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REFERENDUM, ANCORA NON VARATA LA LEGGE ATTUATIVA PREVISTA DALLO STATUTO REGIONALE

A via Verrastro la casuale scoperta a seguito della richiesta dell “Comitato referendum Basilicata” contro l’autonomia differenziata

A distanza di 7 anni dall’approvazione, nel 206, del nuovo Statuto della Regione Basilicata, la causale scoperta: non ci sono le norme attuative per la parte riguardante i referendum abrogativi, consultivi ed approvativi. Un gruppo di cittadini, che si riconoscono nei valori della Carta di Venosa, nel mese di marzo 2023 costituì il “Comitato Referendum Basilicata”, nell’intento di promuovere iniziative referendarie di con- trasto all’approvazione del Ddl Calderoli sulla “Autonomia differenziata”. Dal Comitato, lo scorso aprile, la richiesta al Presidente del Consiglio Regionale, Carmine Cicala, di conoscere i riferimenti normativi e organizzativi per poter avviare la raccolta firme previsti nello Statuto della Regione Basilicata. Nella risposta, il presidente Cicala spiegava che lo Statuto regionale prevede che «la legge regionale disciplini le procedure per la richiesta e lo svolgimento del referendum consultivo», ma, allo stato attuale, «tale legge non è stata ancora approvata». Così, il sollecito, a maggio, da parte del Comitato al Gianuario Aliandrio in qualità di presidente della prima Commissione Affari Istituzionali, Gianuario Aliandro, per «essere ascoltati in pubblica audizione e per poter esporre le ragioni dell’iniziativa e dei quesiti referendari proposti». «Ad oggi – hanno rimarcato gli esponenti del Comitato referendum Basilicata – la Regione con un atteggiamento da muro di gomma e dilatatorio, in tutte le sue componenti, ancora non risponde alle richieste del Comitato violando il diritto dei cittadini alla partecipazione democratica della vita pubblica per cui il Comitato ha presentato formale diffida ad adempiere ai propri doveri istituzionali nei confronti del Presidente della Giunta Vito Bardi, del Consiglio regionale Carmine Cicala». «Si ricorda che il Referendum consultivo in materia di “Autonomia Differenziata” – hanno precisato – fu indetto dai Presidenti delle Regioni Veneto e Lombardia il 22 ottobre 2017 per avviare la richiesta di “Autonomia Differenziata”, che trova sbocco nell’attuale Ddl Calderoli, e che la Consulta della Regione Emilia Romagna ha dato via libera per la raccolta delle firme per una Legge di Iniziativa Popolare contro l’autonomia differenziata: il parere dei cittadini lucani deve contare come quello dei lombardi, veneti, emiliani e romagnoli mentre evidentemente per Bardi, Cicala i cittadini lucani hanno minori diritti dei cittadini del Nord». «Mentre la Regione dorme – hanno concluso gli esponenti del Comitato – si moltiplicano le adesioni al “Comitato referendum Basilicata” da parte di semplici cittadini e dalla parte più sensibile e attenta della politica lucana sia a livello di partiti sia a livello di singoli consiglieri regionali».

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