CAMPANIA, IN PRIMA LINEA CON IL COVID SENZA TUTELE
La denuncia degli operatori sanitari completamente ignorati e dimenticati dalla Regione
Il personale, reclutato con bandi di Protezione Civile, aveva lavorato sempre in prima linea, in punti critici. Specie nell’era Covid, con tutti i rischi che ne derivavano. Dopo circa 25 mesi, sono tornati a casa, “inascoltati, mentre in altre regioni continuano il servizio”. La denuncia arriva delle persone interessate: “Abbiamo lavorato nei Dipartimenti di Prevenzione, nei drive in per i tamponi, nei centri vaccinali, sulle piattaforme. Siamo stati la prima barriera contro il virus e lo abbiamo fatto nella nostra terra. Abbiamo lavorato con contratti Co.co.co, senza tutele, senza ferie, senza malattia. Siamo stati trattati da dipendenti con tanto di badge per entrata e uscita, turnazioni, oltre le ore inizialmente previste. E ora, la Regione non risponde, le Asl rimandano alla Regione”. Il problema fu già denunciato nel 2020 dalle sigle sindacali, tra carenze di personale e ulteriori problemi, che aggravano ancor di più la situazione della sanità pubblica, oltre che regionale.