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MONTESCAGLIOSO DEBUTTA ALLA BIT DI MILANO

Zito: «A rappresentarci la Consigliera Mazzoccoli e Cifrese componente del Cda Parco della Murgia Materana»

Si avvicina la data di apertura della Borsa Internazionale del Turismo a Milano, e i comuni partecipanti della Basilicata, rendono note le proprie caratteristiche e peculiarità che porteranno in quella che è una vera e propria vetrina internazionale. L’Amministrazione Comunale di Montescaglioso per la prima volta parteciperà alla BIT dal 12 al 14 febbraio 2023. «Nel cuore dell’Europa, in una delle Città più innovative al mondo, al centro del business, dell’innovazione e del futuro, Bit è la fiera internazionale del turismo in Italia. Un marketplace a supporto dell’industria turistica in Italia e nel mondo. L’unica che connette il mondo dei professionisti del settore direttamente con il territorio ma che contemporaneamente offre agli appassionati di viaggi l’opportunità di incontrare direttamente professionisti del settore provenienti da tutto il mondo» sono le prime parole dell’Amministrazione comunale.

Quest’anno, dunque, Montescaglioso sarà presente allo stand della Basilicata e ad entrare nel merito è il Sindaco Vincenzo Zito che spiega: «A rappresentare la nostra Città sarà la Consigliera Comunale delegata al Marketing Territoriale Francesca Mazzoccoli e la Consigliera Anna Cifrese, componente del Cda del Parco della Murgia Materana. Il viaggio, seppur istituzionale, sarà a totale carico delle partecipanti».

Quest’anno il focus è sul turismo sostenibile, responsabile e “lento” che, tra le altre cose, rappresenta una grande opportunità di crescita per il Mezzogiorno.

Centinaia i buyer attesi da tutto il mondo ed in particolare da USA, Spagna, Francia, Canada e Germania. La grande attenzione verso la sostenibilità accompagna il viaggiatore che vuole vivere la destinazione non “da turista”, ma con lo stesso rispetto e autenticità dei locali: dal turismo lento all’affordable luxury, dal bleisure alla natura e l’aria aperta.

Dopo gli anni di pandemia, le restrizioni e limitazioni anche per il mondo dei viaggi, ora torna con grinta la voglia di scoprire nuove mete, e spesso si tratta di destinazioni “lontane” dai circuiti turistici più battuti, in cerca di luoghi selvaggi e incontaminati, dove natura, cultura, folklore, paesaggi ed enogastronomia sono il clou del desiderio del turista.

Nei giorni scorsi infine, nella Sala del Capitolo si è tenuta, insieme alla Pro Loco, una presentazione dell’evento in cui si è parlato delle eccellenze enogastronomiche, di strutture ricettive e di marketing del territorio di Monstescaglioso.

La cittadina è sita nell’area archeologica storica e naturale del Parco delle Chiese rupestri del Materano. I primi insediamenti nel territorio di Montescaglioso risalgono al VII secolo a.C. L’intera area, strettamente collegata alla città magnogreca di Metaponto, viveva di intensi scambi e contatti con i centri greci della costa ionica. Con la decadenza di Metaponto in epoca romana ed il progressivo insabbiamento del porto della città greca, Montescaglioso assunse un ruolo sempre più importante nel territorio circostante. Alla fase romana della città appartiene un mosaico che attesta la presenza di una magistratura repubblicana e di un grande edificio pubblico.

Divenuta roccaforte bizantina, dopo il 1000 fu conquistata dai Normanni e accolse un’importante comunità benedettina e sotto gli Angioini e gli Aragonesi fu feudo di vari signori: del Balzo, d’Avalos, Orsini, Loffredo, Grillo e Cattaneo.

Importante centro storico-culturale, la notorietà di questo borgo ruota anche attorno all’Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo dell’anno 1079, il più considerevole dei quattro complessi monastici che hanno fatto guadagnare al paese l’appellativo di “Città dei Monasteri”. Tradizione e gusto caratterizzano la cucina del luogo che rientra nelle “città dell’olio” lucane. Per quanto concerne il folklore e le tradizioni, sono note anche oltre i confini regionali “la Notte dei Cucibocca”, il 5 Gennaio, una tradizione antica che segna la fine delle festività e delle libagioni natalizie. Una sorta di iniziazione per insegnare ai bambini a vincere la paura: i misteriosi Cucibocca si aggirano tra i vicoli del borgo indossando un mantello scuro e un cappellaccio, il volto irriconoscibile dietro una fluente barba di canapa. Ai piedi hanno una catena spezzata e in mano un grosso ago, con il quale minacciano di cucire la bocca ai bambini, che incuriositi gli si avvicinano. Ed ancora d il Carnevale Montese, 4,11 e 13 Febbraio. A mezzanotte del Martedì Grasso, viene bruciato il fantoccio che rappresenta “Carnevalone” e si odono i quaranta rintocchi della Chiesa Madre. Alle prime luci dell’alba del Martedì Grasso ha inizio la sfilata del tradizionale Carnevalone, un rito antichissimo che affonda le sue radici nella cultura agro-pastorale.

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