LAZIO, SCATTA LA MOBILITAZIONE NELLE CARCERI
Turni di 16 ore e aggressioni: Polizia penitenziaria in stato di agitazione
Da Regina Coeli a Rebibbia passando per Viterbo e Cassino: il personale di Polizia penitenziaria del Lazio è in stato di agitazione. A far scattare la mobilitazione le numerose aggressioni subite dagli agenti. L’ultima nel carcere della Tuscia dove un detenuto ha rotto il setto nasale con una testata ad un agente, intervenuto per impedire all’aggressore di continuare ad incendiare la cella. Per il preposto di Polizia penitenziaria trenta giorni di prognosi. Le organizzazioni sindacali denunciano le forti carenze di personale sempre più in deficit, anche alla luce dei numerosi prepensionamenti avvenuti in questi ultimi mesi, pesa anche il sovraffollamento delle carceri: nel Lazio sono 500 i detenuti oltre la soglia prevista. La situazione è così grave che i turni di servizio durano 16 ore, con tutte le conseguenze del caso. Da qui la proclamazione dello stato di agitazione e l’annuncio di una manifestazione “perché l’Amministrazione Penitenziaria si adoperi a porre fine a tutto questo”.