AttualitàBasilicataBlog

NEVE, UNIBAS CHIUSA? CHISSÀ

Per il sindaco sì, per l’Università no: il pasticcio sulle prove del Tfa che si sono svolte

POTENZA. «Scuole di ogni ordine grado chiuse, asili nido compresi, sabato 21 gennaio 2023 a Potenza». Così ha disposto, nella serata di venerdì, con apposita ordinanza il sindaco di Potenza Mario Guarente a seguito delle previsioni di avverse condizioni meteo che stavano incalzando in quelle ore.
Nella notte, di fatto, vento gelido e una spruzzata di neve avrebbero interessato il capoluogo lucano.
Per la felicità degli studenti un’assenza giustificata e per gli appassionati dello sci un fine settimana lungo all’insegna della neve. Insomma, una disposizione che non avrebbe causato granché danni se non fosse che di disagi all’Università degli Studi della Basilicata – nella sede del Francioso, in via Nazario Sauro – ve ne sono stati.

GUARENTE E IL FLOP DELLA COMUNICAZIONE
Che il primo cittadino fosse tacciato oramai da tempo di essere politicamente inadeguato era noto oramai quasi a tutti in città, vedi tra l’altro le comunicazioni proclamate a mezzo social e anche erroneamente riferite, ma segnalate direttamente da molti dei cittadini: «Viste le condizioni meteo avverse – scrive Guarente sui suoi profili 2.0 – consultata anche la Protezione Civile Comunale, nella giornata di domani, 21/02/2023, saranno chiuse a Potenza le scuole di ogni ordine e grado, comprese l’Università e gli asili nido». In una sola frase, gli evidenti problemi sono due: la data, poi prontamente corretta, sebbene oramai la figuraccia fosse già platealmente stata fatta; e il fatto che – burocraticamente parlando – in Italia chi dovrebbe stabilire di chiudere le scuole temporaneamente sono sì i sindaci, in casi di straordinarietà e di urgenza – come il maltempo o nevicate – in quanto rappresentanti del governo. Ma in alcuni casi, come sembrerebbe proprio per questo caso (secondo molti), toccherebbe unicamente al Prefetto .
Tant’è, sebbene le temperature rigide con le annesse abbondanti nevicate preannunciate e l’ordinanza firmata dal primo cittadino avrebbero dovuto contribuire a far chiudere i battenti dell’Unibas – in attesa di condizioni meteo più clementi – nelle giornate di sabato e domenica – così come anticipatamente previsto dal calendario della segreteria studenti – le prove per l’ammissione ai percorsi di Tirocinio Formativo Attivo (TFA) – a cui avrebbero dovuto partecipare 645 persone per sostenerne l’esame – si sono regolarmente svolte. Nessuna circolare del Rettorato o altra comunicazione ufficiale è però pervenuto dall’Ateneo potentino. Benché meno nessun avviso sulla bacheca online per chi dovesse sostenere tali prove.
Alcuni degli esaminandi non si spiegano questo distinguo. Molti di loro sarebbero dovuti arrivare da ogni parte del Paese e sono rimaste interdette, mandando letteralmente in tilt il centralino dell’Unibas. Caos ovunque, con gli esami che si sono regolarmente svolti nonostante in molti abbiano perso la possibilità di sostenere la prova a causa di un evidente qui pro quo, perché in molti hanno dato per scontato che la comunicazione di Guarente fosse da considerarsi valida anche per il loro particolare caso e non si sono, così, presentati.
E ancora, gli evidenti epic fail di Guarente si riscontrano leggendo e comparando meglio gli avvisi che dagli Uffici comunali hanno diffuso. Esclusi i post social, sul sito del Comune appaiono inconfutabili gli errori di comunicazione che avrebbero indotto in confusone qualsivoglia persona. Mentre sul portale istituzionale, leggendo l’avviso in bacheca, il primo cittadino chiama in causa le «scuole di ogni ordine grado, asili nido compresi» lasciando fuori l’Università. Spulciando meglio sul sito e cliccando sull’ordinanza si legge invece che l’ordinanza di chiusura straordinaria e temporanea delle scuole di ogni ordine e grado della città di Potenza, include «le strutture educative degli asili nido e le sedi universitarie cittadine».
Una contraddizione a tutti gli effetti.

CHI RISARCISCE ORA?
C’è, in questa vicenda, un concorso di colpa? E, nel caso, di chi? Del sindaco Mario Guarente o del rettore Ignazio Marcello Mancini?
Non sarebbe stato un atteggiamento più sensato, oltre che disciplinato da un fare decisamente più istituzionale, che – dopo aver dialogato con la Protezione Civile per confermare questa sua scelta – Guarente si interfacciasse anche con l’Università e il suo Rettore per prendere una misura univoca o, quantomeno, mettere correttamente al corrente con le dovute comunicazioni?
A quanto pare la comunicazione ha fatto cilecca da entrambe le parti. Se pur il sindaco si sarebbe annoverato un diritto non suo di chiudere l’Ateno pur non avendone diritto perchè l’Unibas tramite i suoi canali non ha rassicurato i partecipanti all’esame che tutto si sarebbe svolto regolarmente? Purtroppo oltre alla comunicazione del sindaco anche quella dell’Ateneo non è delle migliori, considerato che nessun avviso è stato pubbllicato al riguardo.
Una vicenda avvilente che restituisce la cifra di come queste due Istituzioni siano, tanto nel capoluogo quanto in regione, guidate da non programmazione e mediocrità.

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti