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IANNIBELLI, PITTELLA E LAGUARDIA: FIGURACCIA LAGONEGRO

Non è l’unico comune in cui Giuzio va col centrosinistra: a Muro Lucano Setaro col Pd. Ricusata la lista a cui aveva partecipato anche FdI: a 20 minuti dal deposito ancora non completa

“La farina del diavolo va tutta in crusca” ammonisce la saggezza popolare. In crusca finisce lo scellerato accordo tra la sezione di Lagonegro di Fratelli d’Italia e Marcello Pittella per le elezioni comunali di Lagonegro. La lista “Libertà e progresso” che candidava a sindaco Concetta Iannibelli con l’innaturale matrimonio tra Fratelli d’Italia e Pittella, non è stata ammessa alle elezioni comunali dalla commissione elettorale circondariale di Lagonegro. La lista è stata presentata in ritardo. Il termine scadeva alle 12.00 ma gli uomini di Pittella e di Giuzio hanno presentato la lista alle 13.45.

GIUZIO, PITTELLA, IANNIBELLI E LAGUARDIA ERRORE DA DILETTANTI

Al di là dei motivi tecnico-formali sui quali eventualmente si pronuncerà il TAR è grottesca la modalità con la quale si è arrivata alla presentazione della lista. Malgrado il supporto dell’ex Governatore e del segretario provinciale del Primo Partito Italiano (Giuzio di FdI) nonché la professione della candidata sindaco Iannibelli (avvocato) e la capacità di chi voleva fare il vice presidente della Regione (il coordinatore cittadino di Azione Paolo Laguardia della ei fu “Pensiamo Basilicata) i presentatori della lista si sono ricordati soltanto alle 11.40 di ritirare l’ultimo certificato elettorale per il candidato Borreca (candidatura last minute per chiudere una lista rabberciata?) e solo a partire da quel momento hanno potuto iniziare a raccogliere le firme per presentare ufficialmente la candidatura. Un quarto d’ora circa che evidentemente non è stato sufficiente agli uomini di Pittella e di Giuzio per presentare nei termini la lista alle elezioni comunali (servivano 60 firme autenticate). Stessa sorte è toccata alla lista guidata da Brigante, presentata in ritardo e ricusata.

LA REAZIONE DI PITTELLA

In un audio diffuso nella giornata di ieri e circolato su WhatsApp Marcello Pittella, nell’invitare tutti alla calma, dichiara di volersi appellare alla Procura della Repubblica oltre che al Tar per garantire la democrazia nel Comune di Lagonegro (addirittura chiedendo un incontro con il Procuratore di Lagonegro ed o con quello distrettuale di Potenza Curcio). Democrazia che, però, non corre nessun pericolo in considerazione del fatto che a contendersi la poltrona di sindaco saranno Maria Di Lascio per il centrodestra e il candidato del centrosinistra, Falabella. Nell’audio Pittella parla anche dell’intervento di un altro professionista oltre alla candidata Iannibelli, l’avvocato Donadio. Come tutti ricorderanno Maria Di Lascio decadde dalla poltrona di sindaco a causa delle dimissioni dei consiglieri comunali determinata dalle indagini e della misura cautelare che l’aveva colpita. Il Riesame e la Suprema Corte di Cassazione hanno poi ridotto il portato delle accuse e rimesso in libertà l’ex sindaco che adesso, insieme a Francesco Piro cerca il riscatto. Sarà il Popolo lagonegrese , dunque, a decidere se Maria Di Lascio potrà fare il sindaco a Lagonegro.

LA RIVINCITA DI MARIANI CONTRO SETARO

A Muro Lucano va, invece, in scena il ritorno della partita che cinque anni fa vide vincere Giovanni Setaro contro Gerardo Mariani. L’ex sindaco di Muro fu sconfitto anche a causa di un’indagine poi rivelatasi infondata e dal- la quale è stato recentemente assolto. Oggi torna in pista alla testa di una coalizione composta da uomini di Forza Italia e da alcuni civici. Contro di lui cercherà la riconferma Giovanni Setaro, esponente di Fratelli d’Italia alla testa di una lista civica che vede al suo interno esponenti del Partito Democratico come Iaculli e Zaccardo. A pochi chilometri di distanza dal Comune guidato dal segretario regionale del Partito Democratico Lettieri, il Pd e Fratelli d’Italia vanno sotto braccio nel meno classico degli inciuci che smentisce il “mai col PD mai con i Cinque Stelle” di meloniana memoria che, evidentemente, nel paese di San Gerardo Maiella non vale.

LAVELLO FRATRICIDA

A Lavello sarà corsa a tre con il centrodestra diviso e Fratelli d’Italia spaccata. La locale sezione di FdI, guidata da Antonio Di Vietri, è riuscita a trovare l’autorevole candidatura del tenente colonnello Pasquale Carnevale che guiderà una lista nella quale convergono espressioni di FdI, di Forza Italia, dell’Udc accanto ad esponenti della società civile, con loro anche un tesserato della Lega. La Lega, invece, punta sull’avv. Carretta che guida una lista ispirata da Antonio Liseno che vede al suo interno espressioni di Lega, M5S ed esponenti della maggioranza che ha sostenuto Altobello nella consiliatura appena trascorsa. Il centrodestra, in realtà, aveva tentato un estremo tentativo di trovare unità offrendo la candidatura a sindaco a Donatella Merra. L’assessore della Lega, però, dopo un iniziale attesa avrebbe declinato l’invito lasciando la coalizione impossibilitata a ricomporsi. Evidentemente la Merra preferisce il ricordo della coalizione giallo-verde del Governo Conte uno a quella di centrodestra che governa l’Italia e la Regione Basilicata, una scelta piuttosto bizzarra in considerazione del suo ruolo di assessore nella Giunta Regionale nella quale governa con FdI e Forza Italia e non con il M5S. A risultare spaccato in modo irrazionale è proprio FdI. Antonio Carretta, infatti, su indicazione del segretario provinciale Giuseppe Giuzio ha fatto la tessera a FdI mentre la locale sezione è interamente schierata a sostegno di Pasquale Carnevale. Il primo a prendere posizione ufficialmente nello scontro tra Fratelli coltelli è stato proprio il Senatore Rosa, autentico ed autorevole fondatore del Partito in Basilicata. Il senatore, infatti, poche ore dopo la presentazione delle liste è andato a Lavello e ha esibito sui social una foto con Pasquale Carnevale con la bandiera di FDI sullo sfondo. Una dichiarazione di sostegno che non lascia spazio a dubbi e, con la sua autorevolezza e coerenza, sconfessa la linea politica che il segretario provinciale Giuzio ha cercato di costruire nel comune vulturino e che lasciava presagire un sostegno di FdI a Carretta. A questo punto resta da chiarire come possa un partito organizzato e strutturato come FdI lasciare che un suo tesserato sia candidato sindaco in una lista alternativa a quella del Partito. Contro la lista di centrodestra guidata da Carnevale e la civica sostenuta dalla Lega guidata da Carretta, cercherà la conferma il centrosinistra con a capo Mauro Aliano, già vicesindaco di Sabino Altobello. Se le amministrative sono uno stress test per i partiti, tra lacerazioni, scontri fratricidi e liste marmellata, nessuno lo ha superato in pieno.

Di Massimo Dellapenna

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