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AGO FALLARA: “COSTI ECCESSIVI, SONO STANCO!”

“Io ad esempio ho vinto due campionati italiani investendo molti soldi e sottraendo tanto tempo alla mia attività, ma alla fine cosa mi è rimasto? Due coppe.
Solo due coppe.
Nessun premio in denaro previsto, niente di niente”

GARE AUTOMOBILISTICHE 
AGO FALLARA: “COSTI ECCESSIVI, SONO STANCO!”

Grido d’allarme del bicampione italiano slalom, che auspica con forza l’inserimento solerte di un montepremi, la riduzione dei balzelli regolamentari e la liberalizzazione delle gare per i licenziati.

Le sue parole in esclusiva. ⬇️⬇️

Anno dopo anno ha registrato l’evoluzione della situazione, riscontrando sulla sua pelle e su quella del consanguineo Bruno, icona degli slalom dal 1990, quanto siano aumentati i costi per chi si approccia alla disciplina.

Il pensiero di Ago Fallara, condiviso in toto anche dal fratello:

“Ormai sempre più persone iniziano a chiedersi se sia ammissibile spendere tanti soldi e non avere neanche un premio in denaro in cambio.

Tutto costa di più, ma il riscontro per il pilota invece, proprio non cambia.

Io ad esempio ho vinto due campionati italiani investendo molti soldi e sottraendo tanto tempo alla mia attività, ma alla fine cosa mi è rimasto? Due coppe.
Solo due coppe.
Nessun premio in denaro previsto, niente di niente.
So di un campionato organizzato in Basilicata invece, dove a chi vince viene corrisposto un premio in denaro.

Così si fa!

Noi piloti siamo chiamati ad aggiornare scrupolosamente le auto e l’equipaggiamento tecnico, a pagare le tasse delle gare, sempre più care, a versare nelle casse federali tutto quanto ci e’richiesto per correre, inclusa la tassa attuale pre- campionato.

Spese insomma, che piovono da tutte le parti.

Le gomme poi, sono anch’esse aumentate.

Le gare dell’Italiano oggi, sono addirittura 13. Mi chiedo cosa si debba fare di mestiere, per correre a certi livelli.

Credo che l’istituzione debba ascoltare maggiormente le nostre esigenze e non arroccarsi sulle sue posizioni. Io francamente, mi sto stancando. Sto perdendo l’entusiasmo.

E non sono solo io a pensarla così, ma siamo ormai in tanti.

Lo dico davvero.

Anche il fatto che a noi possessori di licenza sia stato impedito di farci correre in altre manifestazioni che non siano riferite all’ACI Sport, pena sospensioni sul titolo sportivo, non mi trova concorde. Io con i miei soldi e la mia macchina corro dove mi pare, nessuno ha partecipato alla sua costruzione e nessuno può impedirmi di usarla dove voglio, perché l’importante è che quando partecipo alle gare Aci sia in regola con le norme di quell’ente.

Auspico che si faccia presto qualcosa di davvero consistente per dare maggiore sostenibilità alle gare, che si ascoltino finalmente le voci dei piloti, che sono quelli che tengono in piedi la baracca, perché siamo sempre più sollecitati e stanchi e va assolutamente invertita la tendenza.

La sola passione non basta più, come ho detto al delegato regionale durante una recente premiazione al cospetto di tanta gente.

Così, diventa sempre più difficile pensare al futuro.
Siamo al limite.

Serve maggiore dialogo e ragionevolezza da parte di tutti, senza far passare altro tempo” 

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