Le Cronache Lucane
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SFIORATA UN’ALTRA TRAGEDIA

SAN GERARDO- Anche dopo la tragica morte del 29enne, festeggiamenti non interrotti: ancora critiche ed episodi limite
Nella serata della Parata, in centro storico minorenne in coma etilico: i soccorsi lo salvano

Sembrano non placarsi le polemiche nella città di Potenza sui festeggiamenti in onore del patrono San Gerardo per la malagestione specie verso una serie di episodi di abuso di alcool che notoriamente accadono e hanno continuato ad accedere nel capoluogo lucano durante la tradizionale festività potentina. Qualcuno in città ha tirato in ballo anche l’Amministrazione comunale per contestarne la (non) presa di posizione sui necessari controlli, le eventualisanzioni e denunce nonché sulle dovute misure idonee atte a prevenire situazioni come quelle sisono verificate ancora in queste ore. All’indomani della tragica morte a Potenza di Saverio Basilio, il giovane di 29 anni originario di Tolve, trovato esanime (sarà l’autopsia a stabilirne le cause che per ora non sembrano essere riconducibili all’abuso di alcool) durante i festeggiamenti nel centro storico potentino, ecco che continuano gli episodi di quella che è stata definita la “malamovida” all’interno di Potenza.

UN ALTRO EPISODIO CHE POTEVA TRASFORMARSI NELL’ENNESIMA TRAGEDIA

È notizia giunta delle ultime 24 ore, infatti, l’ennesimo episodio di malore di un ragazzo minorenne trovato tra le vie del centro storico in coma etilico. Una tragedia sfiorata. E ancora, scene di ragazzi feriti perché per entrare in noto locale lungo via Pretoria hanno provato a saltare la recinzione sfegiandosi. È palese che la situazione sta diventando davvero tragica e ingestita: diversi i ragazzi che bevono a dismisura e senza ritegno, arrivando storditi addirittura a svenire dopo aver ingurgitato litri e litri di alcol. La città i nquesta tre giorni di festa è stata ostaggio di situazioni deliranti. Le cui uniche misure disicurezza e prevenzione attuate sono state le installazioni di transenne poste all’ingresso dei vicoli per evitare che i giovani postessero vomitarci al loro interno e pali imbottiti lungo piazza Mario Pagano per evitare che gli alticci ci sbattessero la testa contro. Mentre dalla “pubblica piazza” pochissime sono state le voci di dis- senso a questo scempio che sollecitano ad “abbassare i toni” di una festività popolare che ha decisamente deviato dal suo significato originariamente religioso, prima che laico.

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