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CHI È IL PM CIRO SANTORIELLO❓

«Santoriello? Un magistrato colto che non ha mai confuso il calcio con il diritto. A tal proposito ricorderei come fu proprio lui ad archiviare tutte le accuse in un procedimento del passato aperto sui conti della società bianconera»

#ègiustoinformare
“Odio il club bianconero”: bufera social sul pm ultrà che indaga sulla Juventus
Inchiesta Prisma, le frasi choc del magistrato Santoriello su Twitter

MAGISTRATO CIRO SANTORIELLO

Santoriello, il pm che indaga sul club:

“Io tifo Napoli e odio la Juve!”

Questa la frase di Santoriello in un convegno pubblico un paio di anni prima dell’inizio dell’inchiesta Prisma:

“Io non è che segua il calcio… no vabbè lo ammetto: sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus.
Da tifoso per me è importante il Napoli, da pubblico ministero sono antijuventino.
Cioè sono contro i ladrocini in campo. Plusvalenze? Non rendono il bilancio falso”

Ciro Santoriello è il pubblico ministero che, insieme ad altri due colleghi, ha messo in piedi l’inchiesta Prisma, quella sui bilanci della Juventus che ha generato anche i filoni sportivi e il primo -15 appioppato dalla Corte d’Appello Federale al club bianconero.

Ciro Santoriello nel 2019 ha affermato pubblicamente di «odiare la Juventus» e di essere un pm «antijuventino»

Nell’epoca in cui tutto viene registrato, non solo le conversazioni telefoniche, tutto si può ritorcere contro e il boomerang mediatico del video circolato colpisce violentemente l’immagine del magistrato napoletano della Procura della Repubblica di Torino.

Certo bisogna contestualizzare (come andrebbe fatto per le intercettazioni, peraltro).

E il video che ieri è circolato sui social, diventando virale e suscitando la profonda indignazione dei tifosi della Juventus, si riferisce a un convegno del 2019, a margine del quale Santoriello parlava del calcio e delle sue storture bilancistiche.
Il clima è chiaramente ridanciano, all’inizio ci sono degli sfottò fra un avvocato che si dichiara interista e prende le distanze da Santoriello «tifoso napoletano», poi però le affermazioni si fanno più pesanti:

«In una società di calcio non sono bravo se faccio gli utili, ma se contestualmente agli utili vinco anche gli scudetti: questo a volte si presenta come un rapporto di incompatibilità tra le due cose. Io non è che segua… sì, vabbè, lo ammetto: sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus! Detto ciò: da tifoso per me è importante il Napoli, da pubblico ministero invece… sono antijuventino! Cioè contro i ladrocini in campo!»

Dichiararsi pubblicamente antijuventino e esternare il proprio odio verso la Juventus non è il massimo per un magistrato che dovrebbe essere, almeno pubblicamente, super partes.

Perché la differenza fra un’indagine puntigliosa e l’accanimento è sottile, spesso visibile agli addetti ai lavori, meno all’opinione pubblica, soprattutto se si tocca un argomento delicato come il calcio, per cui stonano tantissimo quelle parole, che da un insospettabile passato risuonano in un presente reso tempestoso dall’inchiesta Prisma.

Il sospetto che la professionalità venga contaminata dal sentimento è difficile da grattare via dai pensieri di milioni di tifosi che già non capivano perché solo la Juventus veniva indagata per violazioni, vedi le plusvalenze, che hanno popolato il calcio italiano ed europeo da vent’anni.

Quella domanda, oggi, va a sbattere contro quel video e trova una possibile risposta.

La Stampa di Elkann “difende” Santoriello:

«Magistrato garantista ed equilibrato, ironizza spesso sullo sport»

Ma il pm dell’inchiesta Prisma è noto anche
“per una naturale predisposizione alla battuta ironica sullo sport utilizzata per stemperare l’insistenza dei giornalisti”

Può bastare una frase, in un convegno di 4 anni fa, a seppellire un’inchiesta, mesi di lavoro, prove e intercettazioni: “Odio la Juventus, sono tifosissimo del Napoli”. E mentre si scatena l’immediata – ovvia – fiera dei puntatori di dita mentre la luna scompare all’orizzonte, La Stampa pubblica un pezzo per ricordare chi è Ciro Santoriello, il pm dell’inchiesta Prisma che in queste ore è diventato virale per quelle esternazioni del 2019.

Il quotidiano della famiglia Elkann, quindi parte in causa della vicenda, lo racconta come “magistrato molto preparato”, non per “un certo equilibrio e garantismo nell’esercizio dell’azione penale“, ma anche “per una naturale predisposizione alla battuta ironica soprattutto sullo sport (in generale) spesso (da lui) utilizzato per stemperare l’insistenza dei giornalisti”

“Negli uffici giudiziari italiani in generale – scrive La Stampa – è noto come magistrato molto preparato sui reati economici: bancarotta, bilanci, diritto penale societario, reati del curatore. Prova ne sono i numerosi testi di diritto processuale che negli anni ha scritto e pubblicato per le più importanti case editrici sui temi in questione”.

“Napoletano autentico indiscutibilmente, è oggi in servizio alla direzione distrettuale antimafia di Torino. Dopo gli anni trascorsi nel pool reati economici coordinato dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio, Santoriello è stato destinato dal procuratore capo Anna Maria Loreto alla lotta al crimine organizzato. La sua specificità nel contrasto ai reati economico-finanziari è una scelta precisa di politica investigativa-giudiziaria: le mafie evolvono continuamente, inquinano i mercati, investono e riciclano capitali immensi raccolti attraverso il business più remunerativo del segmento illecito: il traffico di droga”

La Stampa sottolinea anche “ben prima” del caso Juve aveva seguito il “caso Auxilium, la società di basket di Torino già vincitrice della Coppa Italia anni fa, dichiarata fallita dal Tribunale il 10 giugno 2019, procedimento per il quale Santoriello ha chiesto a fine maggio del 2022 dieci rinvii a giudizio tra i vertici societari dell’epoca”.

Ma “è stato lui stesso dopo aver avviato investigazioni contabili a chiedere l’archiviazione delle accuse per gli imputati prima della chiusura delle indagini preliminari e approdare a una fase processuale”.
“Da qui il riconoscimento – anche di buona parte dell’avvocatura – di un certo equilibrio e garantismo nell’esercizio dell’azione penale”

LE FRASI
Inchiesta Prisma, le frasi shock del pm: “Tifosissimo del Napoli, odio la Juventus”
Le parole di Ciro Santoriello nel 2019, mentre in una conferenza esponeva le ragioni per le quali aveva scagionato la dirigenza della Juve:

“Sono contro i ladrocini in campo”

Il commento del ministro Abodi

Frasi risalenti a qualche anno fa, ma destinate inevitabilmente a far discutere.

A pronunciarle è Ciro Santoriello, uno dei pm dell’inchiesta Prisma che indagano sulla Juventus e sui suoi ex dirigenti, nel corso di un convegno risalente alla primavera 2019 in cui già si parlava di bilanci e della questione plusvalenze:

“Io, lo ammetto, seguo e sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus – le parole del magistrato -. Come pubblico ministero sono antijuventino, contro il ladrocini in campo”.

Nel video completo, secondo quanto apprende l’ANSA, Santoriello stava esponendo le ragioni per le quali aveva scagionato la dirigenza della Juve al termine di quell’indagine.

C’era anche Andrea Agnelli fra i cinque indagati nel procedimento di cui il pm Ciro Santoriello chiese l’archiviazione.

Il caso riguardava una presunta irregolarità nei bilanci della Juventus per gli anni 2015 e 2016 e, in particolare, la mancata iscrizione nel fondo “oneri e rischi” di una somma per far fronte, in futuro, ad eventuali risarcimenti danni conseguenti ad azioni civili in relazione al caso Calciopoli.

Non trovando irregolarità, il magistrato aveva proposto l’archiviazione

Comunque sia le frasi, pronunciate tra un sorriso e l’altro, hanno scatenato l’indignazione dei tifosi bianconeri, dando il via a una vera e propria bufera social.

In un altro video che circola in rete si sente il relatore del convegno dire:

“Rimaniamo distanti sul fatto che lei sia pm e io avvocato, lei tifa Napoli e io tifo Inter”

Battuta a cui Santoriello replica:

“Vabbé, dai: basta no Juventus”

MINISTRO ABODI: “VISTO, ASCOLTATO E SEGNALATO”

“Ho visto, ascoltato e segnalato, nel rispetto dei ruoli, per le opportune verifiche e valutazioni. Per ora penso sia corretto che mi fermi qui”

Così il ministro dello Sport Andrea Abodi è intervenuto su Twitter per commentare le dichiarazioni del pm Santoriello.

Chi è Ciro Santoriello il pm che indaga sul club bianconero e perché è finito nella bufera

Chiappero: “Magistrato colto che non ha mai confuso il calcio con il diritto”
Noto come magistrato molto preparato sui reati economici: bancarotta, bilanci, diritto penale societario, reati del curatore

In procura a Torino, ma a dire il vero negli uffici giudiziari italiani in generale, è noto come magistrato molto preparato sui reati economici: bancarotta, bilanci, diritto penale societario, reati del curatore.
Prova ne sono i numerosi testi di diritto processuale che negli anni ha scritto e pubblicato per le più importanti case editrici sui temi in questione.

Ciro Santoriello, nato a Latina, napoletano autentico indiscutibilmente, è oggi in servizio alla direzione distrettuale antimafia di Torino.

Dopo gli anni trascorsi nel pool reati economici coordinato dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio, Santoriello è stato destinato dal procuratore capo Anna Maria Loreto alla lotta al crimine organizzato.
La sua specificità nel contrasto ai reati economico-finanziari è una scelta precisa di politica investigativa-giudiziaria: le mafie evolvono continuamente, inquinano i mercati, investono e riciclano capitali immensi raccolti attraverso il business più remunerativo del segmento illecito: il traffico di droga.

A lui, più che ad altri (o insieme ad altri), spetterà il compito di portarne a galla reimpieghi che alterano le regole democratiche dei mercati.

Negli anni trascorsi al pool che indaga contro i reati economici Santoriello ha condotto indagini di rilievo ben prima di quella che ha messo sotto accusa tre annualità di bilancio della Juventus: dal caso Auxilium, la società di basket di Torino già vincitrice della Coppa Italia anni fa, dichiarata fallita dal Tribunale il 10 giugno 2019, procedimento per il quale Santoriello ha chiesto a fine maggio del 2022 dieci rinvii a giudizio tra i vertici societari dell’epoca all’indagine su Stefano Ambrosini, il “re” dei salvataggi delle aziende sul baratro, conclusa con la richiesta dell’imputato di accedere alla messa alla prova per ovviare alla contestazione di concorso in bancarotta.

È stato lui stesso dopo aver avviato investigazioni contabili a chiedere l’archiviazione delle accuse per gli imputati prima della chiusura delle indagini preliminari e approdare a una fase processuale.

È il caso ad esempio di un fascicolo per falso in bilancio aperto contro i vertici (passati) della controllata Gtt che gestisce il sistema dei trasporti a Torino per i quali lo stesso Santoriello chiese archiviazione “per estraneità ai fatti contestati”.
Da qui il riconoscimento – anche di buona parte dell’avvocatura di un certo equilibrio e garantismo nell’esercizio dell’azione penale.

Riservato nel suo lavoro, noto per una naturale predisposizione alla battuta ironica soprattutto sullo sport (in generale) spesso (da lui) utilizzato per stemperare l’insistenza dei giornalisti era già stato pm a Pinerolo prima di arrivare a Torino.

Adesso la sfida dell’Antimafia
MAGISTRATO CIRO SANTORIELLO
Chiappero: “Un magistrato colto che non ha mai confuso il calcio con il diritto”

Sulla polemica che sta investendo uno dei tre pm titolarti dell’inchiesta prisma si è espresso stamattina l’avvocato Luigi Chiappero, uno dei più noti penalisti d’Italia, che nel procedimento difende due ex dirigenti bianconeri (Marco Re e Stefano Bertola):

«Santoriello? Un magistrato colto che non ha mai confuso il calcio con il diritto. A tal proposito ricorderei come fu proprio lui ad archiviare tutte le accuse in un procedimento del passato aperto sui conti della società bianconera»

#sapevatelo2023

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