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IN CONSIGLIO REGIONALE LA MOZIONE SUL DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO

Oggi l’Assise, dal Dipartimento Istruzione di Fratelli d’Italia il monito di Giordano: «Sarebbe un disastro per la scuola lucana»

Oggi il Consiglio regionale sulla mozione relativa al ricorso alla Corte Costituzionale per questioni di legittimità costituzionale della Legge che prevede la riorganizzazione della rete scolastica. Le due Province, Potenza e Matera, hanno già espresso la contrarietà al dimensionamento scolastico. L’applicazione dei nuovi parametri, 900 alunni, come numero minimo per costituire un’istituzione scolastica autonoma, sortirebbe l’effetto in Basilicata di avviare il passaggio da 115 a 84 istituzioni scolastiche, a partire dall’anno scolastico 2024-2025, causa il continuo decremento demografico e la forte diminuzione di alunni. Per Leonardo Giordano, componente del Dipartimento nazionale “Istruzione” di Fratelli d’Italia, «ciò rappresenterebbe un disastro per la scuola lucana». La Conferenza Interistituzionale Governo-Regioni Province-Comuni più volte si è riunita nel 2021 per discutere del Pnrr alla presenza dei vari Ministri. «Il 15 aprile era presente il ministro dell’Istruzione del governo “Draghi”, Bianchi, area Pd – ha ricordato Giordano – ad informare la conferenza di ciò che il Pnrr prevedeva in tema di istruzione. Per l’Upi erano presenti il Presidente De Pascale, provincia di Ravenna, il Presidente Menesini per la provincia di Lucca e, per l’Anci, il presidente De Caro, sindaco di Bari che adesso pure lamenta le restrizioni in tema di dimensionamento della rete scolastica. Questo organismo ogni anno si occupa pure di esprimere il parere sull’organico dei docenti e del personale Ata, il che indirettamente vuol dire esprimere un parere sulla rete scolastica nazionale così come dimensionata in base ai docenti e al personale programmato, seduta del 3 giugno 2021, parere favorevole dell’Upi». «Allora – ha aggiunto Giordano – sorgono spontanei alcuni interrogativi: perché il presidente Marrese non si è fatto designare per parteciparvi? Ha sottovalutato la questione? Quale mandato l’Upi ha conferito ai due suoi rappresentanti partecipanti sul tema della “riforma dell’organizzazione” e del dimensionamento della re- te scolastica e sull’organico dei docenti e del personale Ata? Era quello il momento e il luogo più opportuno ed adatto per rimostranze e proposte migliorative, cioè quando il Pnrr era ancora in discussione e non approvato, non ora. La deliberazione che ha approvato il Consiglio Provinciale il 28 febbraio e nella quale si chiede alle Regioni di impegnarsi in “conferenza unificata” a rivedere il parametro dei 900 alunni, forse è tardiva. Andava approvata a marzo 2022 e portata in Conferenza Interistituzionale quando si è parlato, alla presenza del Ministro Bianchi, di Pnrr per la scuola. Oggi suona come un alibi per coprire ritardi ed omissioni». «Il problema è stato sollevato, in questi giorni, anche dal Dipartimento “Istruzione” di Fratelli d’Italia di Matera e provincia – ha ribadito Giordano -. Pronta è stata la reazione dei parlamentari lucani Senatore Rosa e onorevoli Mattia e Caiata cui il Sottosegretario On.le Paola Frassinetti ha fatto sapere per ora che il parametro di 900 alunni non si applica in senso assoluto ma va tenuto conto della media regionale fatta fra i vari istituti; il che ne ridurrebbe l’impatto devastante. Stanno comunque seguendo la vicenda, visto che dovrebbe partire dall’anno scolastico 2024/25 per agire eventualmente sul regime delle deroghe motivate». «L’attenzione di Fratelli d’Italia, al Governo, in Parlamento, attraverso gli eletti lucani, in Regione e nel Dipartimento “Istruzione” – ha concluso Leonardo Giordano, componente del Dipartimento nazionale “Istruzione” di FdI -, è massima perché si comprende la gravità e la serietà del problema. Però su questo tema non sono ammesse tardive e demagogiche speculazioni, specie da parte di chi poteva fare di più e non ha fatto».

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