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RIACCESO L’OCCHIO ELETTRONICO ALLE PORTE DI POTENZA: «INUTILMENTE VESSATORIO»

Torna da oggi alla “normale” percorrenza di 70 km/h la viabilità in zona Varco d’Izzo. Pena: multe salate. Cronache ha chiesto ai potentini il loro parere, tra favorevoli e contrari

Allo scoccare della mezzanotte qualcosa è nuovamente cambiato alle porte della città. E no, non si tratta della mezzanotte più famosa di sempre tra le fiabe per bambini: nessuna Cenerentola ha perso la sua scarpetta di cristallo e nessuna carrozza si è ritramutata in zucca. La sola cosa ad essere cambiata alle porte di Potenza Est è la possibilità per gli automobilisti di far scorazzare le proprie vetture oltre i 70km/h, senza arrischiare in una multa. È stata ripristinata, infatti, da oggi la regolare attività del tanto criticato autovelox installato lungo le “complanari” in località Varco d’Izzo, al km 466+745 della 407 Basentana. Tant’è avviene dopo una settimana di stop forzato, indotto dal necessario ripristino da parte dell’Anas Spa delle condizioni di sicurezza lungo il cantiere stradale – che ne ha comportato un restringimento della carreggiata – sorto all’indomani del tamponamento avvenuto tra una Volkswagen Golf bianca ed un mezzo pesante. Un incidente, a parere di molti in città, provocato indirettamente dalla presenza dell’occhio elettronico che non fa che avvalorare il comportamento diffuso di chi è alla guida e, giunto in prossimità del rilevatore di velocità, è portato a ridurre bruscamente la velocità.

AUTOVELOX SÌ, AUTOVELOX NO? AI POTENTINI L’ARDUA SENTENZA

Dopo le tante polemiche sollevate in queste settimane sulla questione e il tanto chiacchiericcio che se ne è fatto, Cronache ha chiesto direttamente ai cittadini del capoluogo lucano come la pensano davvero sull’autovelox: se sia effettivamente un deterrente per la velocità a beneficio della sicurezza stradale o – come ha maliziosamente ravvisato qualcun’altro – sia solo ed esclusivamente un buon pretesto per il Comune di Potenza di “fare cassa” a discapito degli automobilisti già pesantemente tartassati dal caro benzina-gasolio. Ebbene, c’è chi l’ha definito «uno strumento utile» ed è «giusto che ci sia perché gli automobilisti spesso sono portati a non rispettare le regole e questo è il solo mezzo che potrebbe in un certo modo dissuaderli nel non farlo. E, nell’eventualità, è più che giusto multarli. Se esiste un limite di velocità – conclude l’anziano cittadino – è giusto che si rispetti. Solo così succedono meno incidenti, mortali soprattutto». Poi c’è chi ingenuamente ne ignorava addirittura a quanto fosse il limite di velocità imposto lungo quel tratto: «A 70 km/h? È buono!». Altri, invece, a domanda posta iniziano a battibeccare tra loro: l’uno «assolutamente contrario all’autovelox», l’altro viceversa pensa che «la gente lì deve procedere piano perché si tratta di un tratto pericoloso» accusando il più della gente di essere «indisciplinata e arrogante». Incalzato, però, immediatamente dal compagno il quale evidenzia come «l’unico incidente avvenuto finora è successo, guarda caso, dopo l’installazione del rilevatore di velocità» su un tratto in cui «procedere a 70 km orari è poco credibile. Inutilmente vessatorio». C’è poi chi preferisce non esporsi oltre, alludendo solo al fatto che è «in generale favorevole agli autovelox ma, nel particolare di quello installato in Varco d’Izzo, «proprio per niente, perchè quel genere di carreggiata a due corsie invita implicitamente ad accelerare ben oltre il limite imposto». Troviamo anche uno di quelli che – tra gli oltre 9200 segnalati dall’occhio elettronico – è stato multato a causa e che, a postumi, «invita alla prudenza». Fosse solo perché è uno strumento decisamente «utile per la nostra Amministrazione, ma a discapito di noi automobilisti». Congedandosi, infine, dai nostri microfoni con un suggerimento: «Se siamo prudenti, quanto meno non paghiamo le multe!».

 

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