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L’ADI NON È IL CALCIO, MA PER AUXILIUM PARE DI SÌ

Bardi e Fanelli ricordano le sentenze: «sorprende la manifestazione “politica” contro la regione». In proroga da anni, protesta flop mentre s’aprono le buste della gara: vince la pioggia, ma non solo

Sulla legittimità dell’appalto milionario in corso relativo all’Assistenza domiciliare integrata (Adi), date anche le due sentenze della Giustizia amministrativa, prima del Tribunale amministrativo regionale (Tar) lucano e poi del Consiglio di Stato, che hanno danno ragione a via Verrastro e contestualmente condannano la società cooperativa sociale Auxilium, per il presidente della Regione, Vito Bardi, e per l’assessore regionale alla Sanità, Francesco, «sorprende la manifestazione “politica” contro la Regione di un soggetto economico che presta il servizio di assistenza domiciliare da tempo in regime di proroga, in attesa dell’espletamento di una gara che è stata dichiarata legittima sia dal Tar di Basilicata nel maggio del 2022 e dal Consiglio di Stato, nell’ottobre del 2022, nella quale sentenza, che condanna il soggetto economico ricorrente, si statuisce che “il ricorso alla gara ponte non solo è legittimo, ma è l’unico allo stato possibile per garantire la prestazione del servizio”». «Più di questo – ha proseguito Bardi – davvero non si può aggiungere. Sorprende anche il sostegno dei sindacati a tale manifestazione, loro sempre attenti ai principi di legalità e alla correttezza delle procedure, che in questo caso sono state “certificate” da due giudici amministrativi di diverso grado. Sempre il Consiglio di Stato ha statuito che “il ricorso in appello è pertanto infondato e come tale deve essere respinto”. Infatti, “non vi è spazio per sindacare le valutazioni discrezionali dell’Amministrazione in relazione alla scelta delle modalità per assicurare il servizio nelle more del recepimento del nuovo sistema fondato sull’accreditamento e l’autorizzazione”». «La gara pertanto – ha spiegato il presidente Bardi – deve giungere al suo completamento e poi, come hanno scritto anche i giudici, con il percorso dell’accreditamento, che a breve sarà oggetto di apposita delibera di Giunta regionale, si giungerà al recepimento del nuovo sistema. Noi siamo sempre dalla parte della legalità». Secondo il vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla salute della Regione Basilicata, Francesco Fanelli, «l’allarmismo rispetto alle sorti dei lavoratori è infondato: i loro diritti saranno garantiti dalla cosiddetta clausola di salvaguardia che vincolerà le ditte aggiudicatrici della gara». «In una delle prossime sedute di Giunta – ha aggiunto Fanelli – ci sarà il recepimento della delibera, già in fase di discussione, per l’accreditamento del servizio di Assistenza domiciliare integrata, come richiesto anche dal presidente Bardi. Prioritario è adesso uscire dal regime delle proroghe, creare un mercato libero e trasparente dell’Adi, per uscire dall’opacità. Le procedure seguite dalla Regione Basilicata sono corrette. E non lo diciamo noi, ma il Tar Basilicata e il Consiglio di Stato». «Il Pnrr – rimarcato Fanelli – prevede l’estensione dei servizi in Assistenza domiciliare integrata al 10% della popolazione ultrasessantacinquenni entro il 2026, incremento organizzato in step successivi con cadenza annuale. La Regione sta procedendo alla implementazione del percorso di accreditamento delle Strutture, oggetto di una prossima delibera, e proprio al fine di assicurare il target richiesto dal Pnrr, e incassare così l’importo previsto di euro 30milioni e 298mila euro come previsto dall’Accordo Stato Regioni del 13 ottobre 2022, che ha sancito l’intesa sullo schema di decreto». «Ad oggi – ha concluso il vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla Salute, Francesco Fanelli – non risulta persa alcuna parte di questi fondi, che saranno certamente utilizzati da Regione Basilicata per assicurare i servizi Adi alla popolazione lucana».

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