SI DIMETTA BORTOLAN
Sul Direttore generale del Dipartimento regionale Sanità, il corto circuito della strumentalità delle forme e non solo. Il fatto che un ingegnere informatico, quale è Francesco Bortolan, dovesse amministrare la gestione tecnica e contabile della Sanità lucana, aveva già in un primo momento successivo al conferimento dell’incarico, creato perplessità. L’elemento che lo stesso sia veneto, è nato a Vicenza, ne aveva suscitate delle altre inerenti all’efficace incidenza della variabile straniera su un distante sistema territoriale complesso che un software non è. Che l’ingegnere informatico Bortolan perseveri nel proporsi come intangibile figura istituzionale fisicamente vivente nella virtualità delle videochiamate, la pietra tombale. Lo aveva già fatto, l’ha rifatto e, per quanto sia una previsione è assimilabile a una certezza, continuerà a farlo. L’unico fattore terminativo, appaiono le dimissioni. Nelle Commissioni consiliari, da giorni, audizioni a ritmo battente sulla manovra economica regionale. Anche ieri seduta congiunta per l’approfondimento degli strumenti di programmazione finanziaria del triennio 2023- 2025 della Regione Basilicata. Nel corso delle tante “sfilate” che si stanno susseguendo da oltre una settimana, anche quelle dei componenti della Giunta regionale e dei Dirigenti generali per illustrare le macro voci della manovra finanziaria riguardanti i propri assessorati. Lettera B, Bortolan: la porta non si apre, ma si accende il televisore. Il Dg si è collegato da remoto. Con la crisi sanitaria che attraversa la regione, anche all’audizione nelle Commissioni non si presenta dal vivo. Rimane a casa sua, in pigiama e con, ricercato o meno tocco infermieristico, maglietta a maniche corte verde. Il Dg regionale Bortolan percepisce uno stipendio annuale di molto oltre superiore ai 100mila euro annui. Si dà il caso che la sede della Regione Basilicata sia in via Vincenzo Verrastro a Potenza. Tra contestato assenteismo anche da parte dei sindacati e carenza di risultati, quando proprio non può sottrarsi ad una convocazione, la videochiamata. Dati anche i pregressi, ormai non dovrebbe essere più nè accettabile, nè accettato. A maggior ragione in concomitanza con la crisi sanitaria regionale. Neanche il ricorso a geometrie contabile che erodono tornano. L’assessore regionale alla Salute, Francesco Fanelli, ha affermato che è stato certificato il risultato di esercizio, relativo all’anno 2022 , nei bilanci delle Aziende Sanitarie, con un valore finale di circa meno 9milioni e 900mila euro. La Giunta regionale, però, ha approvato, circa due settimane fa, la proposta, col minimo sforzo dal discutibile risultato, del Dg Bortolan, di disporre di finalizzare l’utilizzo degli utili pregressi iscritti nel patrimonio netto nei bilanci di esercizio delle Aziende del Sistema sanitario regionale alla copertura delle perdite risultanti al quarto trimestre 2022 per un importo complessivo di 12milioni e 747mila euro. Sulla falsa riga del caso Gerardo di Martino, le videochiamate del Dg Bortolan dovrebbero risultare «denigratorie dell’istituzione regionale» al pari del comportamento attuato del romano ex Dg dell’Irccs Crob di Rionero in Vulture, con cui la Giunta, dopo mesi di perdurante assenza, ha anticipatamente rescisso il contratto. Le azioni di di Martino sono stati inquadrate come formalità «finalizzate esclusivamente alla prosecuzione del rapporto di lavoro». Le videochiamate del Dg Bortolan, sembrano la stessa cosa.