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CASTELMEZZANO, FRANE DOPO LE PIOGGE: GIÀ AVVIATI I LAVORI DI SOMMA URGENZA

Il sindaco Valluzzi: «Ci ritroveremo in tutta la regione viabilità interna compromessa da smottamenti, chiedere lo stato di calamità»

I primi giorni con qualche raggio di sole dopo gli intensi nubifragi del mese di maggio non placano gli enormi disagi e le problematiche che il maltempo ha creato su tutto il territorio regionale. Anche nel comune di Castelmezzano l’Amministrazione comunale rende noto che nei giorni scorsi sulla ex Sp13 un movimento franoso si è riattivato a seguito delle incessanti piogge. Una frana già esistente si è dunque messa in movimento spinta dall’acqua e le allerte meteo per i prossimi giorni, che vedono ancora fronti temporaleschi alternati a sole, certo non rassicurano. «È stato intanto eseguito un intervento di messa in sicurezza per il transito veicolare e l’allontanamento delle acque piovane, in attesa della progettazione e il finanziamento dei lavori di consolidamento dell’area in frana» spiega il Sindaco Nicola Valluzzi che raggiunto nel pomeriggio di ieri da Cronache aggiunge «si tratta di una frana sulla quale ci sono stati già degli interventi a margine della sede stradale. Ora però la situazione in questo mese ha avuto una evoluzione rapida ed imprevista, con una situazione complicata. Abbiamo isolato intanto la parte a rischio di collasso e realizzato l’intervento per l’allontanamento delle acque, facendole defluire in canali appositi, così da evitare che il fenomeno franoso si accentui. Dunque – prosegue Valluzzi- abbiamo realizzato un intervento puntuale ed importante in un clima difficile in cui trovare risorse. Per il nostro Comune ho dato fondo a tutte le risorse che avevo appostato per la manutenzione straordinaria del patrimonio comunale, si tratta di 40-50 mila euro, che possono sembrare risorse apparentemente esigue ma per il bilancio di un Comune sono cifre importanti. Né possiamo ricorrere al bilancio regionale. Ecco perché occorre avviare un procedimento che ci porti allo stato di emergenza o calamità anche in merito alle infrastrutture interne dei territori comunali e della viabilità provinciale che potrà avere nelle prossime settimane risvolti preoccupanti». Si tratta di una strada ex provinciale divenuta comunale dal 2013. A seguito dei lavori di questi giorni la strada è tornata transitabile a senso unico alternato, riducendo di una carreggiata e isolando l’area dal deflusso delle acque. Una situazione atavica come prosegue a spiegare il Sindaco, «nota da 20anni, sulla quale s’intervenne già nel 2013. Si tratta evidentemente di un fenomeno molto più profondo di quello che si vede. Allora intervenne la Regione con la Difesa del suolo, un intervento valido, che nel tempo se pur ha visto la sede stradale abbassarsi, non è collassata. Oggi però ci rendiamo conto che il tempo ha prodotto una erosione molto più profonda ed invasiva». Non si tratta però dell’unica emergenza sul territorio in quanto alcuni giorni fa l’Amministrazione era intervenuta anche sulla Strada comunale Calcescia, con un «intervento di somma urgenza, sempre in conseguenza del maltempo delle settimane scorse, per il ripristino dello sfondamento di un tombino e della viabilità di collegamento verso il borgo Calcescia e ad una delle storiche aziende Agrituristiche del territorio». Ma c’è un allarme importante che lancia Valluzzi: «Al di la di questi fenomeni più o meno conosciuti ed individuabili, il problema è che a conclusione di questo lungo periodo di piogge ci troveremo con tutta la viabilità interna interessata da movimenti franosi e smottamenti, e appena il sole si sostituirà alla pioggia i fenomeni si moltiplicheranno su tutto il territorio regionale. Ritengo pertanto che debba esserci una attenzione e la creazione di un processo che porti allo stato di calamità e di emergenza per arrivare al riconoscimento di risorse economiche aggiuntive, altrimenti non ce la potremo fare. È un fenomeno che riguarda noi ma in generale i comuni lucani. Il tema è dunque questo – incalza il Primo cittadino- noi siamo intervenuti per argina- re il processo di collasso della frana, ma con la fine delle piogge e l’innalzamento delle temperature, i terreni che si asciugano e riassestano creeranno frane e smottamenti lungo tutta la regione, per cui occorre un lavoro preventivo verso lo stato di emergenza, perché ci troveremo ad affrontare situazioni complicate. Inoltre più questi fenomeni vengono resi noti al decisore regionale, che mi pare molto attento a queste cose, e più si costruisce una cognizione collettiva vasta, più noi potremo iniziare a capire come prevenire i giorni che verranno. Chi conosce il processo di avanzamento del dissesto geologico ed idrogeologico, ed io l’ho gestito per 10 anni alla Provincia -si avvia a concludere il Sindaco- sa perfettamente che quando ci sono fenomeni idrogeologici come quelli di queste settimane, il problema ve- ro emerge dopo, tenendo conto anche che gli inter- venti di manutenzione sui territori sono sempre più rarefatti e minori, ed anche il tema dell’abbandono della montagna emerge forte, in quanto è venuta meno anche quella “cura” del territorio che l’agricoltura garantiva».

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