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DISSESTO IDROGEOLOGICO, ECCO I FONDI

Pnrr, Bardi mette una pezza ai disastri dell’ex Commissario Tripaldi: stanziati 34 milioni

Qualche mese fa fu la statale 18 ad essere chiusa per colpa di una frana a Castrocucco isolando Maratea, il due Maggio è stato il turno della SS92 all’altezza di Corleto Perticara, due giorni fa è stata chiusa la Basentana all’altezza di Garaguso e la linea ferroviaria Salerno-Taranto. Ciò che accomuna tutte queste situazioni è che sono determinate da frane, smottamenti e alluvioni. La causa unica è, insomma, il territorio fragile e, per troppo tempo, vittima di disinteresse e malamministrazione da parte dei Governi Regionali e Nazionali. Un problema che, in realtà, accomuna l’intero stivale che da nord a sud frana alla prima pioggia, vede chiudersi o interrompersi le strade al primo acquazzone e i cui fiumi straripano distruggendo tutto ciò che trovano sul paesaggio.

UN PAESE FRAGILE

La Basilicata è un paese fragile, anni fa l’intero abitato di Craco fu trasferito per una frana. Il nostro è un territorio argilloso, mobile nel quale servirebbe una manutenzione che non viene svolta né in modo ordinario né in modo straordinario. Abbiamo subito anni di bombardamenti mediatici sull’imminente siccità ma, evidentemente, il ciclo dell’acqua che studiavamo a scuola elementare non è stato ancora smentito dai catastrofisti di turno e continua a dimostrare empiricamente che ciò che evapora durante le stagioni calde, deve cadere in terra sotto forma di pioggia. Quello che stupisce quest’anno è che a Giugno si viva ancora in un clima autunnale e che il tanto atteso passaggio di San Gerardo non abbia determinato il tradizionale cambiamento del clima in chiave primaverile ed estiva. Questa, però, non è materia che tocca a noi analizzare e non vogliamo né sostituirci né approssimarci al lavoro che quotidianamente gli esperti della materia compiono. Riescono tranquillamente a vedere smentite le loro certezze senza la nostra collaborazione. A noi non interessa analizzare il cambiamento climatico e i suoi effetti, ci interessa interrogarci su ciò che gli uomini e la politica fanno per mitigare gli effetti delle piogge e degli alluvioni. Si può dire che la civiltà occidentale poggia proprio sulle grandi capacità dell’uomo di regolare gli eventi climatici il suo progresso civile.

TRIPALDI AL DISSESTO IDROGEOLOGICO

La Regione Basilicata nell’ambito delle misure di prevenzione del dissesto idrogeologico individuò Domenico Tripaldi come responsabile attuativo delle misure da adottare. I soldi non sono mancati e ne sono arrivati a decine di milioni di euro. Quello che a noi interesserebbe sapere è se e come siano stati spesi, quale dissesto sia stato mitigato e quale crisi sia stata attenuata. Tutti sapevano della fragilità del territorio della costa tirrenica così come tutti sono da sempre a conoscenza dei rischi di esondazioni e frane della nostra regione. Se nel 2023 ancora si deve assistere alla chiusura delle strade per una pioggia ci piacerebbe sapere cosa sia stato fatto per mitigare il rischio idrogeologico. I fiumi non esondano perché c’è tanta pioggia, esondano perché non sono ben tenuti. Le colline non franano perché ci sono precipitazioni ma perché non sono state adottate le misure necessarie per impedire frane e smottamenti. Queste misure sono state adottate dalla Regione Basilicata? Domenico Tripaldi ha messo in campo tutto quanto in suo potere per realizzare le necessarie misure di mitigazione?

L’INTERVENTO DEL GENERALE

Non si è fatto trovare impreparato il Generale Bardi che ha subito stanziato 34 milioni di euro per contrastare il dissesto idrogeologico e proprio ieri ha sottoscritto alla presenza di Michele Buscio- lano e Piero Marrese l’accordo per concedere i finanziamenti. Entro il 30 Novembre 2023 inizieranno le procedure di affidamento, i lavori dovranno essere avviati entro il 15 aprile 2024 e conclusi entro il 31 dicembre 2025. Una misura rapida e veloce che mostra tutta la volontà interventista e l’efficienza del Governo Regionale del centrodestra.

L’OCCHIO TECNICO DI SALVATORE MARGIOTTA AD OLTRE IL GIARDINO

Di tutto ciò se ne parlerà anche ad “Oltre il giardino” sul canale 68 nazionale. In studio ci sarà Salvatore Margiotta, già sottosegretario alle infrastrutture, professore associato di Costruzioni rurali e territorio agroforestale che ha progettato, diretto e collaudato opere pubbliche e lavori privati sul territorio nazionale e all’estero. Sarà una ghiotta occasione per Paride Leporace per intervistare uno dei grandi protagonisti lucani della politica non soltanto sulle questioni strettamente politiche ma anche sulle sue capacità tecniche. Un tema di stringente attualità quello del dissesto idrogeologico sul quale la politica ha il dovere di trovare soluzioni concrete e non retoriche.

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