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TROTTA, CI RISIAMO: NON PAGA ANCORA GLI STIPENDI E PORTA VIA I BUS COI QUALI POTREBBE AFFRANCARLI

Il segretario della Fit Cisl Basilicata Colucci segnala la “fuga” dei mezzi dalla città di Potenza verso Roma: «In caso di illeciti vengano presi provvedimenti»

Dalla Trotta Bus Service di Roma – colosso a livello nazionale, con 450 dipendenti, 470 mezzi di trasporto e gestore dei servizi di mobilità nel Lazio, in Trentino, in Campania e fino ad ottobre scorso anche in Basilicata – pare stiano arrivando nuovi allarmanti segnali. Nel capoluogo lucano la gestione Trotta è iniziata dal 1° gennaio 2016. Da allora vanta una lunga serie di difficoltà ma una altrettanto lunga storia di rinnovi. Almeno fino al 1° ottobre scorso, quando il servizio di trasporto pubblico della città di Potenza è passato “in via emergenziale” per 24 mesi alla società Miccolis. «Una sciagura – l’ha definita in tempi già sospetti Se- bastiano Colucci, il segretario generale della Fit Cisl Basilicata – quella di aver fatto gestire il Servizio del Trasporto Pubblico Locale di Potenza alla Trotta, che ha distrutto tutte le regole su cui è fondato il settore, regole valide sin dal 1931. Quando qualcosa sembra inimmaginabile la Trotta Bus Service ci stupisce», ha affermato Colucci che ha segnalato proprio nelle ultime ore l’ennesimo caso. L’azienda di trasporto romana – oltre a non aver ancora saldato ai 140 ex dipendenti la mensilità di settembre 2022, del rateo di 10 mesi di tredicesima e 4 di quattordicesima maturato nell’ultimo anno del trattamento di fine rapporto accumulato nei sette anni di gestione – pare sia ancora manchevole del passaggio obbligatorio tra gestori dei mezzi acquistati con l’allora contributo Regionale. Come segnala su un post di Facebook il segretario generale della Fit Cisl di Basilicata ieri mattina «si è consumato un ennesimo atto vergognoso da parte della Trotta che, nel silenzio più totale di tutti, si è portata gli autobus comprati con contributo Regionale e che invece – spiega Colucci – come previsto dalla legge Regionale 22/98 dovevano passare al successivo gestore. Tale passaggio era precisato dall’atto di trasferimento rep. 15127 del 22 settembre 2016». «Trotta – dichiara Colucci a Cronache – contravvenendo ad ogni regola e legge, ha inteso di non vendere i mezzi al nuovo gestore Miccolis perché l’importo di transazione è ritenuto troppo basso. Non comprendò però come la fallimentare azienda Trotta, continui ad agire indisturbata».

GLI STRASCICHI DI TROTTA

Dopo la non poco districata procedura di passaggio del servizio del Tpl le incognite e i colpi di scena non mancano. A circa sei mesi dall’avvio dell’Era Miccolis S.p.a. – la ditta pugliese che è subentrata al settennato della romana Trotta Bus Service – le azioni dell’azienda uscente definita dai sindacati di categoria come «irresponsabili» continuano a riservare sorprese e a lasciare sospese questioni su questioni. Come quella dell’effettiva consegna dell’intero parco macchine. Oltre al delicato tema delle coperture finanziarie per gli stipendi arretrati resta, infatti, un’incognita anche quello del passaggio di proprietà del parco autobus – circa 50 mezzi – operazione che dovrebbe valere quasi 400mila euro. Una somma che all’epoca del passaggio di gestione i sindacati proposero al sindaco Guarente di trattenere, assieme ai 560mila euro che il Comune dovrebbe versare a Trotta come corrispettivo per il mese di settembre. Oltre 900mila euro, con cui si potrebbero coprire la mensilità e i vari ratei ma- turati e mettere una volta per tutte la parola fine a 7 difficili anni di gestione. Dei 23 autobus nuovi dati in usufrutto a Trotta, ora ovviamente scaduto, sono stati concessi a Miccolis. Degli altri, però, acquistati con il contributo regionale – ben 12 – pare siano rimasti bloccati all’interno dei cancelli del parco macchine ancora per poco di disponibilità di Trotta «perché hanno ricevuto lo sfratto esecutivo, non pagando dal deposito perché non pagavano neanche lì il fitto», spiega Colucci, Miccolis ha prontamente risolto con 42 mezzi messi a disposizione, di cui 3 elettrici che dovrebbero entrare in funzione quanto prima. Attesi entro il 2026 altri 20 veicoli elettrici – annunciati dall’Amministrazione comunale – grazie ai fondi del Pnrr, ma questa è un’altra storia. Quello che oggi preme comprendere è quanto a Trotta spetti o meno il diritto di portar via dalla Città di cui non ha più la gestione del servizio mezzi di mobilità su gomma riscattati sì al Comune ma che dovrebbe essere in obbligo di rivendere alla nuova azienda responsabile: la Miccolis. «Si stanno portando via autobus che, come sottoscritto al momento dell’atto di passaggio a seguito della Manifestazione di interesse. sono obbligati a rivendere al nuovo gestore per 120mila euro – enfatizza Colucci – ovviamente a tariffa, ad oggi, sottostimata rispetto a quanto da loro pagato all’epoca per l’evidente stato di deterioramento dei mezzi». Quello che Colucci intende attenzionare di questa vicenda, oltre che «in caso di illeciti vengano presi immediati provvedimenti», la speranza dei sindacati di categoria che dalla concreta vendita dei mezzi si possa- no finalmente pagare le spettanze o quanto meno sopperire a quel debito di circa 2milioni e 400 mila euro che spetterebbero ai suoi ex dipendenti del trasporto pubblico potentino. Una cosa però è sicura: «Come portavoce della Fit Cisl di Basilicata – conclude Colucci – nella giornata di domani segnaleremo questa anomalia alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. Perché la Basilicata e i lavoratori meritano rispetto!».

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