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LA SINDROME DEL NEMICO

TACCO&SPILLO

Non vogliamo essere irriverenti sul 25 aprile che segna alla politica il compito di memoria più bello, giorno in cui destra e sinistra dovrebbero andare a braccetto per far onore alla Costituzione e così liberarsi d’accidie e fantasmi ed invece continuano a darsele di santa ragione per fermare l’ultima parola dove c’è più convenienza. Ora però a sentire il governatore Bardi occorre ritrovarsi uniti sulla pace, eppure la sindrome del nemico che si vede qui in giro porta anche la sua bella responsabilità, peraltro come sua abitudine mai riparata da un outing coscienzioso. Da che mondo e mondo infatti c’è un nemico per tutti i gusti e soprattutto per tutti i bisogni della politica, compresa quella perduta e malevola che si muove in Basilicata. Così per non farla lunga c’è il nemico che sonnecchia dentro un amico come c’è il nemico mimetico e dalle occasioni facili a colpire e c’è quello, infine, Comodo a servire sul piatto rimpalli d’alibi, colpe, perfino affari sull’invidia viva. Non c’è altro da dire se non che si tratti, alla faccia della retorica pacifista, di un’oscena e variegata iconografia d’umanità che ha preso addirittura piacere nella creazione del nemico e che procede a pieno regime e senza che la Basilicata faccia nemmeno un minimo passo avanti. Scrive Maurizio Manco:“Togligli il nemico di turno e s’afflosciano”.

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