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POLITICHE, ALLARME SULLE SCHEDE NULLE: A RISCHIO ANCHE L’EX MINISTRO SPERANZA

Sarebbero le conseguenze dell’eventuale via libera all’emendamento della maggioranza che chiede che vengano considerate valide anche le schede annullate. Dopo il ricorso presentato dall’azzurro Andrea Gentile messi in discussione 13 collegi e più di 30 parlamentari. Tra i big anche la ministra Roccella e il “Senatur” Bossi

Sta accadendo qualcosa di inedito all’interno della Giunta per le elezioni alla Camera. Riunitasi il 21 marzo scorso per stabilire le linee guida per la valutazione dei ricorsi elettorali, all’indomani delle elezioni politiche del 25 settembre 2022, quello che si sta consumando è un vero e proprio scontro politico mascherato dietro il principio del “favor voti”. Ad oltre 8 mesi dal voto c’è la possibilità di un ribaltamento del risultato in almeno 13 collegi che hanno avuto un esito sul filo. Spiegata in soldoni, infatti, ci sono ancora oggi seggi contesi tra quelli assegnati nelle ultime elezioni politiche. Addirittura, affrontando il caso del riconteggio delle schede nulle nelle ultime elezioni politiche, potrebbero essere circa venti i seggi a rischio per il Movimento 5 Stelle. In ballo ci sarebbero 13 collegi uninominali che sono stati vinti con scarto minimo, ai quali potrebbero aggiungersi anche i collegi plurinominali delle stesse circoscrizioni a causa delle intricate regole del Rosatellum (la legge elettorale che disciplina l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica).

L’ORIGINE DEL CASO

La vicenda nasce in seguito al ricorso mosso da Andrea Gentile, deputa- to di Forza Italia e aspirante parlamentare calabrese. La sua elezione fallì per soli 473 voti, venendo sconfitto da Anna Laura Orrico (Movimento 5 Stelle) venendo eletta quest’ultima parlamentare. La battaglia per il conteggio dei voti era così passata attraverso l’istanza di revisione. Forza Italia ha presentato un emendamento in Giunta per le elezioni che prevede venga considerato valido (ex post) un voto anche se nella scheda uninominale l’elettore ha barrato il simbolo di due liste a sostegno dello stesso candidato. Contro l’emendamento si è schierato il M5S gridando allo scandalo alludendo al rischio di “sovvertire il voto dei cittadini”. In effetti se la tesi di Gentile dovesse prevalere i pentastellati perderebbe un seggio. E non sarebbe questo il solo caso, i nomi e le possibili conseguenze potrebbero essere molti di più.

L’EFFETTO A CATENA

Sicché, sarebbero molti i seggi a ballare e diversi i deputati che sentirebbero tremare la poltrona su cui sono seduti. Una ventina solo quelli stellati, ma la Giunta potrebbe modificare anche il destino di alcuni nomi celebri dell’emiciclo, tra cui big come la ministra Eugenia Roccella (FdI), l’ex ministro Roberto Speranza (Pd) e il “Senatur” Umberto Bossi. (Lega). E altrettanti, noti e meno noti, rientrerebbero in gioco, in particolare coloro che si sono visti assegnare un collegio per un piccolo scarto di voti. E questo perché se dovesse passare l’emendamento di Forza Italia – fissando nuovi criteri per il calcolo delle schede nulle – andrebbero ricontate tutte le schede che presentano un caso simile a quello portato in ricorso da Andrea Gentile (FI). Resta però un dubbio e cioè: come si fa a cambiare un criterio di conteggio dei voti a elezione avvenuta? Ci si può poi domandare perché fare questo mettendo a rischio molti altri nomi. La questione è estremamente tecnica, ma a naso pare difficile che modificando il risultato dei collegi uninominali non si scomponga tutto il puzzle del Parlamento. Così come comunque resta poco trasparente cambiare le regole del gioco a partita finita. Ma non è finita certo qui. Un nuovo round della battaglia sulle schede nulle è previsto martedì prossimo, quanto la Giunta delle elezioni della Camera tornerà a riunirsi.

LA LISTA COMPLETA DEI TOTO NOMI

Secondo i calcoli dello studio commissionato dal Movimento 5 Stelle sugli effetti di una scelta in tal senso, i parlamentari col seggio a rischio sarebbero oltre trenta: 39 i parlamentari, per la precisione, tra quelli che verrebbero ripescati e quelli a rischio seggio. Spulciandone per bene la lista tra i nomi messi in discussione potrebbe- ro esserci quelli dei Meloniani Immacolata Zurzolo, Daniela Dondi, Beatriz Colombo, Carmen Letizia, Giorgianni, Antonio Giordano, Aldo Mattia, Grazia Di Maggio ed Eugenia Roccella. Tra quelli dei Forzisti, invece, comparirebbero i nomi di Cristina Rossello, Chiara Tenerini, Catia Polidori, Vito De Palma e Andrea Caroppo. Tra i Dem invece a rischio potrebbero essere, Andrea De Maria, Roberto Morassut, Maria Cecilia Guerra, Marco Simiani, Andrea Casu, Gianni Cuperlo, Andrea Rossi, Ubaldo Pagano e il già citato Roberto Speranza. Nel Movimento 5 Stelle: Valentina Barzotti, Elisa Scutellà, Emma Pavanelli, Andrea Quartini e Maria Stefania Marino. Dal Carroccio invece emergerebbero i nomi di Umberto Bossi e Riccardo Augusto Marchetti. Da Azione Isabella De Monte e Giulio Cesare Sottanelli. Da Italia Viva Roberto Giachetti e da Alleanza Verdi/Sinistra i nomi in bilico potrebbero essere quelli di Francesco Emilio Borrelli ed Elisabetta Piccolotti. Per finire con il gruppo Misto/+Europa con il nome di Luca Pastorino.

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