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L’ACQUA COME METAFORA POLITICA

TACCO&SPILLO

Si dice da sempre che c’è acqua e acqua. Nel caso di specie che qui c’interessa c’è l’acqua che la Basilicata fornisce e c’è l’acqua che la Puglia non paga. Ora è dai tempi di Bubbico, di cui ancora scontiamo i danni, che con la favoletta del federalismo solidale sulle risorse ci facciamo baggianare dai nostri furbastri vicini di casa. Detto così pare il segreto di Pulcinella, ma visto il colore rosso che sventolava in Puglia con i governatori Vendola ed Emiliano ci si teneva, come si dice in questi casi, “l’acqua in bocca” pur d’andarci leggeri nei recuperi e perciò manco a ridirlo, il centrosinistra ha fatto un bel “buco nell’acqua”. Ora con l’occhio alle prossime elezioni regionali e dopo 4 anni che si è “perso in un bicchiere d’acqua” il governatore Bardi ha deciso“acqua alla gola” per il deficit della sanità regionale, di proclamare finalmente una “guerra sull’acqua” chiedendo tutto il dovuto al suo smemorato collega Emiliano. Per “tirar l’acqua al proprio mulino” cioè alla Basilicata Bardi ha pensato bene d’affidarsi al ministro Fitto che avrà il compito di “gettar acqua sul fuoco”, ma anche e soprattutto di far onorare le compensazioni e far felici i lucani con milioni d’euro. Canta Claudio Baglioni:“Acqua nell’acqua, vene e lacrime. Acqua nell’acqua, il mio grido nel tuo grido”.

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