RESTA UN OMBRA L’ASSASSINO DEL MEDICO PUCILLO
Chi ha percorso quella strada verso Pucillo? Che motivo aveva di uccidere e cosa ne è degli oggetti spariti?
Tutto tace sulla morte del medico Lorenzo Pucillo a Pescopagano. Da qualche giorno ormai le telecamere ed i riflettori delle trasmissioni nazionali si sono spente, ma non si placano certo la gravità dei fatti e la volontà di giustizia. Un evento che ha sconvolto la comunità pescopaganese in cui il dentista e medico sportivo era conosciuto. Aveva fatto della passione per l’allevamento delle mucche di razza Podolica, il suo impegno e fonte di reddito. Aveva una azienda “Miele”, in località Cucumiello, distante oltre una decina di km dal paese e raggiungibile attraverso tre strade, tutte abbastanza isolate. Strade che qualcuno ha percorso per uccidere, ma che ancora oggi resta un’ombra.
Il GIORNO DELLA MACABRA SCOPERTA DEL CORPO PRIVO DI VITA
Il 21 marzo Pucillo fa colazione al bar intorno alle 6:30 per recarsi poi verso la masseria con l’auto che lascia ad un certo punto per proseguire col trattore. La solita routine però viene spezzata quel giorno da un silenzio ininterrotto che avrebbe indotto sospetto, finché un vicino si è recato nei campi dell’azienda di Pucillo facendone la scoperta del corpo esanime, seminascosto tra i rovi. Allertate le autorità competenti, si era attribuita la morte al colpo di un animale da pascolo. Fatto poi smentito dagli esami autoptici che hanno refertato colpi di fucile da caccia e successivamente di traumi cranici, dovuti a percosse di bastone o dal calcio stesso dell’arma e due spari, al torace e alla gola.
LE INDAGINI ED I RACCONTI DEGLI ANIMALI TROVATI MORTI A SCOPO INTIMIDATORIO
Al lavoro sul caso i Carabinieri di Pescopagano, della Compagnia di Melfi e del Nucleo Investigativo di Potenza, con indagine coordinata dal Pm Giuseppe Borriello e dal Procuratore capo Francersco Curcio, con un fascicolo per omicidio al momento aperto contro ignoti. Anche i Carabinieri con i cani molecolari si sono già recati sul luogo del delitto lo scorso 4 aprile.
Il racconto di un uomo sempre sorridente e allegro, cozza però con quello dell’uomo preoccupato a seguito di “minacce” avute da qualche anno a questa parte: prima le galline trovate sgozzate sull’uscio e davanzale di casa, poi un vitello decapitato e conigli morti ritrovati sui suoi pascoli.
LE INCOGNITE DI UN CASO APERTO, E IL GIALLO DEGLI OGGETTI SPARITI
Restano tanti punti interrogativi e incognite su questo che per ora è il “giallo di Pescopagano”, e riguardano, oltre al movente e all’omicida, anche gli oggetti spariti.
Quando il cadavere è stato ritrovato non indossava un giubbotto, forse usato per trascinare il cadavere, il ché spiegherebbe i pantaloni abbassati e la cinta di cuoio spezzata.
Poi il cellulare della vittima, anche questo non rinvenuto. Possibile dunque che l’omicida abbia voluto nascondere eventuali scambi di messaggi, telefonate, conversazioni?
C’è poi un altro mistero: il medico non fumava ma vicino al corpo è stato rinvenuto un accendino. A chi appartiene? È una casualità? Il mistero si infittisce, ma ad oggi “tutto tace”.