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LA PERMACRISI DELLA BASILICATA

TACCO&SPILLO

A chi volesse approfondire le vicende istituzionali che attraversano in massima confusione la vita politica della Regione e le esperienze amministrative di Potenza e Matera basterà portarsi appresso il dizionario britannico Collins e scegliere la voce “permacrisis” per capire in che marasma è finita la nostra povera Basilicata che ha fatto della crisi e dell’emergenza addirittura una condizione permanente. Ora solo per carità di patria evitiamo il lungo elenco di paturnie, travestimenti e falsetti che pur animano le scene di singhiozzi fantozziani e di rigurgiti carnevaleschi per stare su alcune metafore esemplari. Innanzitutto c’è la mitica abiura con cui Guarente in 24 ore s’è rimangiato la sua parola oltre che la cacciata del trio assessorile Rotunno-Fazzari-Napoli, poi s’arriva al fantasma che ciondola da mesi per i corridoi dell’assessorato all’agricoltura e che Bardi non si muove a resuscitare ed infine c’è la Matera di Bennardi coi valzer di casacca pur d’acchiappare l’ennesimo strapuntino di giunta. Eppure oggi più che mai la Basilicata avrebbe bisogno di ritrovare normalità e credibilità e non già di morire nelle danze di carnevale che questa politica ci somministra quotidianamente. Cantano i Bluvertigo:“Quando inizia una crisi è un po’ tutto concesso quasi come a carnevale”.

 

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