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PARCO FLUVIALE DEL BASENTO, IN BALIA DEL MALTEMPO E DEI DISAGI

Tra acqua salmastra, smottamenti lungo i bordi del fiume e alberi letteralmente sradicati: le criticità che dovrebbero meritare un intervento risolutivo che tarda però ad arrivare

Tanta acqua così, che cade copiosa da ben 48 ore e in maniera ininterrotta, non viene giù da tempo a Po- tenza dove da giorni continua a diluviare, sebbene il maltempo abbia colpito l’intera regione e un po’ tutta l’Italia. A subirne le conseguenze peggiori è senza dubbio l’area del Parco Fluviale del Basento che già verteva in pessime condizioni prima ancora che la furia dell’acqua si sprigionasse nella caduta di litri e litri di pioggia mettendoci il suo e non facendo che peggiorare le persistenti criticità. Eppure, fino a qualche anno fa, prima che la pandemia stoppasse qualsiasi forma di socialità – specie quella dei giovani potentini di incontrarsi e far movida – il Parco Fluviale del Basento, posto in prossimità del fiume omonimo, era diventato, per quanto le famigerate temperature delle estati potentine lo consentissero, il vero attrattore, diurno quanto notturno, del capoluogo lucano. Un nuovo perimentro urbano che pare, all’epoca, il primo cittadino di Potenza definì le future “rive droite” e “rive gauche” lucane. Ma mentre nella parte di città che si trova a “destra” e “sinistra” della Senna si possono contemplare alcuni dei monumenti più famosi della capitale francese, dalla Torre Eiffel a Notre-Dame, lungo il Basento – malgrado scorra tra due significative strutture architettoniche, antitetiche tra loro, il Ponte San Vito e il Ponte Musmeci – quelllo che appare agli occhi dei potentini è trascuratezza da parte dell’Amministrazione comunale. Il maltempo, poi, di questi ultimi giorni non ha fatto che peggiorare le già persistenti criticità: «Non si gestisce così l’ alveo di un fiume, non si gestisce così la cosa pubblica, questo sarebbe il parco fluviale cittadino? Questo è quanto è in grado di offrirci l’Amministrazione?», incalza qualcuno seguito da qualcun’altro che afferma: «Ecco a voi la nuova piscina al Basento, uno spettacolo veramente riflesso di questa Amministrazione». Quelllo che appare agli occhi dei potentini oggi è trascuratezza. Tra acqua salmastra, piccole frane disseminate qua e là ai bordi del fiume Basento ed alberi letteralmente sradicati: tutte criticità che dovrebbero meritare un intervento risolutivo, che tarda ad arrivare nei decenni. Insomma, ancora una volta si insegue la mancata programmazione di un’opera a cui non viene permessa la valorizzazione secondo la sua naturale vocazione naturale: quella turistico-ricettiva degna di nota di un capoluogo di regione quale dovrebbe essere la città di Potenza.

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