LUCE O BARATRO, SCHLEIN ONE SHOT
Il coordinatore della mozione lucana Russillo: «dopo la sua vittoria, l’assemblea regionale dem appare più vecchia». L’ex segretario Ds e Pd a Matera Moliterni: «Via la classe “illuminata ad intermittenza”»
«Un poeta britannico coniò una frase che si adatta molto bene anche alla politica: “la vittoria ha molti padri, la sconfitta è orfana”. Personalmente ho sempre creduto, non solo nella candidatura di Elly Schlein ma, soprattutto, nella sua vittoria». Così Salvatore Russillo, Coordinamento regionale mozione Elly Schlein. «Leggevo negli occhi dei miei interlocutori, quando affermavo questo, un sen- so di umana pietà, come per dire: ma dove vai. Per oltre un mese ho girato diversi comuni della provincia di Matera, e passo dopo passo abbiamo costruito, insieme a tante e tanti, una rete, a partire dai circoli dotando questa candidatura di una presenza, di una testimonianza, consapevoli di non avere la muscolatura dell’altra mozione ma di avere freschezza e capacità di sintonizzarci con la frequenza giusta di questo tempo. Mi si obietterà che in Basilicata abbiamo perso. Certo ma le vittorie di Potenza, Pisticci, Policoro, Rionero sono importanti, i 500 voti di Matera città sono una sorpresa straordinaria, partivamo da 17 voti nel circolo, e lo sono anche gli oltre 100 voti di San Mauro, i 90 di Ferrandina, con la candidatura dell’operaio idraulico forestale Michele Lategana (segno di novità), i 33 di Irsina, i 35 di Grassano, i quasi 30 di Tursi, così come a Tricarico, Bernalda, Grottole, e in tanti altri comuni. Ogni voto ad Elly Schlein, è stato un risultato inatteso. Li ascoltavo i commenti davanti i seggi quasi ad evidenziare una ineluttabilità del risultato e, invece, proprio osservando i volti che arrivavano, sentivo che c’era qualcosa che stava cambiando. C’era un aspetto motivazionale diverso, carsico. Chi votava Schlein aveva una carica emotiva più forte, meno difensiva, più aperta al futuro. “Non ci hanno visto arrivare” (cit.), è proprio così. La vera sfida, però, inizia oggi. Abbiamo la prima segretaria donna del PD. Ha prevalso su Bonaccini grazie al voto di opinione, delle grandi città, delle regioni del nord e della resistenza del sud. Non metterei in contrapposizione il voto dei tesserati con quello delle primarie aperte». «In Basilicata solo pochi mesi fa, alle elezioni politiche, abbiamo avuto il paradosso di pezzi di classe dirigente di questo partito che hanno votato apertamente il candidato del Terzo Polo contro il PD e oggi sono stati anche indicati in assemblea regionale a sostegno del candidato Lettieri. Poi c’è una riflessione da fare, a cosa serve avere in comuni di 3/4/5 mila abitanti un numero di tesserati pari se non superiore a città di 100 mila abitanti? Io sarei molto cauto nell’analisi del voto di queste primarie che hanno una valenza politica profonda. E’ stato lanciato un sasso nello stagno e adesso sta a noi non disperdere questa grande opportunità per costruire un partito diverso, meno simbiotico con il potere, meno arrogante con la società, più umile, più capace di fare autocritica, più aperto alla militanza meno ai miliziani. Non sarà un percorso facile e su vincitore e sconfitto grava la responsabilità di tenere unito questo partito. Sono da apprezzare le parole del presidente Bonaccini nel riconoscere la vittoria di Elly Schlein. Le recenti elezioni regionali del Lazio e della Lombardia ci hanno detto che non c’è vita fuori dal Pd e che per costruire l’alternativa alle destre serve un Pd forte coeso ma nuovo rispetto al passato. E’ fallita l’operazione bifronte di M5S e Terzo Po- lo di soppiantare il PD. In Basilicata tra un anno si voterà e a quell’appuntamento bisognerà arrivarci con un Pd diverso da quello che è stato finora. Tra 10 giorni il sindaco di Picerno, Giovanni Lettieri, sarà proclamato dall’assemblea nuovo segretario regionale ma qualche riflessione va fatta anche qui. Qual è la fotografia di quell’assemblea? A vederla dopo il 27 febbraio appare già vecchia, già in bianco e nero, figlia di dinamiche superate proprio dal voto delle primarie nazionali. Chi rappresenta in quell’assemblea il nuovo corso? Può bastare solo articolo 1? Non credo sia più attuale il patto di sindacato di chi ha defenestrato in maniera, anche umanamente brutale, l’ex segretario Raffaele Laregina. E non è una questione di posti ma di rappresentanza politica, di sensibilità che ci sono e che hanno portato alla vittoria di Elly Schlein. In provincia di Matera, ad esempio, all’interno dell’assemblea provinciale, chi rappresenta questa sensibilità, qui la situazione è messa ancora peggio dell’assemblea regionale. Sono questioni di cui si dovrà far carico il segretario regionale sapendo che non ci sono pregiudiziali contro di lui, anzi, ma semplicemente la volontà di contribuire a risollevare questo partito, a renderlo interlocutore della società che cambia». «Tante persone sono interessate e in questi giorni chiedono di potersi fare nuovamente la tessera. Si è generato un entusiasmo nuovo, diverso che va preservato e valorizzato -aggiunge-. Il potere non basta più, il consenso delle filiere corte, anche il movimento degli amministratori. E se si pensa di autorigenerarsi pensando, attraverso il potere, di andare a coprire questo spazio politico l’avviso è che con questa Segretaria nazionale si è fuori strada. Lo dico perché stanno emergendo i tredicisti del lunedì, quelli che vincono a risultato acquisito, congenita manifestazione di trasformismo. Non è e non sarà come l’acqua delle fontane dei presepi che è sempre la stessa. Di fronte abbiamo una destra radicale, arrogante, violenta nei messaggi e nel linguaggio, una destra che non mostra pietà umana di fronte al dramma di Crotone, che non condanna l’aggressione fascista a danno degli studenti di Firenze, che non affronta un problema uno di politica industriale e di sviluppo, che sul superbonus rischia di mandare sul lastrico imprese, lavoratori e famiglie, che sull’autonomia differenziata punta a spaccare il Paese e che su sanità e scuola allarga le diseguaglianze. In Basilicata abbiamo da affrontare emergenze come quella della sanità, del dimensionamento scolastico, dello spopolamento, del precariato come testimoniano i Tis e i redditisti, di Stellantis, della transizione energetica e del petrolio». «Di fronte a tutto questo il pd deve ripartire con le sue proposte, con un nuovo radicamento, con una rinnovata presenza anche nei luoghi dove è scomparso, prova ne sono i seggi diminuiti in tante realtà. La vittoria di Elly Schlein sta proprio tutta in questa scommessa» conclude Russillo.