In città a Potenza – tanto sui social quanto tra i membri del Consiglio comunale si anima la discussione per una notizia sollevata ieri su queste colonne. Nessuna interrogazione da analizzare o contestare all’Ordine del giorno in Assise. Questa volta, i consiglieri di opposizione Vincenzo Telesca, Pierluigi Smaldone ed Enzo Stella Brienza replicano alla scelta del primo cittadino di Potenza Mario Guarente di trasformare il Palazzo di Città in una sala banchetto che ospitasse la troupe che sta girando la fiction su Elisa Claps in queste settimane tra le strade del capoluogo lucano.
IL COMMENTO DI SMALDONE
«È normale che il sindaco organizzi pranzi e banchetti non ufficiali all’interno delle sedi istituzionali del Comune? È normale che la sala delle Commissioni dove quotidianamente proviamo a risolvere i problemi (non pochi) della città,si trasformi all’occorrenza nella mensa del primo cittadino?». Si chiede probabilmente in maniera retorica il consigliere comunale Pierluigi Smaldone che alla vista delle immagini del banchetto incriminato pubblicate da Cronache si dice «allibito». Il riferimento del consigliere «alle eloquenti foto» dei banchetti organizzati nelle sale dei palazzi istituzionali «rendono l’idea – afferma Smaldone – di come il sindaco Guarente abbia declinato il concetto di “cosa pubblica” che all’occorrenza diventa anche “casa pubblica”, soggiorno per l’esattezza». È alla luce di questo episodio che, per il consigliere d’opposizione, «emerge uno spaccato assai deludente aggravato da una totale mancanza di rispetto verso la comunità e verso migliaia di cittadini che quotidianamente si scontrano con il pressappochismo e l’inconsistenza amministrativa di questa classe politica che, è il caso di ricordarlo – enfatizza Smaldone – non è mai stata all’altezza del ruolo e del luogo e lascerà una città capoluogo ben peggiore di come è stata loro consegnata nel 2019». E le criticità da poter prendere ad esempio sarebbero a iosa, così come prende ad elencarle il consigliere: «Fuori dai Palazzi c’è una comunità che fa i conti con le inefficienze del trasporto pubblico, con un manto stradale ridotto ai minimi termini, con le barriere architettoniche, con i numerosi disagi di contrade e perife- rie, con gli esorbitanti costi delle mense scolastiche e altre clamorose miopie che hanno reso Potenza una città assolutamente non a misura di bambino, adolescente o anziano». Per Smaldone «la grande naturalezza con cui il sindaco ha deciso si tramutare in bivacco i luoghi che dovrebbero rappresentare la più alta espressione delle istituzioni democratiche cittadine fa davvero accapponare la pelle». «Non credo – incalza il rappresentante di Potenza Città Giardino – che una cosa del genere sia mai accaduta in qualsiasi altra città, ma, in in un remotissimo paesino. Non c’è nella da spiegare o comprendere: attendiamo delle scuse pubbliche rivolte dal sindaco a tutti i cittadini», conclude Smaldone.
IL COMMENTO DI TELESCA
Dal canto suo, il consigliere del Gruppo Misto Vincenzo Telesca potrebbe limitarsi «a chiedere al sindaco di Potenza una spiegazione per le scene riportate da “Cronache” e relative al banchetto che si è tenuto nella sala delle Commissioni Consiliari nei giorni scorsi ma, a meno che non si tratti di un fotomontaggio – enfatizza – non riesco a trovare né motivazioni plausibili, né giustificazioni sufficienti per un tale atto di scempio nei confronti della Pubblica Amministrazione, dell’Etica Pubblica ma anche del normale buon senso o della comune buona educazione». Di fatto, a parere del consigliere comunale d’opposizione «le sale istituzionali sono sale dedicate alle attività istituzionali e come tali vanno trattate e vanno rispettate, sono il tempio del- la democrazia. Nei templi non si banchetta, non si mangia, non si organizzano feste e momenti conviviali», incalza Telesca che pone l’accento su quanto l’amministrazione Guarente «ci ha abituato a tutto, dal pressappochismo alla malamministrazione ma mai e poi mai – afferma – avremmo creduto che si potesse scendere così in basso fino a sfociare nel ridicolo e nel grottesco». Telesca parafrasando indi- rettamente l’articolo del nostro editorialista Massimo Dellapenna – autore dell’articolo che tanto ha creato e sta ancora fomentando baraonda – cita la scena madre nella quale Totò si fionda sul piatto di spaghetti che per il consigliere «sta bene in un’opera comica, in un film o in un teatro, non certamente nel luogo della democrazia». «Se Mario Guarente vuole interpretare Felice Sciosciammocca e Rocco Coviello vuole impegnarsi nel- la recitazione del ruolo di Pasquale il fotografo – prosegue Telesca – possono di- mettersi e fondare una compagnia di recitazione, non possono trasformare la sala delle commissioni consiliari nel loro palcoscenico e nella loro trattoria». «A parole – evidenzia il consigliere – nella maggioranza ci sono tante persone che decantano l’amore per la città, in alcuni casi sono anche in perfetta buona fede, ora è il momento di dimostrarlo e di staccare la spina e far ter- minare questa esperienza da burletta del leghista Guarente». «Cosa ne pensa di questa immagine poco edificante Fratelli d’Italia – chiama all’appello Telesca – che dello stile politico a parole si fa vanto, cosa ne pensa Francesco Cannizzaro e il suo gruppo consiliare, Forza Italia come si esprime e cosa ne pensano gli altri gruppi e singoli consiglieri che sostengono il sindaco. Vogliono davvero che continui il grande banchetto di Guarente e Coviello o vogliono ridare de- coro e dignità alla nostra città?». «Per quanto tempo – conclude Telesca – abbiamo intenzione di consentire che il Palazzo del Comune sia la trattoria personale di Mario Guarente e Rocco Coviello? Per quanto mi riguarda è arrivato il momento di dire basta».
IL COMMENTO DI STELLA BRIENZA
E poi giungono a chiosa – almeno per il momento – anche le dichiarazioni del consigliere comunale Enzo Stella Brienza che ad ottobre dell’anno da poco concluso ha deciso di creare un nuovo gruppo politico – Popolo Idea Libertà – e di uscire dalla maggioranza in Comune «per una questione di coerenza e di garbo istituzionale». «Da non crederci – scrive sul suo profilo social – la sala commissioni del Comune di Potenza utilizzata a mo’ di refettorio del cast. Non ho parole, tanto incredibile quanto tristemente vero», conclude sgomento.