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MOLFETTA, SIMPOSIO PER PROMUOVERE IL CARCIOFO

Puglia “regina” della produzione, ma puntando sulle proprietà salutistiche si può fare di più per la commercializzazione

Con poco più di 370 mila tonnellate prodotte nel 2021, l’Italia è il maggior Paese produttore di carciofi al mondo; Puglia e Sicilia, insieme, sfiorano i tre quarti della produzione nazionale. In Puglia il fatturato proveniente dal comparto cinaricolo vale oltre 190 milioni di euro, rendendolo punto di riferimento dell’ortofrutta regionale, dopo quello dell’uva da tavola e del finocchio.

La Puglia è quindi protagonista della produzione cinaricola italiana: può vantare il riconoscimento IGP per il carciofo di Brindisi e l’inserimento nell’elenco nazionale dei “prodotti agroalimentari tradizionali” del carciofo di Putignano, di Mola di Bari e di San Ferdinando di Puglia, oltre che del cardoncello, pianta edule spontanea, e dei cardoni, i germogli della pianta del carciofo, conosciuti come “polloni”.

Alla luce di questi numeri, è in corso a Molfetta l’undicesimo “Simposio internazionale su carciofo, cardo e i loro parenti selvatici”, organizzato dai professori Giancarlo Colelli e Antonio Elia, dell’Università di Foggia, in collaborazione con la International Society of Horticultural Science.

Un’occasione utile per fare il punto sulle modalità e sulle differenze di coltivazione, sulle buone pratiche di miglioramento di impatto ambientale, sulle innovazioni per la produttività e la commercializzazione del carciofo, con un’attenzione specifica anche alle riconosciute proprietà salutistiche del carciofo.

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