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LA MAGISTRATURA PIANGE NICOLA MAGRONE

Studio e garantista, il “pretore d’assalto” se ne va all’età di 82 anni. La Basilicata lo ricorda come Presidente della Corte d’Assise di Potenza

È morto nel pomeriggio di ieri ad 82 anni Nicola Magrone, grande magistrato, studioso e garantista. Capace di proporzionare le cose senza enfasi. Una persona per bene Magrone, entrato in magi- stratura nel 1971, è stato deputato per una legislatura (1994-1996) e sindaco di Modugno prima dal 2013 al 2014, e nuovamente dal 2015 al 2020. Pretore del lavoro a Monza, è stato tra i magistrati che vennero definiti “pretori d`assalto” occupandosi anche di reati ambientali. È stato sostituto procuratore a Bari dove si è occupato di criminalità organizzata, poi presidente della Corte d`assise di Potenza e dal 2003 al 2010 è stato a capo della Procura di Larino in Molise dove si è occupato, tra l`altro, delle indagini sulla morte di 27 bambini e di una maestra nel crollo della scuola di San Giuliano di Puglia per il terremoto del 2002. Ha presieduto il Collegio Penale e il Tribunale di Potenza, dando prova come magistrato di grande equilibrio. Autentico garantista, capace di coniugare il rigore morale con il rispetto delle garanzie processuali dell’imputato era capace di avere un rapporto sereno e dialogico con l’avvocatura. Con lui se ne va un pezzo importante della storia della magistratura italiana che con la sua esperienza ha dato lustro al Tribunale di Potenza. Successivamente ha ricoperto l`incarico di procuratore generale aggiunto onorario presso la Corte di Cassazione. Nel 1994 è stato eletto deputato per i movimenti Italia Giusta secondo la Costituzione e Alleanza Democratica tra le file dei Progressisti. Dopo un primo mandato da sindaco nel 2012 durato poco più di un anno, è stato rieletto nel 2015 e ha portato a termine il mandato fino al 2020.

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