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GIALLO SULLA MORTE DEL DOTTOR PUCILLO: COLPI DI FUCILE SU TORACE E COLLO, INDAGINI APERTE

La svolta dall’autopsia, si indaga per omicidio. Al vaglio degli inquirenti le ultime ore: tra le piste il possibile diverbio con un conoscente

Luci e ombre si alternano sulla morte del medico Lorenzo Picillo, ritrovato cadavere nel terreno della sua azienda agricola a Pescopagano. Scartata dopo pochissimo l’ipotesi circolata inizialmente di un colpo mortale da parte di uno dei capi da pascolo di sua proprietà. L’autopsia svolta all’ospedale San Carlo di Potenza dal medico legale Mauro Ciavarella, ha rivelato colpi di arma da fuoco, compatibili con un fulicile a pallettoni, anche per questo si cercherebbero i bossoli che farebbero risalire al tipo di arma usata nello specifico. La svolta nel giallo della morte è stata data proprio dall’autopsia, essendo stati rinvenuti sul torace e sulla gola di Pucillo due ferite compatibili presumibilmente con un fucile da caccia. A questo punto si apre il dubbio della premeditazione o dell’impeto: chi ha sparato al medico potrebbe averlo fatto dopo essersi recato intenzionalmente per aggredirlo, o a seguito di una lite sfociata poi nei colpi mortali? La domanda apre a nuovi scenari. La salma intanto è ancora in attesa di dissequestro, solo successivamente sarà consegnata alla famiglia per le esequie. La notizia della morte del medico sociale dell’AZ Picerno e concittadino di Pescopagano ha gettato le due comunità nello sconforto, ma l’ipotesi successiva dell’eventuale omicidio, che poi è stata sempre più accreditata, è stato un colpo che davvero i pescopaganesi non riescono a spiegarsi e che ha messo in subbuglio la comunità. Le indagini dei Carabinieri intanto proseguono, coordinati dal pm della Procura di Potenza Giuseppe Borriello. Al via i primi colloqui con chi possa contribuire alla ricostruzione delle ultime ore di vita del medico, gli spostamenti e il tabulato telefonico. Ogni ipotesi viene vagliata, ogni indizio può essere decisivo, nulla viene tralasciato, la cerchia di amici e parenti, agricoltori e conoscenti, di chiunque possa avere avuto contatti nelle ultime ore o giornate prima del tragico epilogo, fino ad eventuali dissidi, o litigi (tra l’ipotesi più accreditata il possibvile diverbio con un conoscente sfociato poi in un raptus violento). Neppure la pista dell’attività dell’azienda del medico sarebbe da tralasciare, motivi riguardanti diritti di proprietà o questioni inerenti l’attività attuale che svolgeva: da qualche tempo si era dedicato all’allevamento di una razza bovina specifica, la “podolica”, definita una razza “preziosa” e rinomata nella zona, per il suo prelibato latte e derivati, e le sue carni. L’indagine è ora aperta contro ignoti e non risultano persone iscritte nel registro degli indagati. Il nodo di questo giallo è ancora tutto da sciogliere.

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