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UN’OPPORTUNITÀ PER TUTTA LA BASILICATA

L’editoriale di Massimo Dellapenna

«Potenza, capoluogo molisano» ha detto il Tg3 commentando la visita del Presidente della Repubblica a Potenza. «Con Matera che state facendo?» chiese Luigi Di Maio, all’epoca vicepremier, al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, intendendo con ciò una collocazione della Città dei Sassi in regione Puglia. La Basilicata per troppo tempo è stata al di fuori della grande narrazione nazionale, assente dal dibattito politico e culturale, incapace di produrre una dimensione che superasse il provincialismo e il retrobottega. Non esistono grandi giornali nazionali che hanno sede in Basilicata, non esistono televisioni o network nazionali che hanno sede in Basilicata, non esistono luoghi del pensiero di valore nazionale che partano dalla Basilicata.

NON ESISTEVANO, ORA ESISTONO

In realtà, dovremmo dire: non esistevano, oggi esistono. Per la prima volta nasce giovedì 31 agosto 2022 un’emittente nazionale che parte dalla Basilicata. Sul 68 del digitale terrestre trovate Bom Channel una trasmissione vetrina nella quale ascoltare musica, con una qualsiasi smart tv collegata ad internet basterà premere il tasto blu per vedere in tutta Italia la programmazione di “Cronache”. Informazione, intrattenimento, approfondimento rigorosamente di origine lucana ma che ha l’ambizione di parlare a tutt’Italia. “Oltre il Giardino” condotto da Paride Leporace, “Impatto mille” condotto da Lucia Serino, “Cantiere Italia” condotto da Onofrio D’Alesio da oggi potranno essere visti in tutta Italia, parleranno a tutta Italia, smettono di essere programmi locali per diventare trasmissioni nazionali. Un’idea di Giuseppe Postiglione che, sulle orme del padre pioniere delle libere emittenti radiofoniche, ha deciso di proseguire sul percorso di innovazione. E così, se Radio Potenza Centrale è stata la prima radio libera d’Italia, Cronache diventa la prima emittente nazionale lucana che si affianca a Cronache del Mezzogiorno, testata diffusa oltre che in Basilicata anche in Puglia, Molise, Abruzzo e Campania.

LA BASILICATA È PIÙ FORTE

La difesa di un territorio non è una missione della sola classe politica ma deve essere il sinolo di tante energie da quelle politiche a quelle imprenditoriali e finanziarie, fino ad arrivare al grande strumento della cultura e della politica. Noi ci siamo e siamo pronti, come sempre siamo stati pronti e da oggi la Basilicata ha uno strumento in più per farsi conoscere e far pesare i suoi interessi, superando la rassegnazione che troppo spesso ci ha caratterizzati. 853 impianti per vederci in tutta Italia, per poter raccontare la Basilicata in tutta Italia, per poter portare gli interessi dei lucani nelle case di tutti gli italiani e rompere una narrazione che ci vuole piccoli e rassegnati.

NÈ BRIGANTI NÈ MIGRANTI

Francesco Saverio Nitti, nel suo noto discorso disse che i meridionali avevano il destino di essere o briganti o migranti, noi abbiamo deciso di ribellarci a questa dicotomia forzata, a questa scelta necessitata che altri hanno deciso per noi. Abbiamo deciso di scommettere ancora una volta sulla nostra terra, sulle sue potenzialità, sulle sue capacità e di farlo non soltanto parlando a noi ma parlando a tutt’Italia perché la Basilicata non è né la terra del rimorso né quella del rimpianto ma deve essere il luogo del rilancio. Ci vuole coraggio, visione e determinazione per farlo e a noi tutto ciò non manca. Abbiamo deciso di mettere tutte le nostre capacità, il nostro progetto imprenditoriale, la nostra rete di comunicazione a servizio della nostra terra per dare un’ulteriore speranza per il nostro territorio. Quello che chiediamo ai nostri concittadini, alle nostre istituzioni, al nostro popolo è di starci vicino il più possibile e di aiutarci in questa grande sfida che parte dalle nostre terre per provare a sedurre, contaminare e conquistare tutt’Italia. Sappiamo che ci saranno scettici e dubbiosi. Noi stessi siamo eccitati e spaventati da questa grande sfida che mette per la prima volta la Basilicata fuori dal localismo di cui è stata per troppo tempo vittima. Avremmo potuto goderci le sicurezze che avevamo già maturato, la tranquilla rendita di posizione di ciò che avevamo già costruito ma non è questa serenità da lago d’alpe che anima l’animo dei pionieri e noi siamo nati grazie all’intuizione di Nino Postiglione che agì da grande pioniere osando dove nessuno ancora aveva immaginato fosse possibile osare. Ci soccorrono le ultime parole del manifesto dei futurismo con cui Filippo Tommaso Marinetti annunciava un cambiamento epocale nella stantia letteratura italiana e con le sue parole chiudiamo il saluto a questa strabiliante avventura che ci elettrizza e ci spaventa. «Ci opponete delle obiezioni?… Basta! Basta! Le conosciamo… Abbiamo capito!… La nostra bella e mendace intelligenza ci afferma che noi siamo il riassunto e il prolungamento degli avi nostri. Forse!… Sia pure!… Ma che importa? Non vogliamo intendere!… Guai a chi ci ripeterà queste parole infami!.. Alzate la testa!… Ritti sulla cima del mondo, noi scagliamo, una volta ancora, la nostra sfida alle stelle!…»

Di Massimo Dellapenna

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