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LA SANITÀ CHE NON SORRIDE

TACCO&SPILLO

Non vogliamo rovinare il sorriso all’assessore Fanelli che ne ha fatto, con una certa levità leghista, perfino un’iconografia istituzionale, ma c’è poco da gioire quando si parla di sanità perché infinite sono le criticità che pesano sui lucani, alcune delle quali così rovinose da costringerli a curarsi addirittura fuori regione. Ora lasciamo stare l’autosoddisfazione arrotolata fino alla cacofonia di celebrare il proprio lavoro come lasciamo stare il vizietto del centrodestra d’usare tabelle da propaganda facile, ma va detto che 300 assunzioni, per quanto utili, sono uno strapuntino insignificante rispetto a quello che in situazioni analoghe hanno fatto le altre Regioni. A svelare l’indicibile è la stessa Ragioneria Generale dello Stato nel suo Monitoraggio 2022 che quantifica per il biennio 2020-2021 una crescita in Italia della spesa per il personale sanitario nella media del 3% mentre per la Basilicata registra una drastica riduzione per diversi mln. Ancora peggio va per la serie storica su cui pure Fanelli ci tiene a fare la frittata statistica per il suo giubilo di cambiamento, nonostante sempre la Ragioneria mostri che i 367,6 mln del 2021 rappresentino la spesa più bassa dal 2012. Cantano Le Custodie Cautelari:“Statistica, statistica più ampia è la casistica più è comoda la ginnastica”.

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