Le Cronache Lucane
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«A VARCO D’IZZO RIPRISTINARE LIMITE 90 CHILOMETRI ORARI»

Ad averlo installato sulla statale 407 Basentana è stata la Polizia municipale di Potenza, dunque l’Amministrazione comunale Guarente. Ma a farne le spese quotidianamente pare siano i potentini e quanti si recano nel capoluogo di regione per lavoro, servizi e – talvolta – anche per svago. Ovviamente stiamo parlando dell’autovelox che dall’agosto scorso è in postazione fissa alle porte di Potenza Est e obbliga gli automobilisti a procede ad un’andatura di 70 km/h. Da qui, la ragione della conferenza stampa indetta ieri mattina nel centro storico di Potenza da alcune associazioni potentine – VOLA, AIFVS, GEAN e Briganti d’Italia – che hanno preso a cuore la questione dell’occhio elettronico di Varco d’Izzo e su quanto questo davvero incida sulla sicurezza stradale. «Con questa conferenza stampa intendiamo affrontare un tema importantissimo come la sicurezza stradale in Basilicata, in modo particolare – dichiara l’avvocato Romano Grazia Antonio, responsabile provinciale di Potenza dell’Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada – e la questione autovelox in località Varco d’Izzo sul quale tratto viario chiediamo la chiusura di una confluenza anomala – spiega – che immette gli autoveicoli direttamente sulla SS 407 Basentana. Noi sappiamo – prosegue Romano – che il limite sulle Strade Statali è di 90km/h e che, invece, in quel preciso rettilineo il Comune di Potenza ha invece ritenuto di impostare un limite di 70 km/h perché vi è tale confluenza che ribadisco essere anomala, mentre la confluenza in entrata, con la relativa corsia di decelerazione si trova a poche decine di metri e quella di entrata sulla SS, invero, si trova a poche decine di metri da quest’altra, quindi – evidenzia – le due corsie di entrata in città e di entrata sulla Strada Statale ci sono. Alla luce di tale considerazione, dunque, quella confluenza che ha determinato la scelta di imporre il limite di 70 km/h in un rettilineo in cui – sottolinea Romano – è difficilissimo che le persone riescano a mantenere quell’andatura visto che in quel rettilineo hanno la possibilità di andare leggermente più veloce». «Noi come associazione – prosegue il responsabile provinciale Aifvs – siamo del parere che i limiti di velocità vengano sì rispettati ma, ripeto, sulla SS 407 Basentana in limite è di 90km/h non mi capacito che invece in quel preciso tratto del km 466+745 sia stata disposta la limitazione a 70 km/h per via di una confluenza che riteniamo non rispetti le norme tecniche e di questo – spiega – ne abbiamo avvisato il Capo Compartimento dell’Anas di Potenza e di Roma, la Giunta regionale della Basilicata, il presidente della Provincia nonché il sindaco della Città di Potenza». Da qui – dunque – l’ennesima richiesta che giunge all’Amministrazione Guarente di rivederne il limite di velocità – ad oggi imposto a di 70 km/h – e di riportarlo al limite di 90kmh così come previsto dalle disposizioni di legge per le strade extraurbane secondarie. «Intendiamo affermare una sensibilizzazione opposta a quella concretizzata dal Comune di Potenza – dichiara Giuseppe Amodeo, responsabile interregionale dell’Associazione Volontari per l’ambiente di Basilicata – secondo noi in quel tratto di strada la velocità imposta a 70km/h non è giusta portandola almeno a 90km/h così com’è previsto dalla legge. Allo stesso tempo, intendiamo denunciare il fare del Comune che attraverso l’autovelox sta semplicemente speculandoci e facendo cassa. Noi dovremmo pensare a risolvere i problemi della sicurezza stradale – incalza Amodeo – soprattutto costruendo delle strade efficienti e non degradate e poi si ha la pretesa di chiedere ai cittadini di rispettare le regole. Le regole intanto vanno scritte bene e con raziocinio, poi vanno condivise. Quindi noi denunciamo – spiega – da un lato, che la sicurezza venga assicurata diversamente; dall’altro, che l’Amministrazione comunale potentina smetta implicitamente di rimpingua- re a spese dei cittadini le proprie casse. È una vergona! Dimostrano in tal modo l’incapacità di mantenere la spesa pubblica sperperando sul territorio e sui cittadini, creando una serie di contraddizioni».

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