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ROSSO SANITÀ, BORTOLAN PUNTA ALL’ARANCIONE

Piano di rientro o commissariamento: le “magie” del dg non presente per ammorbidire l’ispettore capo Adduce. Tra Mef e Regione avviate interlocuzioni informali: verifiche al via giovedì

Tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Regione Basilicata, sono state avviate, ieri, le interlocuzioni informali relative all’ispezione sui conti pubblici della Sanità lucana. Ufficialmente il confronto sulle verifiche con gli ispettori dell’Ispettorato generale per la spesa sociale (I.ge.spe.s) coordinati dall’Ispettore generale capo, la lucana classe ‘66 nata a Pomarico, Angela Stefania Lorella Adduce, si aprirà giovedì.

LE VERIFICHE E LE MANOVRE DEL DG BORTOLAN

La spesa del sistema sanitario regionale è mastodontica e complessa. Per esempio, giusto per citare un dato che restituisce nell’immediato la cifra della grandezza del perimetro, annualmente, decine di milioni di euro in più, decine di milioni di euro in meno, il costo complessivo della produzione supera in Basilicata il miliardo di euro. Il rosso, allo stato attuale delle cose e per le notizie che trapelano da via Verrastro, non soltanto c’è, ma riguarda indistintamente tutte le aziende sanitarie del sistema Basilicata: Irccs Crob, Aor San Carlo di Potenza, Asp di Potenza e Asm di Matera. Complessivamente, il totale del negativo sarebbe di circa 35 milioni di euro. Il Direttore generale del Dipartimento regionale della Sanità, Francesco Bortolan, starebbe provando ad apportare rimodulazioni, ma, nonostante i tagli ipoteticamente possibili, sembrerebbe più impossibile che improbabile ridurre il negativo al di sotto della soglia del meno 30 milioni di euro. L’obiettivo principale è evitare il Commissariamento, allontanando la cifra limite dei 70 milioni di buco, che comunque, seppure in via teorica, non è da escludere. Più concreta, quasi inevitabile mormora qualcuno in Regione, la sottoscrizione dell’intesa, con tutte le conseguenze giuridiche ne derivano, per il Pia- no di rientro. La procedura, poi, prevede che se nei successivi tavoli di verifica, il Ministero dovesse constatare persistenti inadempienze, allora il Commissariamento della Sanità lucana con il Consiglio dei Ministri che definiti i diversi obiettivi da raggiungere per l’equilibrio contabile, nominerebbe un Commissario “ad acta”.

IN 2 ANNI DA VERDE A ROSSO: ALLA RICERCA DELLE CAUSE

Se il rosso generalizzato c’è, vanno però, adesso, comprese le cause determinanti. Nei conti della Sanità, automatismi sfocianti in affrettate conclusioni, sono da scartare. Dati, numeri e procedimenti, ognuno con la propria valenza e con il suo peso specifico d’influenza soprattutto in termini, vista la cornice nera, di sanabilità o meno. Più di qualcosa, incrociando il noto con l’ufficioso, i dati del 2022 fino all’attualità, è andata storta. L’ultimo Bilancio consuntivo del sistema sanitario regionale approvato è quello del 2020. Formalmente, tutto in ordine osservando i numeri. Aziende sanitarie in attivo, Irccs Crob di Rionero in Vulture (più 2milioni e 726mila euro), Asp (più 6milioni e 878mila euro, Asm (più 3milioni e 754mila euro), tranne il San Carlo (meno 9milioni di euro). Complessivamente, però, considerata la copertura di tutte le perdite pregresse di esercizio, nel 2020 un utile generale di circa 4milioni di euro. Nel 2021, in riferimento ai rispettivi consuntivi, il San Carlo rientrato, un incremento dell’utile del 128%, finale più 2milioni e 605mila euro, ma conti erosi all’Irccs Crob, un decremento dell’utile del 44%, finale più 535mila euro, e all’Asp, finale più 132mila e 807 euro. L’Asm, invece, in perdita: meno 2milioni e 302mila euro. Da comprendere, pertanto, come, in 2 anni, quel più complessivi 4milioni di euro, sia diventato meno oltre complessivi 30 milioni di euro.

IL RIALZO RECORD DEI COSTI ENERGETICI

Ogni voce di Bilancio ha un suo peso ed ogni causa può essere, nei limiti, dipendente o indipendente dall’attività gestoria. Tornano utili 2 esempi: costi energetici e mobilità sanitaria. Circa 2 settimane fa, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) ha reso noto che in Italia per le aziende sanitarie, nel 2022, i costi dell’energia hanno subito un rialzo record: più 79%, pari ad 1miliardo e 400mila euro. A livello regionale, la spesa sanitaria relativa ai costi energetici della Basilicata per l’anno 2022, è raddoppiata aumentando complessivamente di 21milioni e 147mila euro, corrispondente ad un aumento medio pro-capite di 39,36 euro. Sfondata la cifra dei 43milioni di euro, quando nel 2021 era di 22milioni di euro. Nel 2022, nello specifico, la voce “Utenze elettricità”, che rappresenta il 57,3% della spesa complessiva nel 2022, ha subito un aumento, rispetto all’anno precedente, di 10milioni e 471mila euro (+73,16%), la voce “Riscaldamento”, che corrisponde al 40,1% della spesa, nello stesso periodo ha subito un aumento di 10milioni e 969mila euro (+172,2%); la voce “Altre utenze”, che rappresenta il 2,6% della spesa complessiva, ha registrato invece una diminuzione nel 2022 di 303mila e 865 euro (-20,95%). In termini assoluti di spesa pro capite per il 2022, a fronte di una media nazionale di 54,33 euro, in Italia e dopo l’Umbria che ha riportato la maggiore spesa complessiva per costi energetici (84,62 euro), c’è la Basilicata (79,96 euro).

L’ANNOSA TARA DELLA MOBILITÀ PASSIVA

I costi energetici, in via generica, appaiono ascrivibili alle cause indipendenti dall’attività gestoria. Di differente valutazione, invece, ciò che attiene alla mobilità sanitaria. Dal 2012 al 2021, il saldo lucano tra mobilità attiva e mobilità passiva, cioè i residenti che si curano in strutture di aziende sanitarie di altre 4egioni, è risultato pari a meno 351milioni di euro Soltanto tra il 2020 e il 2021 il saldo della mobilità, ovvero la differenza tra crediti, conseguenza della mobilità attiva, e debiti, effetto della mobilità passiva, è passato da meno 48milioni e 153mila euro a meno 51milioni e 107mila euro. Per la Regione Basilicata, in tema sanità, un altro fiume di denaro da sborsare. In attesa di sviluppi e degli esiti delle geometrie contabili del non presente Dg Bortolan, il bivio sembra segnato: Piano di rientro o Commissariamento.

Ferdinando Moliterni

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