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PREFETTO E SINDACO: 2 MODI DIFFERENTI

San Gerardo di Massimo Dellapenna

Prima, durante e dopo i festeggiamenti in onore di San Gerardo, mentre accadevano fatti luttuosi ed eventi che superavano il ludico per giungere ai limiti dei baccanali, mentre vedevamo sotto i nostri occhi l’alcool che scorreva a fiumi e alcune persone superare il limite e notavamo alcuni errori nella gestione del- l’ordine pubblico davanti a noi c’era un bivio. Potevamo scegliere di non vedere anche il lato sbagliato dell’organizzazione, potevamo decidere di non muoverci verso la segnalazione di quanto non ci piaceva, potevamo decidere di accodarci alla lunga fila dei lodatori op- pure potevamo scegliere di raccontare quello che vedevamo. Noi vedevamo una grande festa, una grande tradizione, un grande impegno da parte degli organizzatori istituzionali e associativi, un grande coinvolgimento della popolazione ma accanto ad essa alcune faglie nella sicurezza, alcuni eccessi troppo tollerati se non incoraggiati, alcune situazioni che, secondo noi, erano oltre il limite della decenza. Abbiamo deciso di raccontare tutto. Noi lo abbiamo fatto sul giornale, Paride Leporace a Cronache TV nella trasmissione “Oltre il giardino” lo ha fatto ospitando i grandi protagonisti della politica e della società potentina: Fierro, Santarsiero, Galella, Polese etc..

L’APERTURA DEL PREFETTO

Nella nostra scelta di es- sere autentici cronisti e non elogiatori illimitati, ci siamo posti l’obiettivo di fungere anche da pungolo. Abbiamo più volte presentato le nostre critiche al sindaco e al Prefetto, lo abbiamo fatto anche con un linguaggio diretto, senza mezze misure che può usare solo chi sa di fare un servizio senza tornaconto personale. Nella sua conferenza stampa il Prefetto ha in sostanza ringraziato per il lavoro di Cronache sottolineando come «bene fanno i suggerimenti». Le nostre critiche e le nostre analisi sono state lette nella chiave positiva che volevano avere e pertanto «saranno tenute in conto per il futuro». Non possiamo che riconoscere l’onestà intellettuale. Non avevamo il preconcetto della lode quando tutti lodavano fingendo di non vedere, non abbiamo il pregiudizio della critica laddove dobbiamo riconoscere il merito e ringraziare. Tanto più che da queste colonne le attività di sua Eccellenza sono sempre state valorizzate, anche quando magari in alcune circostanze potevano apparire eccessive. Abbiamo sempre, sempre, raccontato gesta e numeri: dai vari Comitati alle molteplici decisioni. In un mondo in cui troppo spesso politici e istituzioni, davanti alle critiche preferiscono la strada tortuosa della minaccia, del- la querela e dell’azione civile, non possiamo che prendere atto che esisto- no persone che hanno l’onestà intellettuale di riconoscere il merito a chi ha criticato e ringraziare per lo stimolo fornito. Volevamo essere da stimolo e ci siamo riusciti.

CANE DA GUARDIA DELLA DEMOCRAZIA, NON CANE DA RIPORTO DEL POTERE

Un ringraziamento particolare da parte nostra al Prefetto, per le belle parole spese. Sappiamo che è un amante dei cani, il suo amabile esemplare si aggirava anche nei luoghi presso cui c’è stata la conferenza stampa dell’altro ieri, prima di essere portato a fare una sgambata da qualcuno dello staff di sua Eccellenza. Il cane è il simbolo stesso della lealtà e della fedeltà. La Corte Europea dei Diritti Umani ha definito la stampa come “il cane da guardia della democrazia” e noi, con le nostre critiche, la nostra ironia vogliamo provare ad esserlo. Sappiamo anche che la trasformazione del cane da guardia della democrazia in cane da riporto del potere è una trasformazione semplice, graduale e repentina allo stesso tempo. Noi non vogliamo mai avere questa trasformazione. Sappiamo bene che non faremmo bene il nostro dovere, sappiamo bene che non ci terremmo nel nostro ruolo e non svolgeremmo in quel caso neanche quel ruolo sociale e civile che in una democrazia compiuta la stampa ha il dovere di svolgere. Consentiteci di dire che non vogliamo trasformarci in docili cani da riporto del potere anche perché continuare a criticare ci consente di selezionare le persone. Davanti alle critiche esiste la reazione della persona intelligente che le coglie e le usa, esiste la reazione della persona sciocca e permalosa che si offende e attacca. Ci piace constatare che il Prefetto, a differenza per esempio del sindaco Guarente, nell’accettare le nostre critiche, nel prenderle da stimolo per le prossime mosse, si iscrive tra le persone intelligenti. Non ci esimeremo dal criticarle ancora se fosse necessario. Farlo con la consapevolezza che queste critiche vengono ascoltate e fungono da spunto ci gratifica e ci rende migliore il lavoro. Noi lo facciamo solo per amore nei confronti della nostra terra che con il nostro scrivere proviamo a servire nello stesso modo in cui gli uomini seri delle istituzioni provano a servirle nelle loro funzioni.

Di Massimo Dellapenna

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