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«BISOGNA LAVORARE SULLA BUONA OCCUPAZIONE CON RIDUZIONE ORARIO DI LAVORO A PARITÀ SALARIO»

Sul tema, per Tortorelli (Uil) «la regione Basilicata può candidarsi a svolgere una funzione di laboratorio»

A gennaio 2023, rispetto al mese precedente, aumentano occupati e disoccupati mentre diminuiscono gli inattivi. L’occupazione cresce (+0,2%, pari a +35mila) per donne, dipendenti permanenti e per chi ha più di 35 anni; risultano in calo i dipendenti a termine, gli autonomi e i giovani. Il tasso di occupazione sale al 60,8% (+0,1 punti). Sono alcuni dei dati Istat sul mercato del lavoro italiano. «I dati diffusi su occupazione e disoccupazione – ha dichiarato il segretario regionale della Uil, Vincenzo Tortorelli – rilanciano il tema della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, da non confondere con l’ipotesi della settimana corta. Per noi è questo un tema strategico che può vedere la Basilicata svolgere una funzione di laboratorio. E’ ampiamente provato che con la riduzione dell’orario a parità di salario si può aumentare il numero degli occupati, ridistribuendo le ore lavorate, e si possono ridurre le disuguaglianze». Secondo l’Istat al numero di persone in cerca di la- voro cresce su base mensile (+1,7%, pari a +33mila unità) tra le donne e i minori di 50 anni. Il tasso di disoccupazione totale sale al 7,9% (+0,1 punti), quello giovanile al 22,9% (+0,7 punti). Mentre la diminuzione del numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,7%, pari a -83mila unità) coinvolge uomini, donne e persone con più di 35 anni d’età. Il tasso di inattività scende al 33,9% (- 0,2 punti). Rispetto a gennaio 2022, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-6,7%, pari a -143mila unità) sia il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3,7%, pari a – 478mila). Riguardo al tema della riduzione dell’orario a parità di salario si può aumentare il numero degli occupati, ridistribuendo le ore lavorate, che può ridurre le disuguaglianze, per Tortorelli, che rilancia la sollecitazione del segretario nazionale Uil, Pierpaolo Bombardieri, lo si può affrontare «con il dialogo sociale e la contrattazione». «Discutiamo, dunque – ha spiegato il segretario regionale della Uil -, di produttività a 360 gradi, di un progetto per il nostro sistema industriale, di Industria 5.0 e di come far valere in Europa la nostra capacità di innovare, insieme. Per le donne a gennaio, però, cresce anche il numero delle disoccupate su base mensile (+38mila, +3,8%). E sempre rispetto al mese precedente, per le donne il tasso di occupazione e disoccupazione sono in crescita rispettivamente di 0,2 e 0,3 punti (al 51,9% e al 9,5%), mentre quello di inattività è in calo di 0,4 punti (al 42,6%). Inoltre, secondo il sesto Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale, complessivamente, il 21,3% dei lavoratori italiani è occupato con forme contrattuali non standard (tempo determinato, part-time, collaborazioni)». «E la precarietà è giovane e ancor più donna e alimenta una parte significativa della mobilità nel mercato del lavoro – ha evidenziato Tortorelli -: con forme contrattuali non standard per il 46,3% delle giovani lavoratrici e part-time involontario per il 20,9%. Nel decennio 2012-2022 gli occupati 15-34enni sono diminuiti del 7,6% e quelli con 35- 49 anni del 14,8%, mentre i 50-64enni sono aumentati del 40,8% e quelli con 65 anni e oltre del 68,9%. I lavoratori invecchiano e in futuro ce ne saranno sempre meno: si stima che nel 2040 le forze di lavoro nel complesso saranno diminuite dell’1,6%, come esito della radicale transizione demografica che il Paese sta vivendo». «Bisogna intervenire – ha concluso Vincenzo Tortorelli, segretario Uil Basilicata -, sul lavoro precario, sul lavoro povero e contestualmente avviare una discussione sulla riduzione dell’orario di lavoro a parità di trattamento economico».

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