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DEFICIT, OGGI IL 1° ROUND

Sul buco della Sanità lucana iniziano le verifiche al Ministero dell’Economia – Al netto di clamorose sorprese, sembra potersi scongiurare almeno l’ipotesi del Commissariamento

Buco milionario della Sanità lucana: al via oggi le verifiche degli ispettori del Ministero dell’Economia e delle Finan- ze sui conti pubblici regionali. Situazione in fermento in Regione con politici e burocrati sostanzialmente suddivisi, a mo’ di innocentisti e colpevolisti, in quelli fiduciosi che basti, se così si può dire, la sottoscrizione di un Piano di rientro, e gli altri che già scommettono, a bocce ferme, sulla misura estrema del Commissariamento. Da ricordare che il Piano di rientro, benchè in prima battuta possa far tirare un respiro di sollievo, è anche l’anticamera del Commissariamento poichè qualora negli eventuali e successivi tavoli di verifica, dal Ministero dovessero riscontrare continue inadempienze, il Governo dall’affiancamento alla Regione, Piano di rientro, si sostituisce ad essa, Commissariamento. Ufficiosamente, tutte le Aziende sanitarie lucane, Aor San Carlo di Potenza, Asp di Potenza, Asm di Matera e Irccs Crob di Rionero in Vulture, sono in perdita più che milionaria. Da considerare poi che la Sanità lucana presenta più problematiche rilevanti tra cui, a titolo esemplificativo, le liste d’attesa e la mobilità sanitaria passiva, soltanto tra il 2020 e il 2021 il saldo della mobilità, ovvero la differenza tra crediti, conseguenza della mobilità attiva, e debiti, effetto della mobilità passiva, i residenti che si curano in altre regioni, è passato da meno 48milioni e 153mila euro a meno 51milioni e 107mila euro. Sulle liste d’attesa, invece, proprio 24 ore fa, l’ennesimo report che getta ombre sulla Basilicata: quello di Hi-Healthcare Insights, l’Osservatorio indipendente sull’accesso alle cure di fondazione The Bridge, che, tra le altre cose, con l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) ha in essere un progetto per monitorare ex ante i tempi di attesa delle prestazioni specialistiche. Tra i dati analizzati ed evidenziati a livello nazionale c’è, per esempio, quello della prima visita ginecologica, per cui la Provincia Autonoma di Trento e l’Abruzzo presentano rispettivamente il minor numero di giorni medi di attesa e la più alta percentuale di prestazioni eseguite per tempo, mentre il Molise e la Basilicata, invece, si distinguono in negativo, con rispettivamente il 58% di prestazioni eseguite per tempo e una media di 42 giorni di attesa, su un massimo previsto di 10 giorni per la classe B (breve) e 30 giorni per la classe D (differibile). I dati raccolti si riferiscono al 2021 e sono ripartiti in 2 categorie: prestazioni ambulatoriali e ricoveri. Sulle prestazioni ambulatoriali, per la Basilicata, sulle 257 monitorate, dalla colonscopia totale con endoscopio flessibile (339 giorni all’Irccs Crob) alla visita urologica (187 giorni all’Asm di Matera), tante quelle che hanno sforato, in non pochi casi anche di molto, i tempi d’attesa previsti. Per quest’ultimi, il punto di riferimento è il Piano nazionale di governo delle liste di attesa per il triennio 2019-2021, che prevede l’obbligo di erogare le prestazioni entro tempi di accesso massimi, espressi in giorni, definiti secondo diverse classi di priorità. Colpiscono i 339 giorni all’Irccs Crob di Rionero in Vulture sia per la polipectomia dell’intestino crasso in corso di endoscopia sede unica che per la rettosigmoidoscopia con endoscopio flessibile. Sempre in riferimento al Crob, non meglio per una «mammografia bilaterale»: 312 giorni. Così come allarmante è il dato dei 384 giorni per una visita oncologica all’Asm di Matera. Asp, ecodoppler venosa arti superiori-inferiori a riposo: 327 giorni. San Carlo, Rm di encefalo e tronco encefalico, giunzione cranio: 167 giorni. Questi, soltanto alcuni della mole di dati confluiti nel report 2022 sulle liste d’attesa, così come raccolti ed elaborati dalla Hi-Healthcare Insights.

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