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«BENE POLESE, SI LAVORI A IDEE E PROGRAMMI»

L’ex sottosegretario rilancia sul fatto che «non basta il fronte unico per battere il centrodestra». Dopo l’intervista a Cronache, Margiotta (Pd) continua l’operato per compattare l’alternativa in Regione

Le regionali sono entrate ufficialmente nel vivo. I partiti, pur mancando un anno alla scadenza naturale di questa legislatura, sono già pronti per contendersi via Verrastro. Da un lato il centrodestra che in tutti i modi vuole riconfermare la vittoria, faticosamente conquistata dopo oltre 20 anni di opposizione. D’altronde se non riuscisse neanche questa volta, con il vento che soffia favorevolmente e un governo nazionale di centrodestra, a farsi rieleggere è chiaro che qualcosa è stato sbagliato n questi 5 anni. Dall’altra parte le opposizioni che con grande fatica in questi 4 anni hanno dovuto sedere in banchi che in realtà non avevano neanche mai preso in considerazione. La strada, però, è decisamente in salita. Le ultime elezioni, tra amministrative e politiche, non hanno certo dimostrato alle minoranze di avere un grande appeal sul territorio lucano. Diverse le roccaforti del centrosinistra che nelle scorse amministrative sono passate nelle mani di un’ampia coalizione di centrodestra. Come pure alle politiche, fatta eccezione per i 5 Stelle che hanno ottenuto un discreto successo il Pd è riuscita ad eleggere un solo parlamentare (per di più non lucano). Grande apprezzamento ha avuto invece il Terzo Polo che, con l’alleanza tra Azione e Italia Viva, ha dimostrato di essere una buona alternativa con non poche preferenze. Anzi. Il Partito democratico da tempo cerca una strada per tornare agli albori del passato fatto di “rinnovamento” (anche se l’esperienza con il baby segretario La Regina è andata alla deriva ancora prima di cominciare) e di “cambiamento” (fatta eccezione per la solita esclusione delle donne dai ruoli dirigenziali). La rotta da seguire è ancora poco chiara, anzi verrebbe da dire che probabilmente non c’è neanche ancora una cartina da cui partire. Il primo passo è stato quello di leggere un nuovo segretario regionale all’unanimità, Giovanni Lettieri. Un passo importante per un partito fatto di fughe in avanti e veleni interni. Ora però c’è da costruire ben altro. A molti però non è sfuggito che l’ipercentrismo del Pd non funziona più. Serve una nuova politica fatta soprattutto di dialogo e coalizioni allargate. Una scelta coraggiosa per un partito che per anni è stato solo al comando e che ora per vincere, però, deve tentare di trovare forti alleanze contro una destra che almeno in Basilicata è risorta soprattutto tra il popolo grazie ad azioni concrete come il “bonus gas” di cui ne hanno beneficiato quasi tutti i lucani. Ma la politica si sà non è solo unione. Vanno aggiunte idee e progetti. Lo ha spiegato bene il consigliere regionale di Italia Viva Mario Polese nell’intervista su Cronache Tv nella trasmissione Oltre il giardino”. «L’idea di un fronte comune per combattere le destre non basta» ha sottolineato Polese esortando i partiti al «confronto» per mettere in campo «idee e progetti» che servano a dare risposte concrete ai lucani. La linea politica di Polese è certamente quella giusta. Senza dialogo e un programma che porti i cittadini a credere in una politica fattiva non si va da nessuna parte. Le parole del consigliere regionale di Italia Viva hanno colpito nel segno soprattutto un attento analista come Salvatore Margiotta. L’ex senatore e componente della Direzione Nazionale non ha fatto mistero di aver seguito l’intervista del renziano su Cronache Tv. Con un Tweet subito esordito: «Ha ragione Mario Polese: “non basta il fronte unico per battere il centrodestra, servono idee e programmi”». Margiotta si ritiene pronto ad un dialogo con il Terzo Polo tanto da esortarli: «Bene, iniziamo a lavorarci. Il Pd Basilicata è pronto ed il segretario Giovanni Lettieri ha qualità e talenti all’altezza della sfida». L’avvio di un confronto è quindi possibile, ora bisognerà mettersi solo intorno ad un tavolo e provare a trovare i giusti compromessi. Il primo banco di prova per una futura alleanza potrebbero essere le imminenti amministrative.

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