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C’E’ ATTESA PER IL NUOVO PIANO SANITARIO REGIONALE

In particolare l’Area Nord, attende con trepidazione di conoscere le nuove strategie regionali in tema sanità

Il prossimo 27 gennaio, i sindaci lucani incontreranno la giunta regionale ed il presidente Bardi per rendersi conto dei contenuti del nuovo piano sanitario. Sarà una tappa fondamentale per conoscere il futuro di alcune strutture importanti del territorio. Nell’area nord ad esempio, vi sono 4 ospedali, ognuno con le sue peculiarità, che hanno la necessità di essere potenziati. 4 ospedali storici, che hanno caratteristiche diverse, eccellenze acclarate e che hanno la capacità di rispondere alle esigenze diverse della collettività. Parliamo di Pescopagano, Venosa, Melfi ed il Crob di Rionero. Strutture fondamentali per la comunità, che coprono un territorio ampissimo, che va dal Vulture, all’Alto Bradano toccando i confini pugliesi e campani. E non è un caso che molti pazienti extraregionali, si rivolgano a queste strutture, trovando professionalità di spessore, in grado di risolvere i loro problemi. Ad esempio a Melfi i numeri sul reparto di ortopedia, sono aumentati vertiginosamente, dimostrando che un reparto che prima era poco considerato, sia diventato negli ultimi tempi, un reparto di punta del San Giovanni di Dio. Restando al nosocomio melfitano, la recente inaugurazione di un nuovo e moderno padiglione, conferma la chiara volontà della giunta regionale, di potenziare quest’ospedale. A breve i nuovi reparti verranno riempiti e resi efficienti e tecnologicamente avanzati. Sale operatorie adeguatamente attrezzate e verrà finalmente installata la nuova risonanza magnetica. Aspetti fondamentali, relativi all’ospedale di riferimento dell’emergenza nel territorio, come è appunto Melfi. C’è però un altro aspetto che preoccupa, e che la riunione del prossimo 27 gennaio, dovrà in qualche modo chiarire. E’ quello inerente il reparto di neonatologia. I numeri dicono che Melfi è leggermente sotto la soglia minima nazionale in fatto di parti. 500 all’anno. Una soglia che Melfi sfiora. Precedentemente il Ministro Speranza, facendo leva su alcuni tangibili ed indiscutibili parametri, riuscì ad evitare la chiusura di un reparto assolutamente necessario per il territorio. Caso tra le altre cose, non unico nel panorama nazionale. Vi sono criteri oggettivi, distanza , popolazione eccetera eccetera, che vanno decisamente aldilà del puro aspetto numerico. Tanto più che grazie alle indubbie capacità professionali, il reparto nascita di Melfi, riscuote un gradimento totale delle partorienti, come riscontrato dai tanti attestati di stima, che le stesse partorienti hanno manifestato a più riprese, anche pubblicamente. Governo regionale di centro destra, governo nazionale di centro destra. Il dialogo non è solamente possibile ed auspicabile. E’ necessario. Scongiurare il pericolo chiusura, è assolutamente doveroso. Il governo regionale lo deve in rispetto ad un territorio che ha enormi potenzialità e riveste un importanza strategica, che la stessa giunta regionale ha ampiamente riconosciuto.

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