AttualitàBasilicataBlog

PRESTITI DALLE BANCHE ALLE PARTITE IVA: IL CALO NON RISPARMIA LA BASILICATA

Dal 2021 al 2022, meno 15 milioni di euro: potenzialmente aumenta il ricorso alla liquidità via canali “alternativi” come l’usura

Continuano a diminuire i prestiti bancari alle piccole e micro imprese, tra il 2021 e il 2022 gli impieghi vivi, ovvero gli impieghi al netto delle sofferenze e rappresentano quella parte dei prestiti che, al momento della rilevazione, non presentano criticità in termini di insolvenza, alle aziende con meno di 20 addetti sono scesi di 5,3 miliardi di euro (-4,3 per cento). Lo stock complessivo dei prestiti erogati a questo segmento di aziende è passato da 124 a 118,7 miliardi di euro. Questi alcuni dei dati eleborati dall’Ufficio studi dell’associazione Artigiani e piccole imprese Cgia Mestre. In Basilicata la contrazione è stata dell’1,73% pari a meno 15 milioni di euro. Come valori percentuali la Basilicata al 19° posto, all’ultimo la Sardegna, unica regione italiana con segno positivo: più 0,69%, pari a più 18 milioni di euro. In Basilicata, nello specifico, il calo, nell’ultimo anno, degli impieghi vivi alle piccole imprese con meno di 20 addetti, ha visto il valore scendere da 864 milioni di euro a 849 milioni di euro. Sempre tra il 2021 e il 2022, le regioni che hanno subito le contrazioni più importanti sono state il Veneto con il -6,24 per cento (pari a -821,2 milioni di euro), l’Umbria con il -6,49 per cento (-137,1 milioni), il Friuli Venezia Giulia con il -6,54 per cento (-177,8 milioni) e, in particolar modo, la Liguria con il -7,12 per cento (-214,4 milioni di euro). A livello provinciale, invece, la chiusura dei rubinetti del credito ha “colpito”, soprattutto Savona con il -7,92 per cento (- 61,7 milioni di euro), Venezia con il -7,93 per cento (-173,8 milioni) e Sondrio con il -8,32 per cento (-59,8 milioni). Un problema non di poco conto. Queste micro realtà, «tradizionalmente sottocapitalizzate e a corto di liquidità», da tempo non sono più appetibili commercialmente dal sistema bancario. La stretta creditizia venutasi a creare, associata all’esplosione del commercio on line, alla storica concorrenza praticata dalla grande distribuzione, al peso delle tasse e dei costi fissi, ha contribuito a diminuire in misura significativamente preoccupante il numero delle botteghe e dei negozi di prossimità presenti nel Paese. Una scia di chiusure iniziata molto tempo fa che, purtroppo, «si sta ritorcendo contro le famiglie, che vedono peggiorare la qualità della vita dei luoghi in cui vivono, ma anche contro gli istituti stessi, che hanno perso correntisti e quote di mercato non trascurabili». Sul versante lucano, Potenza meno 1,88%, pari a meno 9 milioni e 600 mila euro, mentre Matera meno 1,52%, pari a meno 5 milioni e 300 mila euro. Le realtà più colpite sono state due province della Romagna: Forlì-Cesena che ha visto diminuire il flusso dei prestiti del 9,38 per cento (-135,5 milioni) e Ravenna con il -10,36 per cento (-135,2 milioni). Delle 107 province italiane monitorate dall’elaborazione dell’Ufficio studi della Cgia Mestre, solo cinque presentano un risultato anticipato dal segno più e sono: Biella (+0,10 per cento), Caltanissetta (+0,14), Sassari (+1,49), Sud Sardegna (+1,61) e Nuoro (+3,98). Per l’Ufficio studi della Cgia di Mestra, tuttavia, «sarebbe sbagliato accusare le banche di essersi “disinteressate” del popolo delle partite Iva» poichè comunque «il mondo del credito, purtroppo, nell’ultimo decennio ha subito molte restrizioni imposte dalla Banca Centrale Europea in materia di erogazione del credito». Questi vincoli hanno aumentato «enormemente la soglia del merito creditizio, “allontanando” tantissimi piccoli imprenditori dai canali ufficiali di approvvigionamento della liquidità». E tra questi ultimi, purtroppo, «non sono nemmeno pochi quelli “caduti” nella rete tesa dagli usurai; un fenomeno, quello dello “strozzinaggio”, molto “carsico” e sempre più spesso “controllato” dalle organizzazioni criminali di stampo mafioso che, nei momenti di difficoltà, sono gli unici soggetti che dispongono di ingenti quote di denaro pronte ad essere immesse nel mercato economico».

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti