari della memoria e dell’identità dei lucani, azioni dirette a favorire i circuiti di turisti lucani residenti all’estero che vorranno immaginare percorsi emozionali e di conoscenza, ma soprattutto, di conoscenza dei luoghi da dove sono partiti i loro avi.
La Basilicata e Acerenza, richiamano gli emigranti e i loro discendenti per restituire memorie, storie, identità. È il turismo delle radici, delle origini, del ritorno, turismo ancestrale o genealogico, praticato da viaggiatori nostalgici e sentimentali: un fenomeno in crescita intorno al quale si stanno mobilitando istituzioni e operatori per proporre un’offerta sempre più strutturata.
Il turismo delle radici, credo, anzi ne sono certo, può rappresentare una grande opportunità per l’intera Basilicata, per l’Alto Bradano e per la nostra cara Acerenza. Con l’accordo fra Ministero della Cultura ed il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale si pongono le basi per il Progetto attraverso il quale le comunità italiane all’estero presenti in tutto il mondo verranno coinvolte nella valorizzazione della nostra offerta turistica, all’interno di in una strategia volto a invertire il processo di depauperamento dei borghi italiani per sostenere attivamente il rilancio post Covid della nostra cultura, del nostro turismo e della nostra economia.
L’obiettivo è consentire una riscoperta “a tutto tondo” dei luoghi di provenienza, consentendo ai visitatori di riappropriarsi della cultura delle loro origini anche attraverso tradizioni, testimonianze, artigianato e gastronomia.