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SPETTACOLI E CULTURA, CINETEATRO DUNI: IL FUTURO È UN’INCOGNITA

L’Amministrazione della Città dei Sassi ha inserito il restauro nel documento di programmazione triennale, ma poche certezze

Sito in Via Roma n°10 a Matera, il Cineteatro intitolato ad Egidio Romualdo Duni, con i suoi 1200 posti a sedere, è il teatro più grande e con più posti a sedere della Regione Basilicata. Ultimato nel lontano 1949, quando il boom edilizio del primo dopoguerra doveva ancora venire, il teatro Duni rappresentava un’innovazione architettonica per l’epoca: progettato dall’architetto materano Ettore Stella, mette da parte lo stile classico del “teatro all’italiana” per fuggire verso dettagli decisa- mente più razionalisti ed interamente realizzati in cemento armato. Persino l’utilizzo di questo materiale si rivelò una prima assoluta nella Città dei Sassi di quell’epoca. Uto Ughi, Giovanni Allevi, Gino Paoli, Katia Ricciarelli, Luigi De Filippo, Gianni Morandi, Luis Bacalov, Massimo Ranieri: solo alcuni degli illustri nomi di artisti nazionali ed internazionali, tra musicisti e attori, che il teatro ha avuto la possibilità di far esibire sul suo palco nel corso dei suoi tanti decenni di attività. Un’importante storia che, tuttavia, sembra essere giunta ormai al capolinea. È infatti dallo scorso 2015 che il cineteatro Duni ha smesso di funzionare nella Città di Matera: un biglietto da visita di certo poco efficace per quella città che nel 2019 è stata Capitale europea della Cultura. Certo è, che una parte della comunità materana forse neanche è a conoscenza del fatto di avere nella propria città il teatro più grande e all’avanguardia dell’intera regione Basilicata. Questo spiegherebbe perché i materani non hanno mai fatto poi così tanto rumore per la sua chiusura: sono state davvero poche le iniziative di protesta di associazioni e circoli culturali per la mancata attività del Duni. Ma come di consueto, argomenti come questo fanno sempre gola durante le campagne elettorali, così durante le ultime due campagne, il tetro è sempre stato al centro di ogni programma politico quando si parlava di cultura. Ma pare che nessuno sia stato in grado di fare grandi opere per il restauro del teatro più grande della Basilicata. Tuttavia, qualcosa pare si stia muovendo nel Palazzo di Città e qualche passo in avanti dovrebbe essere mosso di qui a breve. In una nota, il Comune di Matera, ha comunicato che «il dirigente del settore Opere pubbliche del Comune, Ignazio Oliveri, su richiesta dei progettisti (Rpt Architetti associati ed altri) e dopo la necessaria ricerca di mercato, ha affidato alla ditta “Toma Abele trivellazioni”, l’incarico di effettuare indagini preliminari geognostiche e sismiche sulla struttura, che sarà sottoposta a restauro conservativo con adeguamento funzionale». Parole che suonano tanto come un piccolo passettino verso un infinito delirio burocratico. Il restauro, secondo previsioni già effettuate, dovrebbe costare circa 4milioni e mezzo, un milione dei quali sarebbe stato recuperato direttamente dalla cassa comunale. «Il restauro del Duni – ha commentato il sindaco Bennardi – già inserito nel prossimo Piano triennale delle opere pubbliche, rappresenta per noi una priorità in quanto funzionale a restituire alla città il suo unico ed autentico teatro, nel cuore del centro storico». L’esame a cui la struttura dovrebbe essere sottoposta a breve, sarebbe funzionale a capire se le condizioni del suolo su cui sorge il teatro sono ottimali e se l’intervento di restauro potrebbe effettuarsi sulla struttura già esistente. Un percorso lungo, a piccoli passi, che dovrebbe permettere in un tempo ancora tutto da definirsi, di restituire alla Città di Matera e alla regione Basilicata uno dei suoi più importanti teatri.

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