Le Cronache Lucane

REGIONALI, PITTELLA VS DE FILIPPO?

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Nella metà del 1200 a Lauria nacque un grande con- dottiero navale, noto alle cronache come Ruggero di Lauria, comandante delle truppe navali Aragonesi contro gli Angioini e, poi, passato al servizio dei d’Angiò contro la Corona d’Aragona. Alla fine, pur vittorioso in quasi tutte le battaglie, fu costretto, a causa della pace di Cartabellotta, a fare atto di sottomissione agli Aragonesi per ottenere la conservazione dei suoi feudi. Un destino che capita spesso a coloro i quali non sempre sono in grado di distinguere il tempo della pace da quello della guerra e che sembra accomunare a Ruggero un altro più moderno combattente lauriota, abile a muoversi nei marosi della politica quanto il suo più illustre concittadino ma, come lui, portato a vincere le battaglie ma costretto a soccombere davanti alle strategie di guerra e di pace che sovraintendono le decisioni politiche.

IL RITORNO DI PITTELLA

I rumors della politica nel centrosinistra ci dicono che Marcello Pittella stia muovendo le fila per tornare a candidarsi come Presidente alle prossime elezioni regionali in Basilicata. Una strategia che, come sempre ha fatto Pittella, si caratterizza tra colpi di mano e allargamento, tra forzature e temporeggiamenti ma che sembra essere ormai definita, almeno nelle intenzioni dell’ex Governatore, come la rivincita che le indagini non gli hanno consentito. Nella sua lettura dei fatti, infatti, le indagini e l’ingiusta detenzione subita da innocente lo avrebbero depotenziato nella sua carriera politica e bloccato nel suo completamento con una legislatura terminata tronca per causa extrapolitiche. La mancata candidatura alla Camera dei Deputati nella famosa notte che sancì la scelta di La Regina gettando le basi per il suo defenestramento, avrebbero ulteriormente convinto Pittella della necessità di trovare il terreno della sua rivincita personale nella corsa per le elezioni alla Presidenza della Regione.

C’E’ UN TEMPO PER COMBATTERE, UN TEMPO PER SUGGERIRE

Per quanto umanamente comprensibile la sete di rivalsa dell’ex Presidente e la sua voglia di ritornare in corsa, vale sempre la massima di Pietro Nenni secondo cui la politica non si fa con i sentimenti, figuriamoci con i risentimenti. Il Partito Democratico, dopo la sconfitta delle elezioni regionali e politiche, la turbolenta fine di La Regina, la quasi scomparsa dal territorio nell’incapacità di presentare liste o di arrivare anche ai ballottaggi nei Comuni più grandi della Basilicata, ha iniziato un percorso di rinnovamento affidando la segreteria Regionale del Partito a Giovanni Lettieri, giovane sindaco di Picerno, espressione della politica formata dal basso. L’ipotetica candidatura di Pittella potrebbe riaprire vecchie ferite, rianimare vecchie tensioni e uccidere nel grembo il tentativo di apertura e di rinnovamento che il giovane sindaco di Picerno sta provando a mettere in campo. Il terzo principio della dinamica, infatti, non si applica soltanto alla materia inanimata ma trova una sua scientifica applicazione nelle dottrine umane e politiche: “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”.

DE FILIPPO PRONTO A SCENDERE IN CAMPO

Vito De Filippo, sconfitto alle elezioni politiche anche a causa della candidatura di Pittella in Azione, è uno dei principali propositori della linea politica di rinnovamento del Partito Democratico e del Centrosinistra. Da tempo svolge un ruolo di suggeritore di altissimo livello e costruttore di strategie con le quali cerca di tenere insieme il partito, ricostruirne le fondamenta e il radicamento territoriale e di favorire l’ingresso di nuove e brillanti leve in un centrosinistra che deve avere la capacità di ripensare ai propri errori e riprendere il filo interrotto della narrazione e del rapporto logorato con i cittadini. Vito De Filippo, a differenza di Pittella, viene dalla scuola della moderazione più che da quella del combattimento e, con la sag- gezza che sempre ha contraddistinto i democristiani degli appennini da De Mita a Colombo, sa che la sua stagione da protagonista ha avuto grandi soddisfazioni ma non è eterna. Sa che il suo ruolo oggi è quello di dare più che di ricevere e lo sta facendo con grande maestria e dedizione. La discesa in campo di Pittella, però, potrebbe scombussolare questa volontà. Il terzo principio della dinamica applicato alla politica, infatti, potrebbe accendere un desiderio di candidatura alla Presidenza anche in Vito De Filippo. Anche lui ex governatore, anche lui non rieletto in Parlamento a causa della faida interna al centrosinistra e agli errori di metodo e di proposta di Letta e La Regina. Se il terzo principio della dinamica è vero anche in politica, siamo pronti a scommettere che anche Vito De Filippo, qualora Pittella insistesse con il riproporre la sua candidatura, potrebbe indicare la sua. Si riaprirebbe, nel mentre si compongono le liste, la guerra dei grandi vecchi che ha caratterizzato la fase delle elezioni politiche determinando la scomparsa di quello che fu il Partito Regione.

UCCIDERE IL CAMBIAMENTO NEL GREMBO

Se i rumors che ci riferiscono fossero veri e le nostre analisi fossero logiche (abbiamo l’umiltà di ammettere che possiamo anche sbagliare) noi ci troveremmo davanti ad una guerra interna che rischia di uccidere nel grembo il cambiamento che Giovanni Lettieri (anche con l’aiuto di De Filippo) sta cercando di portare a termine nel Partito. Non è compito nostro dare consigli alla politica. La politica sa sbagliare da sola anche senza ascoltare noi. Proviamo a superare i nostri compiti provando a dire che, davanti ad un centrodestra granitico con il vento in poppa del buon governo di Giorgia Meloni e che vede l’aumento esponenziale del consenso nei confronti di Bardi, una sinistra lacerata nei personalismi determinati dal narcisismo individuale del passato sarebbe il miglior viatico per una sconfitta certa. Non sapere quanto è il tempo di fermarsi è un errore anche per i più indomiti guerrieri. Ruggero di Lauria vinse tutte le battagli nella guerra del Vespro, le vinse guidando le truppe aragonesi e guidando le truppe angioine. Riuscì, ciononostante, a perdere la guerra. Una lezione che il nostro amato guerriero di Lauria dovrebbe fare sua. Esiste un tempo per combattere ed un tempo per riflettere.

Le Cronache Lucane
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