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TERREMOTO IN FORZA ITALIA, CON IL NUOVO ORGANIGRAMMA DI CASELLATI LASCIA PAGLIUCA

Torna padrone Taddei, Piro ras del Lagonegrese. Fatta la squadra, ora tocca picconare Guarente: anche per puntellare il Bardi bis

l Coordinatore regionale di Forza Italia per la Basilicata, Elisabetta Casellati, ha comunicato nella serata di ieri di aver provveduto a definire il nuovo assetto del partito a livello regionale e scelto i nomi dei nuovi Coordinatori provinciali, Responsabili di area e coordinatori comunali per le città di Potenza e Matera. Per il Coordinatore Provinciale di Potenza il nome è quello di Vincenzo Taddei. Responsabili di area per la Provincia di Potenza: del Vulture Melfese il nome scelto è quello di Giuseppe Palermo, della Val D’Agri Massimo Celoro, di Senisese Giovanna Di Sanzo, del Lagonegrese Francesca Crusco. Mentre, per il Coordinatore comunale di Potenza è stato fatto il nome di Matteo Restaino e per il Coordinatore provinciale di Matera quello di Gianluca Modarelli. Responsabili di area per la Provincia di Matera: nell’Area Nord Saverio De Bonis, dell’Area Sud Nunzio Gallotta. Coordinatore comunale di Matera Damiano Laterza. Responsabile regionale di Azzurro Donna Lucia Pangaro. Per il resto della caselle la Casellati fa sapere che «più avanti verranno scelti e comunicati anche i nomi degli altri nuovi coordinatori comunali».

PAGLIUCA: «IL MIO IMPEGNO NATO EMORTO CON BERLUSCONI»

Non le manda a dire Pagliuca che dopo il nuovo organigramma abbandona il partito. «Questa è la nota più difficile da scrivere – esordisce l’ex coordinatore proviciale – dire addio ad un partito che nel bene e nel male mi ha visto protagonista sin dalla sua nascita è qualcosa di oggettivamente difficile. Avevo definito Forza Italia come l’abito su misura, il partito che meglio rappresentava il mio pensiero, la mia visione della società e dell’economia. Un partito fondato sul rispetto delle libertà individuali e proiettato verso la crescita della società. Tutti va- lori già presenti dentro di me in modo naturale. Non ho avuto timori nel mettere la mia persona, il mio entusiasmo giovanile, la mia esperienza professionale al servi- zio di un partito che si presentava come innovatore nelle idee, nel linguaggio, un partito dove non c’erano gerarchie ma valorizzazione e rispetto delle competenze di tutti; un partito dove la meritocrazia era il sistema di valutazione e dove le carriere non erano definite con sciocco servilismo». «Ho conosciuto Berlusconi, figura fuori dal comune, – continuano Pagliuca – capace di trasferire a tutti il suo entusiasmo sempre giovane, capace di stare al contatto con tutti, capace di far percepire a tutti la sua visione di società aperta; di questa conoscenza mi sono alimentato crescendo nella sua scia. Ho imparato da lui a non aver paura di rappresentare le proprie idee, a combattere anche quando i numeri ti danno torto, a non anteporre la carriera personale alla voglia di lottare per ciò in cui si crede, cose che ho fatto e che ri- vendico con orgoglio. Ho vinto ed ho perso, sempre sotto la stessa bandiera. Non ho mai modificato la mia visione del- la società ed ho sempre affermato che sarei rimasto nel partito fino al momento in cui lo stesso non avesse cambiato metodi e visione. I fatti accaduti negli ultimi mesi hanno scavato un solco profondo dentro di me! Non mi toccavano direttamente ma proprio la libertà derivante dal non essere parte in causa mi ha portato a fermarmi a riflettere su quanto stava accadendo. Ora, dopo una lunga e sofferta pausa di riflessione, voglio comunicare ai tanti amici, elettori che in passato mi hanno sostenuto, di aver deciso di non rinnovare la mia adesione a Forza Italia». Amara la conclusione dell’ex deputato: «Ho ammainato e riposto la bandiera di questo partito conservandola nell’album dei ricordi! Non ho cambiato le mie idee e per quelle continuerò a lottare affinchè i valori della crescita e dell’af- francamento dal sottosviluppo si impossessino anche del- la Basilicata. La mia storia con Forza Italia è iniziata ed è finita con Berlusconi,…purtroppo!».

LE CURIOSITÀ: DA PIRO A TADDEI PASSANDO PER LA PANGARO

Il vice presidente del Consiglio regionale Piro resta il ras del Lagonegrese. È di sua diretta emanazione infatti la nuova responsabile territoriale, Francesca Crusco. Taddei “s’arrpiglia tutt chell che è u nust” direbbero in Gomorra: non sfugge che con l’abbandono di Pagliuca e una coordinatrice regionale lontana dalla Basilicata e immersa nel ruolo di ministro, quello di Taddei sarà un commissariamento di fatto. Torna in auge con un prestigioso ruolo regionale Lucia Pangaro, negli ultimi mesi voce critica nei confronti dell’ormai ex commissario Giuseppe Moles che è l’unico che cade in piedi con il prestigioso e remuneratissimo incarico ad Acquirente unico. E non è detto, che ora, con un incarico di gestione blindato, pos- sa addirittura guardarsi politicamente intorno. Ma questo è altro tema.

LA CASELLATI ORA ATTESA ALLA PROVA DEI FATTI CON GUARENTE

Non abbiamo lesinato toni anche duri nei confronti della ministra-segretaria regionale allorquando al suo «ci saranno conseguenze» non è con- seguito un granché per lo smacco della nomina all’Ac- ta contro le indicazioni del suo partito da parte di Guarente. Allo stesso modo abbiamo apprezzato moltissimo quando il capogruppo in Consiglio regionale, Dino Bellettieri, ha scelto le colonne di Cronache per rompere il silenzio contro Guarente, i patti non rispettati e il fatto che «sarebbe meglio non si ricandidasse a sindaco». Come pure c’è stato suggerito, prima di rincarare la dose, abbiamo fatto passare un po’ di tempo. Questo ha consentito alla Casellati di nominare il suo nuovo organigramma regionale. Ora, con tutte le caselle al proprio posto, però, l’esatta conseguenza sarà sfiduciare Guarente ritirare la delegazione del partito in Giunta. Non consentire che Guarente all’ultima spiaggia, in quest’ultimo anno o giù di lì di consiliatura faccia ciò che vo- glia, consapevole che non sarà ricandidato. Forza Italia ricostruisca per davvero una leadership del centro destra, partendo dal determinare il futuro del capoluogo. Anche in questo modo si blinda il bisi n regione per gli azzurri e Bardi.

Di Mauro Calzamaglia

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