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PIÙ CHE DEI SESSI GUERRA DI PROVINCE

L’ultimo governatore materano è stato Bubbico nel 2000, da allora solo potentini alla guida di via Verrastro. Il dibattito si accende sulla rappresentatività territoriale

La politica è in fermento. Nonostante manchi ancora un anno alle prossime elezioni regionali sui tavoli dei partiti è già cominciato il toto nomi sul prossimo presidente della Regione Basilicata. Se in molti davano per scontato un dibattitto che nel 2024 si vertesse su una sfida tra candidati uomini e donne, per dimostrare che anche la Basilicata è pronta al vero cambiamento in atto, in realtà dovrà ricredersi. La questione che ormai in questa fase finale di legislatura è più viva che mai è quella sui territori, per essere più precisi sulle province di Potenza e Matera. Negli ultimi anni alla guida di via Verrastro c’è sempre stato un esponente potentino. L’ultimo materano a guidare la Regione è stato dal 2000 al 2005 Filippo Bubbico. In questi 23 anni nessun materano è mai stato eletto presidente di Regione. Nasce da questa imprescindibile necessità di ridare slancio ad un territorio un po “bistrattato” negli ultimi periodi il dibattitto che vuole un nome non certo scelto tra l’uomo o donna (che forse anche solo a parlarne nel 2023 fa comprendere quando ancora ci sia da lavorare sopra la parità di genere) ma un nome che dia slancio a quel territorio che più di tutti ora può portare visibilità, sotto ogni punto di vista, alla Basilicata. Il primo di tutti ad aprire il dibattitto pubblico sulla “questione” presidente materano è stato il commissario dell’Udc della Provincia di Matera Angelino: «Dopo 19 anni credo che siano maturi i tempi per restituire dignità al territorio materano. Non faccio nomi per il momento ma di materani preparati che potrebbero guidare la Regione Basilicata ce ne sono ed è giusto che sia Matera con la sua provincia a rappresentare finalmente il territorio lucano attraverso un riconoscimento politico importante. La Basilicata ha bisogno di Matera perché la città dei Sassi è la stella polare del turismo e dell’economia di tutta la regione. E credo che sia giusto affidare ad un materano la guida della Regione Basilicata». L’appello di Angelino è stato lanciato ora certamente spetterà alla classe dirigente materana mettersi in moto. Certo il lavoro non sarà di quelli facili, soprattutto se ora si guarda ai risultati ultimi del Congresso Pd che vedono ancora una volta trionfare i big potentini rispetto a quelli materani totalmente in ombra e poco “appetibili” per un dibattito serio. La questione però non può essere certamente solo legata ai nomi, al sesso oppure al territorio. La Basilicata ha sicuramente bisogno di costruire il suo futuro attraverso la competenza, la progettualità e l’esperienza. La politica ha sicuramente i suoi temi per scegliere il prossimo candidato presidente ma quello della territorialità non è certo da dimenticare. La provincia di Matera negli ultimi tempi non ha certo brillato per rappresentatività e opportunità. Basti pensare che è solo uno l’assessore materano in Giunta: Latronico. In più bisogna considerare che per evitare che venisse “penalizzata” la provincia di Matera con la riduzione del numero dei Consiglieri si è prevista un’ancora: tra i 20 eletti almeno 7 devono essere materani. Non uno di meno. Il tema a quanto pare esiste e va affrontato.

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