AttualitàBasilicata

PARCO FLUVIALE BASENTO, UN BUCO NELL’ACQUA

Tra acqua salmastra, frane ai bordi del fiume e alberi sradicati: la trascuratezza di un luogo non valorizzato

Qualche anno fa, prima che la pandemia stoppasse qualsiasi forma di socialità – specie quella dei giovani potentini di incontrarsi e far movida – il Parco Fluviale del Basento, posto in prossimità del fiume omonimo, era diventato, per quanto le famigerate temperature delle estati potentine lo consentissero, il vero attrattore, diurno quanto notturno, del capoluogo lucano. Un nuovo perimetro urbano che pare, all’epoca, il primo cittadino di Potenza definì le future “Rive droite” e “Rive gauche” lucane. Ma mentre nella parte di città che si trova a “destra” e “sinistra” della Senna si possono contemplare alcuni dei monumenti più famosi della capitale francese, dalla Torre Eiffel a Notre-Dame, lungo il Basento – malgrado scorra tra due significative strutture architettoniche, antitetiche tra loro, il Ponte San Vito e il Ponte Musmeci – quello che appare agli occhi dei potentini oggi è trascuratezza.
Gli effetti del maltempo e delle forti piogge, poi, di questi ultime settimane non si sono fatti attendere, non facendo che peggiorare le già persistenti criticità. Tra acqua salmastra, piccole frane disseminate qua e là ai bordi del fiume ed alberi letteralmente sradicati.
Tutte criticità che dovrebbe meritare un intervento risolutivo, che tarda ad arrivare nei decenni.
Insomma, ancora una volta si insegue la mancata programmazione di un’opera a cui non viene permessa la valorizzazione secondo la sua naturale vocazione naturale: quella turistico-ricettivo degna di un capoluogo di regione quale dovrebbe essere la città di Potenza.

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