Le Cronache Lucane
AttualitàBasilicata

DEMOLITE LE ABITAZIONI DEL SISMA A BALVANO

«Sorgeranno poco meno di 20 case popolari che avranno dimensioni varianti, in base alle esigenze abitative»

Da Balvano giungono buone nuove per la comunità: è difatti «finita la demolizione e sono partiti i lavori per la ricostruzione delle case popolari di Contrada Frontone. Un altro importante tassello che l’Amministrazione sta portando avanti con determinazione».
Cronache aveva raccontato l’incipit dei lavori nel mese di giugno, ed il Sindaco Ezio Di Carlo aveva spiegato che «si tratta di abitazioni di cosiddetta “costruzione diretta”. All’epoca era una cosa importantissima, se pensiamo che a L’Aquila fece tanto clamore il passaggio diretto dalle tendopoli alla ricostruzione, ma noi l’abbiamo fatto nel lontanissimo 1982/’83, con prefabbricati in cemento armato precompresso. Fu realizzata dunque una vera e propria ricostruzione e successivamente queste abitazioni ebbero dal Provveditorato l’attestazione di equiparazione ad edifici di Edilizia popolare».

Ora, a demolizione conclusa «sorgeranno poco meno di 20 nuove abitazioni. I nuovi fabbricati avranno dimensioni maggiori e varianti, in base alle esigenze abitative, anche se oggigiorno non ci sono più famiglie numerose purtroppo».
La località Frontone è un’area che «all’epoca del sisma fu utilizzata per l’insediamento di prefabbricati leggeri donati dalla provincia di Catanzaro, prima di passare alla costruzione di edifici di cemento armato vibrato precompresso. Era un quartiere che ospitava 30 alloggi».

La situazione cambiò però col passare degli anni, e le case «furono abitate fino all’assegnazione o l’acquisto di nuove abitazioni, e fino al trasferimento per altri motivi, e pertanto le palazzine furono man mano abbandonate. Per circa 15 anni nessuno si è preoccupato di averne cura, restando abbandonate e finendo in pessime condizioni».
Una situazione che non è piaciuta all’Amministrazione attuale che è riuscita «ad ottenere un cospicuo finanziamento per la ricostruzione, previo abbattimento e smantellamento in quanto rimetterli in uso sarebbe costato di più che farli ex novo. Oggi tutti i principi per la ricostruzione sono cambiati, a partire dall’indice sismico che prima era 9 e oggi 11, così come altri fattori che ora non soddisfano più gli standard e non rispondono ai requisiti di legge per essere recuperati».

Il Sindaco Ezio Di Carlo indossò già la fascia nell’80, divenendo uno dei “Sindaci del Terremoto” come si suol dire quando si parla dei Primi cittadini che si trovarono a fronteggiare l’emergenza.
Per tale motivo, guardare oggi queste abitazioni dismesse e abbattute e pensare al recupero dell’area è quanto mai importante: «Avendo vissuto l’emergenza, avevamo l’impellenza di agire e togliere dalle roulotte, dalle tende, dai prefabbricati in legno i nostri concittadini che vivevano in situazioni assolutamente non procrastinabili, finché poi passammo alla ricostruzione diretta attraverso i fondi “Zamberletti” e realizzammo oltre 80 alloggi».

Le Cronache Lucane
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti